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La pista del cavatappi

il 09/07/2004 in Sbk

A cinque gare dal termine, il circuito californiano potrebbe imprimere una svolta importante al campionato 2004. La Ducati-Fila è in testa, ma gli avversari sono temibilissimi, specie la Honda, che ormai punta apertamente al titolo

di Luigi Rivola, foto Alex Photo

Laconi vincitore abbracciato all'ing. Ciabatti della Ducati. A Laguna Seca il francese non può sprecare l'occasione

Mancano dieci manche alla conclusione del campionato mondiale Superbike, che torna oggi in terra americana sul circuito di Laguna Seca, un tracciato estremamente tecnico, forse il più tecnico del Mondiale, nel quale le differenze di prestazioni possono essere in buona parte annullate dalla differenza di “manico”.
Già questo è certamente un motivo di grande interesse della corsa californiana, ma ad accentuarne l’importanza è la lettura della classifica attuale del campionato, che vede sì i due piloti ufficiali della Ducati, Regis Laconi e James Toseland, ai primi due posti, separati da appena tre punti, ma che mostra anche che, con 250 punti ancora da assegnare, Haga, Chili e Vermeulen hanno ancora eccellenti opportunità di vincere il titolo mondiale.

Silverstone è stata una corsa decisiva: ha impedito che i due galletti del Team Ducati Fila prendessero il largo, ha rilanciato il pericolosissimo Noriyuki Haga e soprattutto ha celebrato la prima vittoria della Honda Fireblade 1000 e del suo pilota debuttante in superbike – anche se campione del mondo in carica della Supersport – Chris Vermeulen.
Laguna Seca non sarà da meno, proprio per le sue caratteristiche tecniche, che potrebbero porre Laconi e Toseland nelle condizioni di non poter sfruttare in pieno la superiorità della loro condizione di piloti ufficiali: su un circuito che non privilegia la potenza del motore, e a parità di gomme con gli altri, potrebbero subire la pressione di Haga e anche quella di Chili, due piloti che a Laguna Seca sono sempre andati fortissimo, soprattutto perché è una pista che sembra fatta apposta per premiare la loro aggressività.


La Honda ha vinto a Silverstone. Una vittoria che significa una grande svolta nel futuro del campionato mondiale Superbike. Avevo scritto più volte che la superiorità della Ducati in questa Mondiale (ben diverso sarebbe il discorso per la MotoGP) non preoccupava più di tanto, o forse per nulla le industrie giapponesi, ma che una vittoria della Honda avrebbe posto in serio dubbio la coerenza delle altre Case nipponiche nei confronti del ridicolo trattato d’astensione firmato lo scorso anno da tutte le appartenenti alla MSMA, l’associazione delle aziende costruttrici di moto da corsa ad esclusione della Ducati che, guarda caso, era stata cortesemente esentata dagli altri soci.
Ora che la Fireblade si è dimostrata vincente, le cose cambiano completamente: per la Honda, ma anche per le altre Giapponesi.
Gerrit Ten Kate, manager del Team sponsorizzato dalla Honda Europa per cui corre Vermeulen, è stato esplicito: “Doveva essere un campionato di apprendistato, invece abbiamo già vinto e vediamo il titolo a portata di mano. È chiaro che a questo punto faremo di tutto per portarcelo a casa”. Secondo voi la Honda cercherà di impedirglielo o di favorirlo? Intanto c’è notizia di altra evoluzione sulla moto di Chris: a Laguna Seca ci dovrebbe essere un nuovo forcellone, probabilmente lo stesso che è usato fin dall’inizio sulla Honda HRC che corre ufficialmente nel campionato AMA SBK.

Provate ad immaginare la bile delle altre tre marche giapponesi, che hanno dovuto investire egualmente nello sviluppo per preparare le moto ufficiali da far correre nei campionati nazionali importanti, convinte che un campionato mondiale monomarca Ducati non l’avrebbe più ...ato nessuno, e che invece si trovano la più temibile concorrente sul prestigioso mercato mondiale delle maxisportive, la Honda Fireblade, a rischio di vincerlo. Intanto la Kawasaki si è già fatta avanti per un abbinamento col Team PSG-1 ed eventualmente con Chili per il 2005, la Yamaha non nega più il suo progetto di rientrare anche lei l’anno prossimo, magari riprendendosi Haga, quanto alla Suzuki, che ha in programma di presentare la nuova GSX-R 1000 al prossimo Salone di Monaco, l’idea che possa starsene fuori è semplicemente peregrina.

È facile divagare osservando la situazione che si è venuta a creare in pochi mesi di svolgimento del Mondiale SBK 2004, quello che avrebbe dovuto segnare la fine del campionato delle derivate di serie e che invece lo sta rilanciando con una concretezza e delle prospettive che stridono fastidiosamente – per la Dorna – con gli enormi problemi che il Mondiale MotoGP sta portando allo scoperto, a prescindere dalla popolarità accezionale che le gesta di Valentino Rossi e il suo polemico passaggio alla Yamaha gli hanno procurato.
L’unico aspetto negativo della faccenda è che la regola della monogomma impedirà alle temibilissime wild-card americane di prendere parte alla gara Mondiale a Laguna Seca. L’assenza dei fratelli Bostrom, di DuHamel, di Mladin e di Zemke – che comunque si daranno battaglia nella manche del campionato nazionale che si disputerà sabato – potrebbe escludere la formazione del pazzo serpentone di piloti che a Laguna si vedeva ogni anno, in gran parte formato appunto dalle wild-card, e favorire quindi in qualche modo il disimpegno dei due ufficiali della Ducati, che tra l’altro a Laguna Seca presenterà una nuova versione della 999SBK.


Novità anche dalla Petronas, che in America metterà in campo l’ultima evoluzione del suo tre cilindri, con nuovi condotti di alimentazione e di scarico che – stando alle dichiarazioni della Casa anglo-malese – dovrebbero portare consistenti miglioramenti sia in termini di erogazione, sia di potenza massima.
A Corser, che dove c’è da guidare parecchio fa ancora paura – vedi la Superpole di Oschersleben – potrebbe bastare poco per inserirsi nella lotta per la vittoria in una pista come Laguna Seca, e l’australiano ex campione del mondo, che dopo due anni di grossi sacrifici comincia a vedere qualche barlume, ha una voglia tremenda di scatenarsi...

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