Remy Gardner, con quel cognome che si ritrova si sarà trovato sicuramente la strada spianata verso una brillanta carriera nel Motomondiale. E invece no, perché gli australiani sono fatti così, sono abituati a lottare e a guadagnarsi il successo con il duro lavoro.

È stato così anche per Remy, figlio dell’ex campione del mondo nella classe 500cc Wayne Gardner. All’età di dieci anni fa esperienza con il motocross e l’enduro nella sua Australia e già alla fine del 2010, a 13 anni, viene notato da Honda Australia, che lo porta a disputare il Trofeo NSF100 di minimoto in quel di Albacete. In quello stesso anno vince anche il Campionato Australiano Nippers MRRDA.

Il trasferimento in Spagna

A quel punto, arriva il momento della scelta, la stessa scelta che hanno dovuto fare altri suoi coetanei provenienti dall’emisfero australe. Remy decide di trasferirsi in Spagna per provare a coronare il suo sogno iridato e ripercorrere le orme del padre. L’australiano  nel 2011 cambia continente per prendere parte alla categoria pre-Moto3 del Campionato del Mediterraneo che chiude al secondo posto. Nel 2012 viene promosso al Campionato spagnolo di Velocità Moto3 e nella sua prima stagione va a punti nella maggior parte delle gare mentre nel 2013 arriva il primo piazzamento in top five ad Albacete. I passi avanti sono costanti e nel 2014 Remy conquista il primo podio.

Gli esordi nel mondiale

L’esordio nel Campionato del Mondo Moto3 avviene nel 2015 con il team CIP in sella a una Mahindra. Remy va a punti nel GP di casa in Australia, poi nel 2016 passa in Moto2 per prendere parte alle ultime 12 gare della stagione insieme al Team Tasca Racing. Nel 2017 è con il Team Tech3 Racing e ottiene un nono posto come miglior risultato. Nel 2018, con lo stesso team, è molto costante e a Valencia arriva quinto: si tratta del suo miglior risultato stagionale. Per il 2019 passa al team Onexox TKKR SAG e nel GP di Argentina sale per la prima volta sul podio nella classe intermedia mentre nel 2020 arriva la prima vittoria a Portimao e ottiene altri tre podi, chiudendo la stagione al sesto posto.

Il 2021, la svolta

Per il 2021 Gardner passa al Red Bull KTM Ajo e inizia la stagione con tre podi di fila nei GP di Qatar, Doha e Portimao. Dopo il secondo a Le Mans, arriva la tripletta al Mugello, Catalogna e Germania, che lo lancia prepotentemente nella corsa al titolo. Altro podio ad Assen e alla pausa estiva arriva con 31 punti di vantaggio nei confronti del compagno di squadra Raul Fernandez.

Al Red Bull Ring il suo rivale accorcia le distanze, ma Gardner replica a Silverstone. Tra Aragon e San Marino porta a casa due secondi posti mentre Fernandez ottiene tre successi consecutivi. Prima del secondo Gran Premio di Misano tra i due ci sono solo nove punti. Nel GP dell’Emilia-Romagna, Remy Gardner arriva terzo mentre Raul Fernandez cade mentre è in testa e l’australiano allunga a 18 le lunghezze di margine. Vince anche a Portimao nel GP di Algarve e a Valencia nell'ultima gara della stagione, nel giorno che passerà alla storia per essere stato l'ultimo da pilota della MotoGP di Valentino Rossi, conquista il titolo di campione del mondo Moto2 grazie ad una gara accorta e al decimo posto sotto alla bandiera a scacchi. A 23 anni e 263 giorni diventa uno dei piloti più giovani a vincere il titolo in Moto2 alle spalle di Alex Marquez (23 anni e 194 giorni).

Con questo successo Gardner è inoltre il primo pilota australiano a vincere il titolo in Moto2 e il secondo nella classe intermedia dopo Kel Carruthers nel 1969, inoltre è il settimo pilota australiano a portare a casa un titolo mondiale insieme a Casey Stoner (due titoli), Mick Doohan (5), Kel Carruthers (1), Tom Phillis (1), Keith Campbell (1) e a suo padre Wayne Gardner (1).

Insieme a suo padre Wayne, iridato nella classe 500cc nel 1987, sono il secondo padre e figlio a laurearsi entrambi campioni del mondo insieme alle leggende della MotoGP Kenny Roberts e Kenny Roberts Jr.