Sbk
Laconi o Chili? Forse McCoy...
Un circuito velocissimo, dove contano il motore e la grinta. Il pronostico razionalmente è per Laconi, ma Chili a Monza è capace di tutto. E c’è anche l’australiano della NCR, che guida una Ducati-missile. Fra le grandi attrazioni del GP ci sarà anche lo
di Luigi Rivola
Il GP d’Italia Superbike è alle porte, e non è un gran premio qualsiasi. Tanto per cominciare è il quarto, e il quarto è importante perché chiude il primo terzo del campionato e comincia a mostrare in modo abbastanza preciso lo scenario della corsa al titolo iridato. Poi si disputa su uno dei circuiti più veloci, dove è normale vedere lunghe file di piloti che si succhiano la scia a vicenda, e dove quindi è ipotizzabile grande, grandissima bagarre in entrambe le manche, specie quest’anno che i regolamenti tecnici hanno ridotto il divario fra moto ufficiali e moto private e l’obbligo della “monogomma” ha assolutamente pareggiato i conti in fatto di trazione e di aderenza, almeno per quanto riguarda i pneumatici, almeno a patto che i piloti sappiano fare la giusta scelta nell’ambito delle tipologie di gomme che la Pirelli mette a disposizione di tutti.
Monza non stanca chi guida come altri circuiti ben più tortuosi, ma affatica i motori, che non di rado (e la Honda in particolare ha avuto alcune occasioni di sperimentarlo) rendono l’anima prima di arrivare al traguardo. Quanto ai piloti, i curvoni velocissimi dell’autodromo, sui quali si arriva normalmente in gruppo, richiedono un eccezionale sangue freddo e molto pelo sullo stomaco se un pilota – puta caso, Chili – decide che quelli sono i posti giusti dove sorpassare o dove entrare con 200 giri di sesta in più, giocarsi tutto sulla perfezione della traiettoria e della piega, per poi ritrovarsene 500 di vantaggio sul rettilineo successivo.
E poi ci sono le varianti, dove ognuno cerca un buco per passare in entrata, a centro curva e in uscita, badando più ad ostacolare l’avversario che a scegliere la linea di percorrenza ideale, quasi sempre impraticabile. Sulle varianti basta niente perché i conti non tornino: vuoi impedire a chi di tallona di infilarsi dentro e chiuderti la strada? Stacca tardi, impiccato, e tieni una traiettoria stretta, ma in queste condizioni è facile sbagliare l’ingresso; imposta meglio la curva, e chi è dietro troverà un buco per arrivarti a fianco in posizione favorevole e a rischio di toccata se ti viene in mente di tener duro...
Per avere buone probabilità di vincere a Monza ci vuole o un motore eccezionale o una grinta eccezionale. Nel primo caso, l’esperienza dei primi tre Gran Premi disputati nel 2004 ci suggerisce come favorita una Ducati e non necessariamente una ufficiale; nel secondo è Monza stessa, con la storia dei GP SBK degli ultimi dieci anni, a indicarci un nome, anzi un numero: 7. Quello che attualmente guida la classifica iridata e che nel Parco Reale non ha mai deluso, e che men che mai lo farà quest’anno.
La situazione alla vigilia del GP d’Italia sembra chiara, ma non lo è del tutto. Pierfrancesco Chili è in testa alla classifica di campionato e non c’è dubbio che farà di tutto per rimanervi, però deve risolvere una volta per tutte il dilemma moto. Attualmente ne ha tre disponibili: la 999RS, che difficilmente userà a Monza, la 998RS con cui ha corso lo scorso anno vincendo tra l’altro a Laguna Seca, e la 998R con cui ha corso e vinto la seconda manche del GP di San Marino a Misano.
È quasi certo che per il GP d’Italia il Team PSG-1 schiererà la 998R, ma non per la vittoria di Misano, dovuta soprattutto al fatto che Chili allora fu l’unico a scegliere gomme intermedie anziché da bagnato, ma per la dimostrazione di eccezionale affiatamento fra uomo e moto dimostrato in un frangente così difficile. Chili della 998 si fida moltissimo e ha sostituito la sua 998RS con la 998R solo perché quest’ultima ha il motore della 999 con alesaggio di 104 mm e potenza largamente superiore a quello della 998 con alesaggio di 100 mm. Una polemica sorta al termine della vittoriosa corsa di Misano aveva fatto insorgere qualche timore, nel Team di Chili, sulla possibilità di correre anche a Monza con la 998R, ma tutto è stato chiarito e la moto è regolare, quindi sarà a Monza e sarà per Chili, se quei cavalli in più sono buoni, un’arma potenzialmente vincente.
L’uomo da battere resta comunque Regis Laconi. Lui e Steve Martin sono i due piloti che hanno meglio compreso la 999 e che con la 999 hanno compiuto un significativo balzo in avanti in termini di rendimento in gara. Ma Laconi ha una Ducati Fila che fila proprio e, a prescindere dagli errori compiuti nei primi due GP del 2004, che lo hanno notevolmente ritardato in classifica generale, ha sempre dimostrato di avere un po’ di margine su tutti, a cominciare dal compagno di squadra Toseland che ha la stessa moto, ma non lo stesso rendimento.
Ma Monza, come abbiamo detto, è una pista dai lunghi rettilinei, e questo fa emergere un nuovo pretendente: Garry McCoy, reduce da una pessima prestazione a Misano, ma che a Monza arriverà in sella alla Superbike più veloce del mondo: la sua Ducati 999RS che la cura dei tecnici della scuderia NCR di Stefano Caracchi ha fatto volare a 314 km/h a Phillip Island, quando la Ducati-Fila ha “appena” sfiorato i 300 km/h. La Ducati NCR è quindi una vera bomba e sembra oltretutto molto solida: se McCoy non avrà remore nei curvoni, sul podio – in un gradino imprecisato – c’è senz’altro posto anche per lui.
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La redazione di Motonline è a Milano, il GP d’Italia è a Monza. Potevamo mancare? Infatti non mancheremo. Saremo in un punto strategico nelle vicinanze del paddock, ma in zona aperta al pubblico, nei pressi del nuovo blocco ristorante e servizi dell’autodromo, così che ognuno possa raggiungerci agevolmente. Oltretutto non sarà difficile notare il nostro stand: una struttura di dodici metri per quattro, alta sei metri e affollata di moschini...
La presenza di Motonline sarà continuata, nelle ore di apertura dell’autodromo, da venerdì 14 a domenica 16 maggio: tutti i navigatori di Internet e anche quelli che – maledetti loro! – non lo sono ancora, sono benvenuti per critiche, elogi, suggerimenti, balle classiche da motociclisti sui tempi da... a... occhiate lubriche alle standiste e chi più ne ha, più ne metta. Se poi volete comprarvi magliette, cappellini e quant’altro di Motonline o di Pierfrancesco Chili, non ve lo impediremo, anzi ci congratuleremo a viva voce per il vostro buon gusto!
Perché Chili? È presto detto: lo stand di Motonline è allestito con la collaborazione del Team PSG-1 di Pierfrancesco Chili, che lo visiterà almeno una volta al giorno per una ventina di minuti, disposto a ricevere consigli di guida da chi racconta al bar che a Monza gira 2” più forte di lui con una R1 standard... e a regalare poster a tutti. Nello stand ci sarà anche una delle moto di Chili, con ben in vista il moschino Ugo che gli sta portando fortuna in questa stagione.
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