Motogp
Non solo MotoGP: ecco i piloti di cui sentiremo parlare nei prossimi anni
Prima del ko di Mandalika, a Motegi Marc Marquez aveva vinto il suo nono mondiale, sancendo la fine di una corsa al titolo della classe regina che ha lasciato poco spazio a dubbi ed emozioni. Ma qual è la situazione nelle altre categorie?
Moto3, solo Spagna all’orizzonte
Con la vittoria della gara di Mandalika, abbiamo ufficialmente il nuovo campione del mondo anche nella classe Moto3: José Antonio Rueda. Classe 2005, nato a Siviglia, dopo aver vinto la Red Bull Rookies Cup nel 2022 Rueda aggiunge un altro titolo al suo palmares; non sarà un fenomeno di precocia, ma è un pilota solido e con 9 vittorie e 4 podi ha dominato la categoria lasciando ben poco ai rivali, il migliore dei quali è stato Angel Piqueras (altro spagnolo, classe 2006) che al secondo anno di mondiale ha raccolto 4 vittorie e 1 podio. Piqueras e Rueda potranno continuare a sfidarsi in Moto2, entrambi rimanendo con gli stessi team, rispettivamente MSi Racing team e Ajo Motorsport.
Scorrendo la classifica Moto3 troviamo più o meno un monocolore spagnolo: gli unici ad aver vinto almeno una gara sono David Muñoz e Maximo Quiles. Muñoz (2006), sempre tra i più veloci in gara, ha ottenuto 3 vittorie e altrettanti podi, che avrebbero potuto essere ben di più; i molti ritiri lo hanno estromesso dalla lotta per campionato, ma ha rinnovato col team Intact e sarà tra i favoriti l’anno prossimo. Il giovane Quiles (2008) ha ottenuto al debutto 2 vittorie e 6 podi mostrando di avere stoffa e personalità, mentre dietro di lui ci sono l’esperto australiano classe 2003 Joel Kelso e il rookie spagnolo Alvaro Carpe (2007), praticamente appaiati nei punti e saliti entrambi 3 volte sul podio.
Moto2, il campionato più equilibrato
Dei tre campionati mondiali quello della categoria di mezzo è sicuramente il più equilibrato: nonostante Manuel Gonzales (Intact GP) sia stato il riferimento per la parte iniziale del campionato, nella seconda parte c’è stata la grande crescita del prossimo pilota Honda LCR Diogo Moreira (ora in team Italtrans), che ha recuperato gran parte dello svantaggio e al momento ha solo 9 punti di distacco dal leader della classifica.
Anche il veterano della categoria Aron Canet è ancora in lotta (anche se distaccato di 33 punti) e il resto del campionato ha tutti gli ingredienti per regalare colpi di scena e finali al cardiopalma, come del resto dimostrato dall’ampio numero di piloti vincitori di almeno un GP: oltre a Gonzales (4) e Moreira (3) ci sono Canet (1), Dixon (2), Holgado (2), Vietti (1), Agius (1), Öncü (2), Alonso (1) e Roberts (1).
Parlando di questa categoria non ci si può esimere dal citare i due alfieri del team Aspar CFMOTO, David Alonso (2006) e Daniel Holgado (2005). Due rookie, rispettivamente vincitore e secondo della Moto3 nel 2024, che dopo un difficile ambientamento nella nuova categoria sono riusciti ad esprimere il loro talento vincendo almeno una gara (2 per Holgado) e ottenendo podi e risultati di livello. Hanno già attirato su di sé le attenzioni dei team MotoGP e si candidano come seri protagonisti del campionato 2026.
MotoE, l’ultima stagione è un affare italiano
L’Italia riesce a brillare almeno in MotoE, categoria giunta al capolinea perlomeno nella sua formula attuale. Infatti, ad un solo round alla fine, i primi quattro posti della classifica sono occupati da piloti italiani, in ordine: Alessandro Zaccone (160 punti), Mattia Casadei (155), Matteo Ferrari (148) e Lorenzo Baldassarri (148).
I più vincenti sono stati Casadei e Ferrari (entrambi già campioni della categoria) con 3 vittorie, a seguire Zaccone con una, mentre Baldassarri ha conquistato diversi podi. Altri due vincitori sono il brasiliano Eric Granado (2) e Andrea Mantovani (1). Con quattro piloti racchiusi in 12 punti si preannuncia un finale ad alta tensione e pieno di possibili colpi di scena. L’appuntamento è a Portimao l’8 e 9 novembre.
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