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Andrea Iannone: genio e sregolatezza

Fabio Fagnani il 22/03/2019 in Piloti
Andrea Iannone: genio e sregolatezza
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Scopri su Dueruote la biografia di Andrea Iannone, pilota italiano nato il 9 agosto 1989 a Vasto che dal 2013 gareggia in Moto GP

Andrea Iannone nasce a Vasto, provincia di Chieti in Abruzzo, il 9 agosto del 1989 da papà Regalino Iannone e mamma Katia Napolitano. Suo fratello più grande, di 22 mesi, inizia a correre sulle minimoto. All’età di tre anni Andrea cerca di emulare il fratello e sale anche lui su due ruote a motore. Vasto è una città, seppur non grande, è popolato da circa 40mila persone, ma Andrea non vuole essere uno qualunque. In moto va già più forte dei suoi coetanei, mentre a scuola non va molto bene. Viene espulso diverse volte, ha un carattere forte e deciso, più gli si impone di fare una cosa e più fa il contrario. Con le due ruote iniziano ad arrivare i primi risultati degni di nota, infatti nel 2003, all’età di 14 anni, vince il suo primo campionato nazionale in sella alle minimoto.

Il debutto nel CEV

Nel 2004 Andrea riesce a partecipare al campionato spagnolo velocità (CEV) e al campionato italiano velocità (CIV) all’età di quindici anni grazie al team Abruzzo Junior. Andrea sale in sella a un'Aprilia per competere sia in Italia che in Europa, cercando di ottenere i migliori risultati possibili così da ripagare dei sacrifici economici il papà Regalino che lo segue sempre.

L'esordio nel Motomondiale

L'anno successivo, il 2005, Andrea, grazie ai buoni risultati della stagione appena passata, riesce a partecipare, sin dall’inizio della stagione, al Motomondiale, partendo ovviamente dalla 125cc. L’esordio nel Gran Premio di Spagna non è dei migliori, ma piano piano Andrea Iannone riesce a conquistare qualche piazzamento a punti, sempre in sella alla sua Aprilia. La stagione si conclude con il ventesimo posto in classifica, con venti punti conquistati durante la stagione, riuscendo a ottenere, alla stagione del debutto, un piazzamento in top ten (decimo) come miglior risultato nel Gran Premio della Turchia.

Nel 2006 Andrea resta in 125 e gareggia con il team Campetella Racing Junior, sempre in sella ad una Aprilia RS 125 R, il suo compagno è Simone Grotzkij. Questa stagione non è affatto felice per Andrea che dopo la gara in Germania perde la sella nel suo team. Chiude la stagione con il team WTR Blauer USA ma i risultati tardano ad arrivare e un infortunio lo costringe a terminare prima la sua stagione. Annata sfortunata e la classifica dice: ventiduesimo posto in classifica generale con soli 15 punti. Anche il 2007 non è un anno fortunato per Andrea che sempre in sella a una Aprilia, insieme a Stefano Bianco, chiude la stagione con 26 punti al ventesimo posto. Unico risultato di rilievo il miglior piazzamento, nono, conquistato, sempre, in Turchia. Fino a questo momento è la miglior posizione ottenuta in gara da Andrea Iannone.

I successi in 125

Nel 2008 Andrea Iannone incontra Fiorenzo Caponera passando all'I.C. Team, i suoi compagni sono Takaaki Nakagami e Michael Ranseder. Non è stata un’annata semplice ma comunque è la migliore mai fatta nella categoria per Andrea che è riuscito a vincere anche la sua prima gara durante il Gran Premio cinese. Una gara avvincente, sotto una fitta pioggia, grazie anche al duello con Gabor Talmacsi, campione del mondo in carica uscente. Dopo la prima vittoria, ottiene anche la prima pole position in carriera in categoria in Malesia e chiude la stagione al decimo posto con 106 punti.

Andrea continua il suo percorso di miglioramento in 125 e nel 2009, ormai ventenne, riesce a vincere in Qatar, alla gara di esordio stagionale, in Giappone, ottenendo anche la pole, e in Catalogna, vittoria ottenuta grazie a un errore di Julian Simon che esulta per la sua vittoria un giro prima della bandiera a scacchi e Andrea lo beffa in casa sua. Una stagione chiusa con tre vittorie e un totale di 125 punti ottenuti e il settimo posto assoluto. È la miglior posizione in classifica ottenuta dall’abruzzese nella categoria.

Andrea Iannone: genio e sregolatezza

Gli anni della Moto2

Nel 2010 finalmente arriva il passaggio di categoria per Iannone che riesce a ottenere una chiamata dalla Moto2 ed entra nel team SpeedUp di Luca Boscoscuro. La moto della categoria di mezzo è più congeniale ad Andrea che ha una stazza abbastanza imponente (altezza, 1 metro e 78 centimetri). Alla stagione d’esordio in categoria riesce a conquistare cinque pole position (Italia, Paesi Bassi, Catalogna, Germania e Spagna), tre vittorie (Mugello, Assen e Aragon) e otto podi. Chiude la sua stagione con il terzo posto in classifica con un totale di 199 punti. Miglior piazzamento e miglior punteggio di sempre nel Motomondiale.

L'anno seguente, nel 2011, cambia team e accetta l’avventura con Speed Master in sella ad una Suter MMXI. Andrea conferma lo stesso numero di vittorie dell’anno precedente, riuscendo ad imporsi a Jerez de la Frontera, a Brno in Repubblica Ceca e in Giappone. Andrea si ripete anche nella posizione finale raggiunta in graduatoria, il terzo posto, ma questa volta con soli 177 punti.

