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Assen: dopo i test, tutti si sentono più forti

di Matt Cape il 25/06/2013 in Motogp

La qualifica è il chiodo fisso di Rossi, mentre Lorenzo è determinato nel voler continuare a vincere. Pedrosa e Marquez non si sbilanciano, ma hanno un potenziale che fa paura

Assen: dopo i test, tutti si sentono più forti
La MotoGP si prepara alla sfida olandese e iniziano ad arrivare le prime dichiarazioni. Parole che si diffondono come un eco in montagna, a tratti ripetitivo e già sentito. Dove Valentino Rossi avverte che i test del dopo Catalunya hanno dato ottimi risultati, facendogli ritrovare fiducia nei confronti dell'anteriore della M1, soprattutto in frenata. Un passo avanti che il Campione di Tavullia reputa importante, ma che dovrà essere seguito da qualche risultato significativo già dalle libere del giovedì. L'obiettivo confermato, e nuovamente atteso, è quello di trovare il guizzo per qualificarsi in una posizione migliore, rispetto alla terza fila che da un po' lo vede affezionato cliente. Detto che in passato la pista olandese ha regalato grandi soddisfazioni al Numero 46, 5 volte primo sotto la bandiera a scacchi, anche se l'ultimo centro del Dottore è firmato 2009. E l'appuntamento di Assen non sarà una passeggiata nemmeno per Jorge Lorenzo, che comunque ostenta una certa sicurezza, forte dei risultati. Il maiorchino ha vinto 3 gare su 6 in questa stagione, e punta a calare il poker, dopo essersi caricato con i due successi del Mugello e di Catalunya. Jorge mette un po' di pressione agli avversari, avvertendoli che Assen è la sua pista preferita e la motivazione è cresciuta durante gli ultimi test. Dove il Numero 99 ha confermato di aver fatto notevoli passi avanti, importanti per continuare a puntare senza paura alla vittoria. Un centro ambizioso da conquistare domenica, quanto necessario per limare il distacco dalla vetta nella classifica iridata. Ovvero quei 7 punti che lo separano da Dani Pedrosa.
Un match che si preannuncia tosto, visto che anche Dani è molto legato al tracciato olandese: qui vinse infatti la sua prima gara nel Motomondiale, in 125cc nel 2002. L'esperienza e il carattere suggeriscono però allo spagnolo di non sbilanciarsi con proclami o facili entusiasmi. Spiegando che per tutti sarà importante trovare l'assetto giusto e il feeling con le gomme nelle curve veloci. Buttando anche un occhio al meteo, che per venerdì e sabato (quindi per qualifica e gara) non promette nulla di buono. Anzi, da giovedì a sabato sono previste (al momento) pioggia costante e temperature basse.

Inoltre, Pedrosa è consapevole di non aver mai vinto su questo tracciato, dove hanno trionfato Stoner (2008 e 2012), Lorenzo (2010) e addirittura Spies (2011), che però non rivedremo in sella alla Ducati nemmeno in questo weekend. E' invece Marquez che nel 2012 e 2011, ha vinto ad Assen in Moto2, preceduto nel 2010 da Iannone. Il Numero 93 di Honda è quindi potenzialmente uno di quelli da tenere d'occhio per il gradino più alto del podio. In particolare dopo che i test hanno aiutato Marc nella risoluzione di alcuni problemi di setting, dandogli la possibilità di macinare chilometri e fare ulteriore esperienza in sella alla MotoGP. Un modo per ritrovare anche la totale fiducia nella RC213V, dopo le "botte" del Mugello, come ha spiegato lo stesso rookie spagnolo.
Infine, sarà un vero sorvegliato speciale Bautista che non può permettersi altri danni in partenza. Mentre nel "guidato" di Assen, rivedremo probabilmente insieme ai big, sia Crutchlow sia Bradl. In particolare Cal è atteso ad una prestazione senza errori, utile ai fini del risultato, oltre che per alzare le sue quote di mercato... Resta invece difficile l'interpretazione dello scenario Ducati. Il lavoro di Dovizioso & company continuerà quindi come da programma, con piccoli step evoluzione, in attesa di una vera svolta tecnica.

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