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Eicma 2014

Motogp

Marc Marquez: "Il difficile è non strafare..."

di Christian Cavaciuti il 05/11/2014 in Motogp

Quattro chiacchiere con Marc a Eicma, per parlare della stagione appena conclusa e di quelle che stanno per arrivare... e alla fine della chiacchierata scatta l'autografo al nostro libro fotografico "Vale e Marc"

Marc Marquez: "Il difficile è non strafare..."
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Marc Marquez fa la sua comparsa al Salone in grande stile, accompagnando sul palco Honda l'urlo roco della RC213V-S, l'attesissima replica stradale della sua moto. Poco dopo lo incontriamo allo stand Shoei con una copia del volume "Vale e Marc" che abbiamo dedicato a lui e a Valentino, ed è appunto l'occasione per scriverne l'ideale conclusione, visto che il nostro racconto si chiudeva alle soglie della conquista del secondo titolo in MotoGP, poi puntualmente arrivato.

Marc ha appena terminato la classica lunga serie di incontri ufficiali e ufficiosi con sponsor e tifosi, le giornate al Salone sono sempre lunghissime e per un attimo ci sembra affaticato dalla quantità di persone con cui deve avere a che fare. Ma è solo un attimo, perché subito riprende il suo solito sorriso aperto, che lo ha reso così popolare.

Allora Marc, è più difficile al Salone o a Valencia?
(ride) Beh, è diverso! Ma io cerco di impegnarmi sempre al massimo! Di sicuro la stagione è andata alla grande. Sì, soprattutto la prima metà è stata molto bella, ero contento di vincere presto. Anche perché nelle prime gare pensavo di fare più fatica, non ero al 100% fisicamente e non avevo mai provato la moto. Infatti al primo giorno di test ho fatto il 12° tempo, al secondo il 9°... non è stato poi così facile ritrovare la velocità.

Cos'hai pensato quando ti sei rotto il perone a febbraio?
Ma sai, niente in particolare. Tanta gente mi ha detto "Marc, hai fatto una cazzata", ma la gente a volte non capisce che se vuoi migliorare ti devi allenare, e se corri in moto ti devi allenare in moto, il che comporta sempre qualche rischio. Ma in questo mestiere il rischio lo devi saper prendere.

Poi però le cose hanno preso subito la piega migliore. È difficile restare concentrato dopo dieci, dodici vittorie di fila?
Sì, soprattutto quando vedi che il titolo è vicino. È difficile e c'è anche il rischio di strafare, perché pensi di poter osare sempre un po' di più e poi magari le cose ti vanno male, come a Misano o ad Aragon.

Sei arrivato subito ai vertici della MotoGP, qualcuno dice anche grazie all'elettronica, che ha reso più facile il passaggio rispetto dalla Moto2 a quello dalla 250 alla 500. Comunque la Moto2 di elettronica ne ha pochissima. Cosa ci dici di questo aspetto?
Guarda, con l'elettronica è più facile arrivare a un buon livello, ma proprio perché fin lì arrivano più o meno tutti è ancora più difficile fare la differenza. Dopo un po' capisci che non devi usarla per andare più veloce, ma solo per la sicurezza, un po' come un paracadute. E comunque senza elettronica nessuno potrebbe guidare una MotoGP, sono troppo potenti.

Nel 2016 però ci saranno delle limitazioni in proposito. Sarà una stagione stimolante?
Oh certo, il 2016 è un punto di domanda per tutti. Fino a stagione iniziata non sapremo chi ha interpretato meglio il regolamento, le differenze nell'elettronica e soprattutto nelle gomme. Anni fa Michelin diceva che si guida con la gomma posteriore, poi arrivò Bridgestone dicendo che l'anteriore era più importante… ora con il ritorno di Michelin dovremo capire la direzione dello sviluppo.

Dài, comunque qualche stimolo ti serve, altrimenti corri il rischio di annoiarti, no?
Al momento questo rischio non lo vedo (ride), anzi quando vinci è ancora più bello, la voglia di correre non ti passa mai!

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