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MotoGP, Assen: Marquez "veggente" vincente

di Matt Cape il 28/06/2014 in Motogp

Marc azzecca ogni mossa in una gara condizionata dalla pioggia e dai cambi moto. Dovizioso lo sfida fin dall'inizio e firma un grande 2° posto. Pedrosa completa il podio, battendo Aleix Espargaro. Yamaha dai due volti: Rossi 5°, Lorenzo 13°

MotoGP, Assen: Marquez "veggente" vincente
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Basta vedere come salta da moto a moto, nel cambio in gara di Assen, per capire la precisione, la perfezione, di questo Marc Marquez in versione 2014. Nervoso prima del via, si concentra e gioca pure d'anticipo: capisce che la pioggia mai avrebbe mollato la presa nei primi giri! E ha ragione lui, solo che agli altri piloti servono entrambi i sighting lap per capirlo. Addirittura Rossi resta nel dubbio fino all'ultimo, passando repentinamente dalle rain alle slick, per poi tornare alle rain e partire dalla corsia box... I dubbi del 46 contro le fredde certezze del 93, in scena nel delirio meteo olandese.

Pioggia dunque al via, con Marquez che scatta bene, ma si trova immediatamente in lotta con Dovizioso. Arrembante l'italiano, capisce che in queste condizioni le prestazioni delle moto si livellano e si può rischiare per portare a casa un buon risultato. Dunque davanti, al comando per qualche giro. Poi in scia a Marquez, anche dopo il cambio in corsia box, fatto in tandem, quando la pista stava iniziando ad asciugare. Dentro, ancora insieme, ma nel finale il 93 alza il ritmo e torna ad abbassare i gomiti fino all'asfalto. E' andato, fuggito, verso l'ottava vittoria stagionale, verso i 200 punti in campionato. Un vero "veggente" questo Marquez, che alla fine commenta con un sorriso onesto: "E' andata abbastanza bene".
Bene per lui, ma anche per Dovizioso. Lo 04 riporta la Ducati sul podio, ringraziando tutto il team per il lavoro, per gli sforzi, per la pazienza. Festeggiando, ma frenando i facili entusiasmi, in attesa di sviluppi. Nella speranza di poter fare meglio anche in condizioni normali, in futuro. Andrea intanto sfrutta bene l'occasione e tiene dietro anche Pedrosa. L'onesto lavoratore di casa Honda, che resta in bagarre con Aleix Espagaro per tutta la corsa. Factory contro Open, Honda contro Yamaha. Pare strano che Dani non riesca a liberarsene facilmente, ma Aleix guida davvero sopra le righe e ha grinta da vendere. Tanta, ma non basta. Quarto alla fine e Dani sul podio. Risultato comunque degno per il poleman che ad Assen ha fatto la sua miglior apparizione in MotoGP. E son cose che contano. Soprattutto perché, invece, il fratello Pol è l'unico caduto di giornata.

E' invece un salvataggio in piena regola il quinto posto di Rossi, che firma una rimontona di quelle preziose. Viste la modalità, le variabili e la voglia di crederci del Dottore. Valentino spinge davvero fino in fondo, credendoci fino alla fine, passando Iannone, Bautista, Smith, Crutchlow e Bradl. Tutta gente che di certo non ha agevolato la risalita. Il 46 così limita i danni e dice: "salvato il salvabile", "poteva andare meglio, ma anche peggio". Così sono 128 i punti in classifica, dietro a Marc, ma alla pari con Dani.

Mentre Broc Parkes fa la gara della vita con la PBM, 11° davanti a Redding e Lorenzo. Appunto, Jorge, 13°?! Una disfatta per il maiorchino, che poi spiega: "Colpa mia, non volevo rischiare in queste condizioni. Forse l'incidente dello scorso anno mi ha tolto feeling. Peccato perché la moto andava bene, ma non essendo in lotta per il mondiale...". Strano davvero, il risultato e il commento finale. Segni di un'amarezza, di un'equilibrio precario, che per il 99 quest'anno non sembra finire mai.

E' invece notevole il 15° posto di Petrucci, ancora malconcio al polso, che chiude dietro ad Abraham, dopo che la sua ART è rimasta pure spenta al via... Ma come dice Rossi: "Questa è Assen, è così, sempre imprevedibile".

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