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Futuri talenti in MotoGp: l'Italia c'è?

Ottaviano Silano il 10/12/2025 in Motogp
Futuri talenti in MotoGp: l'Italia c'è?
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L’Italia da sempre è stata protagonista nelle corse. Tuttavia, nei campionati minori l’impressione è che non si sta riuscendo a mantenere il passo della scuola spagnola. Risultati alla mano, che cosa ci potrebbe aspettare nel futuro prossimo?

A campionati terminati, è giunta l’ora di trarre qualche conclusione di come sia andato l’anno per i nostri alfieri italiani. Sicuramente la MotoGp è quella che ci ha dato maggiori soddisfazioni: innanzitutto c’è una grandissima rappresentanza con 6 piloti sui 22 posti disponibili e, inoltre, con buoni risultati. Ad esempio, Marco Bezzecchi ha concluso terzo in campionato vincendo tre gare e Bagnaia (al netto dell’anno al di sotto delle aspettative) è stato comunque in grado di vincere due gare. Nelle cilindrate inferiori, invece, la situazione non è altrettanto rosea sia numericamente sia dal punto di vista della competitività.

 

Futuri talenti in MotoGp: l'Italia c'è?
Celestino Vietti

Moto2: Vietti e Arbolino ultimo baluardo

La Moto2 negli ultimi anni si sta rivelando la vera categoria filtro, infatti è capitato spesso che piloti vincitori della Moto3 (o comunque molto competitivi) passati alla categoria superiore perdessero la via del successo per poi essere lasciati a casa senza sella. Alcuni esempi italiani sono Romano Fenati e Lorenzo Dalla Porta.
In questo contesto, gli unici due rimasti a gareggiare sono Celestino Vietti e Tony Arbolino. Il primo ha concluso al settimo posto con una vittoria e due podi (ma seconda moto con telaio Boscoscuro dietro Dixon che ha raggiunto la quinta posizione) mentre il secondo ha terminato il campionato con un diciannovesimo posto ed un unico podio ad Austin, in cui ha tagliato il traguardo in seconda posizione.

Un’annata molto complicata per entrambi, soprattutto per Tony, che li ha visti scontrarsi con un telaio Boscoscuro non competitivo come quello dell’anno passato: a riprova di questo Alonso Lopez dal sesto posto del 2024 è passato ad un diciottesimo posto in questo anno.

L’anno prossimo Tony Arbolino sarà schierato in griglia coi colori del team Fantic, vincitore del campionato a squadre Moto2, e Vietti rimarrà un altro anno nella squadra SpeedUp racing.

Futuri talenti in MotoGp: l'Italia c'è?
Tony Arbolino

Moto3: qualche lampo ma poca costanza

I portacolori italiani in questa categoria quest’anno sono stati: Luca Lunetta, Guido Pini, Dennis Foggia, Stefano Nepa, Nicola Carraro, Riccardo Rossi e Matteo Bertelle.

Lunetta è sicuramente quello che è stato più competitivo e il dodicesimo posto in campionato è dovuto prettamente all’assenza forzata per quattro gare a causa di un infortunio. Ha raccolto due podi e tanti buoni piazzamenti confermandosi uno dei migliori interpreti della Honda che, quest’anno, non ha piazzato neanche un pilota tra i primi cinque. Il talento mostrato, a tratti, nei suoi anni in Moto3 gli hanno permesso di accasarsi con SpeedUp in Moto2 per il 2026, accanto proprio a Celestino Vietti.

Tra gli altri italiani in questa categoria è da evidenziare il tredicesimo posto di Guido Pini. Il pilota toscano era al suo esordio nel mondiale e ha dimostrato fin da subito una buona velocità con ottimi piazzamenti, trovando un terzo posto in Indonesia e un quarto posto a Valencia. L’anno prossimo correrà con il Team Leopard, uno dei riferimenti della categoria, con cui l’ultimo italiano (Dalla Porta) ha vinto la categoria d’ingresso al motomondiale.

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Luca Lunetta

E il futuro? Ecco cosa ci aspetta e chi si sta muovendo

È evidente che il motociclismo sportivo italiano stia attraversando un periodo difficile. Rispetto al passato, quando eravamo ai vertici in ogni categoria, ora sono anni che non otteniamo risultati significativi: l'ultimo titolo mondiale nelle categorie minori risale a oltre 6 anni fa. Ma non tutto è perduto, ci sono due realtà che si stanno muovendo per cercare di invertire la tendenza: una è la FMI col suo programma talenti italiani mentre l’altra è la VR46 Riders Academy che ha portato 4 dei 6 piloti in MotoGP.
Il programma della FMI non è certamente nuovo ma rimane comunque un aiuto importante per molti pilotini. Quest’anno ci sono 21 piloti per l’ambito della velocità e nel 2025 hanno raccolto buoni risultati: due di questi sono Lunetta e Pini di cui abbiamo già parlato, altri nomi che hanno dimostrato potenziale interessante sono Leonardo Zanni che, nella stagione di debutto nello Junior GP, ha concluso settimo con un podio e Lorenzo Pritelli (anche un pilota VR46) che nella sua Wild Card nella European Talent Cup (ETC), a Misano, ha conquistato la seconda posizione dopo aver conquistato il titolo CIV PreMoto3. Mentre gli altri due pilotini che sono sotto l’ala protettiva del 9 volte campione del mondo sono Matteo Gabarrini che milita sempre nell’ETC e il giovanissimo Leonardo Casadei che quest’anno ha corso nella ESBK Talent (in Spagna).

Quindi, possiamo dire che, nonostante le difficoltà attuali nelle categorie minori, ci sono segnali incoraggianti per il futuro del motociclismo italiano. La presenza solida in MotoGP dimostra che il talento non manca, e ora con l'impegno rinnovato della FMI e il lavoro capillare della VR46 Riders Academy, si stanno gettando le basi per una nuova generazione.

L'importante è garantire alle giovani promesse italiane il supporto e la continuità necessari per crescere e anche se la strada è ancora lunga, con pazienza, investimenti mirati e il giusto sostegno ai giovani piloti, l'Italia può tornare a dire la sua anche nelle categorie propedeutiche, creando un flusso costante di talenti verso la MotoGP. Il seme è piantato: ora bisogna coltivarlo con cura.

Futuri talenti in MotoGp: l'Italia c'è?
Lorenzo Pritelli

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