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Capirossi: "Competitivi si nasce e... lo si resta per sempre!"

foto Milagro© Fabio Fagnani il 18/07/2019 in Motogp
Capirossi: "Competitivi si nasce e... lo si resta per sempre!"

Il campione si racconta

A tu per tu con Loris Capirossi

“Se faccio una cosa la voglio fare al 100%... sono competitivo in tutto. Anche a casa con mia moglie e mio figlio, qualsiasi cosa che facciamo devo vincere…” questo è Capirossi un uomo senza rimpianti che ci parla delle sue gioie e delle sue delusioni e della MotoGP del futuro

Parla quattro lingue diverse, ha vinto tre titoli mondiali, ma poteva vincerne almeno il doppio. Adesso lavora per la Dorna, la società spagnola che gestisce il Motomondiale. Loris Capirossi è umile, sereno e non ha nessun rimpianto: “Se non avessi fatto quegli errori, non sarei la persona che sono”.

Per intervistare un tre volte campione del mondo, nonché responsabile della sicurezza per Dorna, ho dovuto iniziare un’attività di stalking e nonostante tutto non è stato affatto semplice trovare del tempo per stare con lui. Ci siamo. Arrivo davanti agli uffici Dorna nel paddock, mentre Loris sta scattando qualche selfie con i suoi fan. Mi vede, mi fa accomodare in uno degli uffici dedicati e iniziamo l’intervista.

Capirossi: "Competitivi si nasce e... lo si resta per sempre!"

Loris Capirossi pilota per sempre

Che effetto ti fa continuare a fare le foto con i tifosi?

“Devo dire che alla fine il nostro sport è vivo grazie ai tifosi. Sono loro che ti fanno diventare grande o che continuano a ricordare le tue vittorie. A me piace stare in mezzo alla gente. Mi piaceva quando correvo e anche adesso che ho smesso da diversi anni mi fa sempre piacere fare un autografo o una foto. È vero anche che però sono passati 30 anni da quando ho cominciato e in certi momenti è molto difficile dedicargli del tempo”.

Oggi che fai un altro mestiere, anche se legato sempre a questo mondo, ti manca essere un pilota?

“No, io ho scelto di non correre più. A un certo punto della mia carriera, dopo essere stato un vincente, sai che le cose non sono più quelle di prima e tu stesso non sei quello di una volta. Ho scelto io di smettere, avrei potuto continuare, ma è stata una decisione ponderata e sono contento di averla presa”.

Capirossi: "Competitivi si nasce e... lo si resta per sempre!"

Il momento più bello della carriera di Loris Capirossi

La prima vittoria con Ducati nel 2003 lo consideri come il tuo momento più alto?

“Secondo me un Mondiale è un Mondiale. Il momento che ricordo con più gioia è la vittoria del mio primo titolo Mondiale, avevo solo 17 anni. Certo che vincere con la Ducati in MotoGP alla prima stagione nella categoria è stato fantastico. Mi sono emozionato tanto sul podio. Sono stati bei tempi, quella Desmosedici lì è nel salotto di casa mia perché ci sono molto affezionato”.

E nonostante tutto Loris Capirossi ha qualche rimpianto?

“No, non si rimpiange mai niente. Le scivolate, gli incidenti, le vittorie, le sconfitte, le scelte e i dubbi. Sono convinto che doveva andare così. Ho sempre detto che se potessi tornare indietro non cambierei nulla e commetterei gli stessi errori perché sono proprio quelli che mi hanno fatto maturare e crescere da ogni punto di vista. Non sarei la persona che sono se non fossi passato da lì”.

Il segreto di Loris Capirossi

Sei ancora competitivo? Da giovane eri un pilota, come hai scritto nella tua biografia, da tutto o niente.