Nel 2012 si vocifera un suo passaggio in MotoGP per il prossimo anno e Andrea si gode un ultimo anno in Moto2 senza grosse pressioni. Il pilota abruzzese chiude ancora una volta al terzo posto assoluto con 194 punti grazie a due vittorie (Catalogna e Italia) e tre podi (Qatar, Paesi Bassi e San Marino).

MotoGP: gli anni con la Pramac

Come previsto Andrea sale nella classe regina. Il team Pramac Racing lo mette in sella alla Ducati Desmosedici, con Ben Spies come compagno di squadra. Stagione d’esordio non semplice, anche se è proprio un debuttante, Marc Marquez, a vincere il Motomondiale. Andrea chiude al dodicesimo posto in classifica con 57 punti totale conquistati durante la stagione, pochi punti dovuti anche all’infortunio alla spalla che lo ha tenuto fuori per due Gran Premi e non gli ha permesso di essere in forma nel periodo dell’infortunio. Il suo miglior risultato in stagione è stato un ottavo posto ottenuto in Australia.

Nel 2014 Andrea rimane nel team satellite della Ducati, questa volta con il colombiano Yonny Hernandez come compagno di squadra. Andrea inizia a capire sempre di più la categoria e riesce a conquistare molti punti, soprattutto grazie a tre quinti posti (Germania, Repubblica Ceca e San Marino), riuscendo così a chiudere la stagione in top ten (decimo posto assoluto) con centodue punti nonostante l’infortunio al braccio che non gli permette di prendere parte alla gara della Malesia.

Andrea Iannone: genio e sregolatezza

L'esperienza in Ducati

Nonostante i risultati non siano stati esageratamente positivi, Ducati decide di credere nell’abruzzese e nel 2015 lascia il team Pramac per entrare nella famiglia ufficiale della rossa di Borgo Panigale, creando un team tutto italiano con Andrea Dovizioso. Alla prima gara stagionale, a Losail in Qatar, chiude al terzo posto, dietro i due italiani Dovizioso e Valentino Rossi, ottenendo il suo primo podio in MotoGP. Il suo miglior risultato però lo ottiene al Mugello durante il Gran Premio d’Italia, ottenendo prima la pole e chiudendo la gara in seconda posizione dietro a Jorge Lorenzo e davanti a Valentino Rossi. Andrea chiude a podio anche in Australia davanti a Rossi e dietro a Marquez e Lorenzo. Chiude la stagione in quinta posizione con 188 punti davanti al compagno di squadra Dovizioso.

Nel 2016 Andrea inizia la stagione con un ritiro in Qatar e con una caduta in Argentina. Quest’ultima è stata uno dei motivi per cui il rapporto tra Andrea Iannone e Dovizioso non è mai stato idilliaco. Infatti l’abruzzese all’ultimo giro del Gran Premio sudamericano lotta con il compagno di squadra ma all’ultima curva tenta un attacco disperato e scivolando porta fuori pista anche Dovizioso. Una manovra che verrà anche penalizzata con la retrocessioni di tre posizioni nella gara successiva (Austin).

Iannone cade a Le Mans, in Francia, ma si fa perdonare al Mugello, una delle sue piste preferite, segnando il record di velocità della MotoGP arrivando a un picco di 354.9 chilometri orari. Un primato che però viene presto dimenticato dopo l’ennesima caduta questa volta durante il Gran Premio di Catalogna e ad essere coinvolto è il maiorchino Jorge Lorenzo. Anche in questa circostanza Andrea viene penalizzato, dovrà partire dall’ultima casella in griglia di partenza al Gran Premio di Assen. In Austria, al Red Bull Ring, Andrea ottiene la sua prima vittoria in MotoGP che coincide con il ritorno alla vittoria anche per la Ducati. La rossa, infatti, non vedeva il primo gradino del podio dai tempi di Casey Stoner. Andrea in Austria ottiene anche il suo primo hat trick (pole position, giro veloce e vittoria).

 

Andrea Iannone: genio e sregolatezza

Tra pista e gossip

Durante l’estate si parla spesso della sua relazione con la showgirl argentina Belen Rodriguez che viene confermata a settembre dallo stesso pilota. Durante il GP di San Marino però si infortuna, fratturandosi alla terza vertebra dorsale ed è costretto a saltare il gran premio della Riviera di Rimini e anche i seguenti GP di Aragon, Giappone e Australia. A Valencia riesce a terminare sul podio la sua gara, chiudendo la stagione al nono posto grazie ai 112 punti conquistati.

Nel 2017 Andrea lascia la Ducati, una scelta che spesso è stata discussa, per indossare i colori azzurri della Suzuki. L’abruzzese fa fatica a capire la sua Suzuki e il suo miglior risultato lo ottiene nell’ultima porzione di stagione durante il GP del Giappone, chiudendo al quarto posto. La stagione del debutto in sella alla Suzuki termina al tredicesimo posto con 70 punti. L’anno seguente, nel 2018, però Andrea parte con un anno di esperienza in più e già ad aprile, durante il GP delle Americhe riesce a chiudere al terzo posto e ottenendo il primo podio della sua esperienza in Suzuki. Andrea riesce a ripetersi anche ad Aragon e in Australia (chiudendo al secondo posto, miglior risultato di sempre in sella alla Suzuki). Il suo futuro è già scritto: andrà in Aprilia. La sua stagione si chiude al decimo posto con 133 punti.

 

 

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