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Vite da corsa: Nicolò Bulega

Fabio Fagnani il 21/04/2020 in Piloti
Vite da corsa: Nicolò Bulega
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Dai primi passi, al titolo europeo, l'avventura nella VR46 Riders Academy, lo SKY Racing team, le gioie e le delusioni di un pilota che ora con Gresini sogna di tornare sul podio

Nicolò Jarod Bulega è nato a Montecchio Emilia, il 16 ottobre 1999, da papà Davide, ex pilota professionista, e da mamma Nathalie Carlini. Il suo secondo nome, Jarod, è stato scelto propria dalla mamma Nathalie, originaria della Germania. Con un papà pilota è praticamente impossibile non riuscire ad innamorarsi del mondo dei motori e della velocità. Nicolò sale su una minimoto prestissimo e comincia a correre nei circuiti vicino a casa. La sua carriera inizia quel giorno.

Vite da corsa: Nicolò Bulega

Nicoló Bulega è certamente da considerarsi tra i migliori talenti italiani sulla piazza e, seppur giovanissimo (20 anni ancora da compiere), vanta già quattro stagioni mondiali alle spalle e due podi

Dai primi passi nelle minimoto al titolo di Campione italiano ed Europeo Mini GP

L’anno che dobbiamo segnare come l’inizio della carriera di Nico è il 2007. Aveva otto anni e per la prima volta prende parte al campionato italiano di minimoto. È qui che apprende i primi fondamentali della guida in moto e della bagarre. Stagione dopo stagione i risultati migliorano e il suo nome inizia a girare tra i talent scout della Romagna. È così che si arriva al 2011, la stagione del primo trionfo. Anzi, del doppio trionfo perché Nicolò, rigorosamente con una c, riesce a vincere il campione italiano ed europeo MiniGP Junior 50, sbarazzandosi abilmente di ogni avversario. I successi nazionali aumentano grazie alla conquista del campionato italiano PreGP 125 nel 2012 e nell’anno successivo riesce a vincere il campionato di categoria PreGP 250. La vicinanza della famiglia lo stimola a fare sempre meglio, anche perché papà Davide è molto attento alla crescita di Nicolò. 

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La terra promessa, la Spagna... ed è campione nel 2015

Nel 2014 lascia l’Italia per prendere parte al campionato spagnolo di velocità, partendo dalla categoria Moto3. L’approccio alla nuova classe e al nuovo campionato lo mettono in difficoltà, ma al debutto riesce a chiudere al sesto posto in classifica.
L’apprendistato alla Moto3 del Campionato Spagnolo di Velocità (CEV) vale oro, perché riesce a conquistare delle skills che non sapeva di avere all’interno di quel meraviglioso talento che si ritrova sulle spalle. Ed è così che grazie a tre terzi posti, tre secondi posti e una sola vittoria, caso più unico che raro, riesce a conquistare il CEV della stagione 2015. Il campionato era in bilico fino all’ultima gara, quella del GP di Valencia. Nello stesso anno Bulega prende parte alla classe Moto3 del motomondiale, sempre a Valencia, come wild card a bordo di una KTM RC 250 GP dello SKY Racing Team VR46. Riesce a chiudere in dodicesima posizione, ottenendo quattro punti e arrivando appena dietro il suo futuro compagno di squadra Andrea Migno e davanti al futuro Campione del Mondo di Moto2 Pecco Bagnaia.

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VR46 Riders Academy, la grande famiglia di Rossi

È già qualche anno che Nicolò fa parte dell’Academy di Valentino Rossi e si allena, insieme a Franco Morbidelli, Luca Marini e Valentino stesso al Ranch di Tavullia, ma nel 2016 accade qualcosa di importante per Nicolò. Bulega entra a far parte dello SKY Racing Team VR46, con i compagni di squadra Andrea Migno, Romano Fenati e Lorenzo Dalla Porta.

Durante il GP del debutto, a Losail, in Qatar, conquista il sesto posto dopo aver lottato a lungo per conquistare un posto nella top five, ma alla fine finisce la sua corsa a ridosso della stessa. Niente male per un esordiente.

