Dietro la storia di ogni pilota c’è sempre quella di una famiglia. La famiglia che ha assecondato i piccoli aspiranti campioni, compiendo sacrifici in termini di tempo ed economici, per assecondare la crescita sportiva dei figli, diventati poi campioni. Di solito sono i papà ad essere i più presenti. Ne sono un esempio quello dei fratelli Marquez, che li accompagna da quando sono piccoli, o il papà di Jorge Martin, che addirittura gli fa da assistente personale. 

E invece le mamme? A loro vanno le dediche dopo una vittoria, i riconoscimenti per i sacrifici fatti, e si meriterebbero anche un premio per la forza d'animo che hanno nel vedere i propri figli inseguire un sogno, certo, ma pur sempre a 300 km/h.

La prima a diventare protagonista del paddock è stata quella di Valentino Rossi. Stefania Palma, insieme a papà Graziano, è sempre stata una figura molto presente, pronta a sostenere e festeggiare i grandi successi del suo campione. Una figura fondamentale per la carriera sportiva di Valentino, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. 

Non tutti però condividono questi momenti davanti agli schermi. È il caso, per esempio, della mamma di Pecco Bagnaia: stesso nome, Stefania, ma diverso approccio al paddock. La sua presenza, infatti, è decisamente in sordina. Sappiamo che c’è, ma riesce a passare inosservata. 

C’è invece chi, come Ana Mayrata, mamma di Joan Mir, è passata dall’essere una “mamma fantasma” a un vero e proprio personaggio… a tal punto da battere il figlio sul campo di gioco. Il protagonista del 2020 è stato proprio lo spagnolo, o almeno doveva esserlo. La bellezza della mamma, comparsa sugli schermi per festeggiare il titolo appena vinto dal figlio, ha fatto impazzire i social, al punto da oscurare la visibilità del figlio.