Nasci competitivo, non puoi farci niente. Ancora oggi se faccio una cosa la voglio fare al 100% e devo essere bravo in quello che sto facendo. Io sono competitivo in tutto. Anche a casa con mia moglie e mio figlio, qualsiasi cosa che facciamo devo vincere (ride). Secondo me è una roba bella, però purtroppo in una carriera come la mia mi ha fatto vincere molto meno di quello che potevo ottenere. Io di titoli ne ho vinti tre, che per me sono abbastanza, però potevo vincere facilmente sei. Due li ho buttati via io, nel 93 e nel 94, ad esempio. E poi nel 2006, quello più importante, con la Ducati. L’ho perso per 27 o 28 punti”.

Come mai hai scelto Dorna e non di rimanere all’interno delle corse come Team Manager?
“Non era una cosa che mi interessava. Io ho vissuto a pieno questo sport, ho visto tante cose, tante situazioni ed emozioni. Nonostante diversi team si sono fatti avanti per propormi questo ruolo, io avevo già un bel rapporto con Carmelo Ezpeleta (il capo di Dorna). Sin da quando nel 2003 abbiamo creato la safety commission e Dorna ha fatto e fa molto per i piloti. Qualche anno prima del mio ritiro Carmelo mi diceva quando smetti mi piacerebbe averti con noi. E secondo me ho fatto la scelta giusta. Con questo ruolo ho un contatto diretto con tutti i piloti e mi sento un punto di riferimento per loro. C’è un bellissimo rapporto tra tutti e si discute di situazioni molto importanti per i piloti. Avere questa posizione mi dà grande gioia, mi diverte molto e in più posso fornire la mia esperienza, il mio contributo, a tutti i ragazzi, mentre come team manager no. Mi è stato offerto da squadre importanti ma sarei stato lì per pochi, io invece volevo dare il mio aiuto a tutti”.

Capirossi parla della sicurezza e del futuro della MotoGP

Come si può migliorare la sicurezza e abbassare la percentuale di incidenti gravi?

“Adesso siamo arrivati a un livello davvero alto. Le uniche cose che non potremo mai controllare sono le fatalità e gli incidenti di contatto. Se un pilota ti prende o ti passa sopra non è una cosa gestibile preventivamente. Non nego il fatto che continuiamo a chiedere sempre nuovi lavori e miglioramenti alle piste per evitare anche situazioni come quella di Silverstone”.

Dal punto di vista dell’abbigliamento, ci sono novità?

“Abbiamo lavorato molto sulla possibilità di coprire il collo dopo l’incidente di Marco Simoncelli, ma il problema del motociclista è che è parte integrante con la moto e ha bisogno di molta mobilità per poter vedere tutto quello che succede attorno a lui e il corpo si muove molto. I piloti hanno bisogno di elasticità. Io personalmente ho testato sistemi nuovi che proteggono il collo, ma la mobilità necessaria manca con questo tipo di accessorio e quindi non va bene”.

Ci saranno nuovi tracciati dentro il calendario in futuro?

«Sì. È previsto che in futuro arrivino tantissime piste nuove. Ci sposteremo molto di più fuori dall’Europa e il bello di questi nuovi circuiti è che lavoriamo sulla carta, sul progetto. Noi, come Dorna, siamo inseriti all’interno delle dinamiche proprio per sorvegliare la realizzazione del tracciato avendo una posizione contrattuale molto forte. Io e Franco Uncini siamo parte integrante nei nuovi progetti e lavoriamo molto da questo punto di vista e saranno sempre più sicure. Perché quando puoi lavorare sulla carta e non su un tracciato già realizzato le modifiche sono più facili e ovviamente costano molto meno”.

Nella carriera di Loris Capirossi la Ducati occupa un posto speciale. Fu proprio il tre volte Campione del mondo, oggi delegato Dorna in direzione gara, a portarla all’esordio nella MotoGP nel 2003 e fu sempre Capirex il primo a conquistare la prima vittoria con la Rossa in Spagna dopo solo sei gare dal debutto. Per rivivere quegli anni ripercorriamo la sua storia sulle Rosse…

Capirossi: "Competitivi si nasce e... lo si resta per sempre!"
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