Nicolò riesce a conquistare altri punti in Texas, ad Austin, rimanendo a secco in Argentina. Ma è a Jerez che avviene la prima grande gara di Bulega in Moto3. Con una corsa davvero di livello sublime riesce a conquistare il secondo posto. Nicolò partiva davanti a tutti grazia a un’ottima pole position conquistata il sabato prima, ma la rimonta di Brad Binder è stata epica ed incredibile, dal fondo della classifica al primo posto. Dal GP di Spagna in poi, Nicolò continua a macinare punti e a conquistare posizioni interessanti all’interno della top dieci. Belle e convincenti le gare in Catalogna e a San Marino. Proprio in Riviera, davanti ai suoi amici e familiari, arriva a un passo dal podio. Bulega riesce a conquistare il suo secondo podio nella stagione del debutto durante il Gran Premio del Giappone. Nicolò, partendo dalla seconda fila, in quinta posizione, riesce a conquistare il terzo posto sul circuito di Motegi. Un’altra prova di un grande talento. La stagione non si chiude nel migliore dei modi per via dei due ritiri consecutivi in Australia e in Malesia e il diciassettesimo posto a Valencia. Chiude la stagione al 7º posto in classifica piloti con 129 punti.

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Fra alti e bassi

Nella stagione seguente, comincia la sua seconda stagione nel Motomondiale con lo stesso team e la stessa moto dell’anno precedente. Le sue prestazioni, però, non sono migliori dell’anno del debutto, anzi, peggiorano. Nicolò ottiene solo un quarto posto nel GP della Germania e una pole position in Giappone, ma in gara è solo dodicesimo. A Valencia, nel GP finale del calendario, si fa male al piede destro dopo una caduta. Chiude la sua stagione al dodicesimo posto in classifica piloti con 81 punti.
Nel 2018 continua con lo stesso team in Moto3 anche se Nicolò spingeva per salire di categoria. Purtroppo questa stagione parte male e finisce malissimo. Qatar, Argentina e Texas sono tre buchi nell’acqua. Zero punti e tre ritiri. In Spagna è solo diciassettesimo e in Francia è costretto al ritiro. Al Mugello peggio di andar di notte, 21°. Quinto ritiro in Catalogna. Poi trova finalmente dei punti in Olanda e in Germania (11° e 14°), ma suoi capisce che tra lui, la moto e il team qualcosa non funziona. Poi quattro risultati negativi consecutivamente, compreso il ritiro a Misano, per poi trovare un 14° posto ad Aragon e il miglior piazzamento della stagione in Thailandia, settimo. La parte finale della stagione è costretto a saltare per via di un infortunio che lo terrà lontano dall’asfalto per molte settimane.

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Il salto in Moto2

Nella stagione seguente arriva finalmente il passaggio in Moto2. Nicolò lo desiderava da tempo poiché nell’estate di qualche anno prima è cresciuto di quasi quindici centimetri. Insomma, la Moto3 gli stava stretta, in senso dimensionale più che altro, aveva bisogno di aumentare la potenza del motore e della cilindrata per riuscire a esprimere il suo massimo potenziale. Il suo compagno di squadra è Luca Marini, il fratello di Valentino Rossi. Come nel 2018 le prime tre uscite stagionali, quelle extraeuropee, Qatar, Argentina e il GP delle Americhe in Texas, è un disastro: due ritiri e un gran premio saltato per via dell’infortunio rimediato nella gara precedente. A Jerez e Le Mans arrivano i primi punti in sella alla sua Kalex, nono in Spagna e decimo in Francia. Non male come debutto nelle tappe europee in Moto2.

Bulega però sembra aver perso lucidità, abilità di guida e pazienza. Non riesce a trovare buoni risultati nel corso della stagione se non un settimo posto a Brno, in Repubblica Ceca. Chiude la stagione, al di sotto delle aspettative, in 17° posizione con appena 48 punti conquistati. 

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Un nuovo inizio nel team di Fausto Gresini

Per la stagione 2020 Nico approda al team di Fausto Gresini. Sia lui, gli appassionati e gli addetti ai lavori sono curiosi di vedere se Nico riuscirà a riprendere in mano il suo talento e provare a conquistare il primo titolo iridato della sua carriera."C’è tanta convinzione e credo che il percorso che stiamo facendo sia molto positivo, ha affermato lui stesso. Con il team c’è stata subito sintonia. C’è serenità e professionalità nel team e credo fosse esattamente quello di cui avevo bisogno".  

Già autore di varie top10 nella sua prima stagione nei pesi medi e con una quarta piazza come miglior qualifica (al Mugello), Nicoló Bulega è certamente da considerarsi tra i migliori talenti italiani sulla piazza e, seppur giovanissimo (20 anni ancora da compiere), vanta già quattro stagioni mondiali alle spalle e due podi.

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