Marquez era il favorito e non ha tradito le attese. Ha vinto, ha fatto strategia, gestendo l'avvio di gara, ma si è trovato un Lorenzo inaspettatamente fortissimo e determinato a non lasciare nessuna porta aperta al rivale. Jorge è partito alla grande, dominando la corsa e facendo il ritmo. Quando poi Marc ha attaccato, ha scoperto una difficoltà che non aveva messo in conto. Costretto a forzare più del previsto, il 93 ha commesso anche un paio di errori, andando lungo, ma recuperando poi con una discreta facilità. Prese le misure, il campione del mondo in carica ha affondato il colpo, trionfando anche grazie a quella Honda strepitosa, che si è letteralmente cucito addosso. Moto con cui può fare tempi strepitosi dall'inizio alla fine della corsa, inserendo in curva come nessun altro, con staccate furibonde e traversi spettacolari.

Nel finale di gara, però, Lorenzo si è dimostrato combattivo. Nonostante i limiti della M1, che chiede ai suoi piloti percorrenze di curva più morbide e staccate meno aggressive. Jorge ha comunque resistito agli attacchi, gestendo anche i contatti decisi e gli inserimenti al limite del rivale. Una battaglia vera, da cui il 99 è uscito battuto, ma con onore. Stanchissimo, ma fiero della sua prestazione. Costretto a spremere tutto il talento disponibile nel suo polso destro, in attesa di nuovi sviluppi attesi nel box Yamaha.

Ma il pressing su Marquez si completa con il terzo posto di Rossi. Marcato dai due alfieri di Iwata, lo spagnolo inizia a doversi guardare le spalle... Anche se Valentino prende ancora un bel +8.5 dal leader di giornata. Tanto, ma meglio di quando fatto da Pedrosa, che arriva mestamente dietro alla M1 del 46. Una bella batosta per il 26, che dopo Brno si era illuso di poter tornare a vincere. Invece, alla prima occasione, esce ancora battuto dal vecchietto della MotoGP (246 gare per Rossi proprio a Silverstone), trovandosi anche in difficoltà nel gestire un rinato Dovizioso. Solo le gomme a pezzi sulla Ducati, salvano Dani da un a vera disfatta. Ma già vedere la super-Honda in affanno contro l'attuale Desmosedici deve far riflettere l'altra metà del box HRC.

Per tutti gli altri, Silverstone resta una pista complicata. Pol Espargaro chiude 6°, ma con +24.7 di gap, seguito dal solito Bradl apatico. Un tandem Yamaha-Honda clienti, che precede solo per manifesta superiorità tecnica la Ducati di Iannone. L'altro Andrea, beffato dal tedesco di LCR nella volata finale. Un weekend difficile per TheManiac#29, che tiene duro in attesa di passare al team ufficile nel 2015.

Chiudono poi la top ten Aleix Espargaro, miglior Open, e Scott Redding, spettacolare nel battere Hernandez nell'ultima curva. Mentre è ormai un turista, in attesa di partire per un altro team, Cruchtlow. Dove nemmeno nel GP di casa, Cal riesce a trovare l'orgoglio e la motivazione per provare a fare bene con la Ducati.