Motogp
Preziosi: 'Rossi sempre fondamentale'
Niente illusioni ma anche qualche certezza per il 2012 nelle parole del direttore generale di Ducati Corse a Wrooom che punta su un team coeso dove i suggerimenti di Valentino sono al centro dell'evoluzione della moto. "Dovremo fare meglio di Honda e Yamaha, e non sarà un'impresa facile"
Ci si aspettava di vedere qui la Desmosedici GP 12 e invece non c'è.
"La vedrete a Sepang. La stiamo assemblando a Bologna e la porteremo ai test. I piloti partiranno dalla base costituita dalle moto che hanno corso a Valencia e poi useranno la nuova moto. In ogni caso, la moto 2012 effettuerà lo shake down a Jerez la prossima settimana a Jerez con Carlos Checa e Franco Battaini".
E' un lavoro duro realizzare la moto in breve tempo?
"E' un lavoro possibile grazie solo ad un gruppo molto motivato. Di solito, dal progetto alla realizzazione di una moto, passano due anni. Noi, a tappe forzate, ci siamo riusciti in sei mesi. Questo grazie alla possibilità di lavorare con due campioni del mondo e di poter usare una struttura flessibile. E' il vantaggio di essere piccoli. Pensate un po', abbiamo già in lavorazione del materiale evoluzione che proveremo a marzo nei test di Jerez".
Cosa vi aspettate dalla prossima stagione?
"Difficile dirlo, i nostri rivali hanno trent'anni di esperienza con il telaio perimetrale e hanno moto che partono da una base che va già molto forte. Non basta lavorare bene, bisogna farlo meglio di chi compete con te. E quando i rivali si chiamano Honda e Yamaha, si capisce che è una bella impresa".
La Ferrari ha ingaggiato un ex tecnico Bridgestone, Hiroide Hamashima, per "accordare" l'auto alle gomme. Forse sarebbe servito anche a voi, visti i problemi avuti anno scorso con le Bridgestone che non riuscivate a mandare in temperatura?
"Certo, quando c'è un monogomma le coperture hanno un ruolo importantissimo che può stravolgere le prestazioni. Di fatto si può dire che bisogna costruire la moto attorno alle gomme e con Bridgestone l'interazione è decisamente importante. La Dorna ha fatto una buona scelta ingaggiando Loris Capirossi come consulente: è ancora un pilota e ha usato le Bridgestone dal 2005. Sarà un elemento importante per indirizzare lo sviluppo e si vedono già i primi effetti positivi: la Bridgestone è tornata ad essere reattiva e a seguire le indicazioni di chi guida".
Torniamo alla Ducati nuova: cosa cambia?
"La base di partenza sono le regolazioni. Faccio un esempio: se l'interasse della moto precedente andava da 1420 a 1470 mm e i piloti chiedevano sempre un valore più vicino a 1470, la nuova moto parte da 1460 e arriva a 1480 mm. Naturalmente questo comporta il fatto di dover ridisegnare tutto".
I team satellite che modello avranno?
"Inizieranno con la moto che hanno usato in corsa a Valencia".
Par di capire che il pilota, con la supertecnologia di oggi, conta sempre meno…
"No, non credo, pensate alla Honda l'anno scorso: Stoner andava velocissimo mentre Elias era ultimo. Eppure guidavano più o meno la stessa moto".
"Ancora di più perché grazie a lui la Ducati vale sempre di più. Abbiamo più informazioni che paradossalmente non hanno i giapponesi. Ad esempio, noi sappiamo come si comportano il motore portante e il telaio perimetrale. E, grazie a Rossi, sappiamo che non era lì il problema".
La vostra moto che cilindrata ha? 1000, 900, oppure…
"Come dichiarava la Rolls-Royce, la velocità è sufficiente… Ma questo non sarà il problema. Come non lo sarà la potenza, sebbene questo lo scopriremo solo sul primo rettilineo di stagione! In ogni caso, la piena potenza si raggiungerà solo in alcuni rettilinei, i più lunghi: negli altri non succederà mai".
Ezpeleta parla di un campionato con moto da un milione di euro: c'è interesse da parte delle Case in un mondiale così?
"Tutto, anche i costi, dipendono dal regolamento. Certo, bisogna ridurre le spese, ma le Case hanno bisogno di interesse nello sviluppo di tecnologia e di ricerca. Bisognerà mediare nella scelta del regolamento".
Se vi troverete di fronte a un'altra stagione difficile non temi che il tuo gruppo di tecnici e piloti possa vacillare, andare in down?
"No, il 2011 ci ha temprato. La storia Ducati è fatta di anni buoni e di altri meno buoni e noi sappiamo soffrire. In più abbiamo il grande esempio di Nicky Hayden, sempre positivo e professionale, anche nei momenti difficili".
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.