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Le pagelle di Valencia

di Marco Masetti il 07/11/2011 in Motogp

Un dieci meritatissimo a Stoner e alla Honda ma, in questa particolarissima gara, c'è chi merita ancora di più: Michele Pirro e Loris Capirossi

AVVERTENZE: questa rubrica è riservata ai maggiorenni (ci può essere qualche parolaccia), la Direzione non è responsabile dei deliri in essa contenuti. Chi non è in sintonia con l'estensore, può commentare qui sotto, naturalmente senza tirare in ballo le doti morali della madre dello stesso che non ha colpe. Può creare dipendenza, non somministrare oltre il sesto mese di gravidanza. In caso di disturbi, contattare il medico.

Stoner 10  Chiude l'era della 800 come la aveva iniziata: vincendo. Vincere è l'unico verbo che Casey conosce bene, altrimenti va in crisi. Al di la dei numeri, travolgenti, resta una splendida immagine: la sua ultima curva percorsa a una velocità impensabile e l'arrivo sul traguardo a bruciare Spies. Micidiale.

Spies 9 
Grande gara tattica, fatta in scia alle Honda e con un bel colpo di reni nella fase finale. Insomma, fa tutto bene a parte l'ultima curva. Ma Ben fa vedere che quando sta bene è un brutto cliente.

Dovizioso 9
Raramente lo avevamo visto così determinato, agonisticamente cattivo, preciso in ogni millimetro di pista. Voleva lasciare la Honda con un podio e battere Pedrosa. Il terzo posto nel mondiale gli da carisma per la nuova avventura con la Yamaha e un bel premio in danaro. Ci è piaciuto molto. 

Crutchlow 8,5
Fa la sua gara più bella dimostrando che su un fondo difficile, con poca aderenza e con molti rischi non teme confronti, se non con i top. Una buona base per ripartire alla grande con la 1000.

Pedrosa 5,5
Parte bene, poi si perde per strada. Non è la sua giornata e si vede. Subisce moltissimo Dovizioso e questo pe runo che si proclama leader come Dani, non è il massimo della vita.

Nakasuga e Hayes 8
Sembravano due figuranti alla vigilia e invece si rivelano piloti tosti e con la testa sulle spalle. Il giapponese, poi, fa intuire che sotto i panni del test rider c'è anche un combattente niente male.

Abraham 7
Buona prova con molto agonismo e impegno. Cade all'ultimo giro per una ingenuità, ma poi riesce a ripartire. Non si arrende mai. Orgoglio ceco.

Capirossi 10 e lode
Giù il cappello davanti ad un grandissimo del nostro sport. 22 anni di battaglie, vittorie, sconfitte, gioie e dolori. Commuove nel giorno dell'addio e fa commuovere. Sentimenti veri, come lui.

Elias, Barbera, Aoyama 5
A far numero o poco più.

De Puniet, Bautista, Rossi, Hayden ng
Una curva e tutti giù per terra. Non ci sono colpe evidenti, soprattutto per i ducatisti ufficiali che chiudono un anno disastroso nella ghiaia.

Honda 10
Con la sciabola o il fioretto, la 212 è sempre vincente. E dicono che la 213 di 1000 cc sia ancora meglio. Aiuto!

Yamaha 8
Con Spies si conferma cavallo di razza, con Nakasuga e Hayes, mezzo affidabile anche per chi è al debutto. Con Crutchlow, poi, arriva ad essere la moto per tutti.

Ducati ng
Non bastano i problemi tecnici, hanno anche una sfiga di dimensioni colossali.

Pirro 10 e lode
Vince alla grande, fa la dedica più sentita a Sic e si prepara al prossimo appuntamento della carriera: il concorso della Polizia di Stato. Merita maggior attenzione, perché la classe c'è. Tanta.

Terol 9
Campione di regolarità, serietà, impegno. Non è un fuoriclasse, ma un titolo lo ha vinto.

Bradl 9
Fa sognare e vincere la Germania e si conferma umanissimo: nel giorno del trionfo riesce anche a cadere. Ma la stagione non è stata niente male.

Vinales 10
E' il vero talento della Spagna del futuro, poche storie. 

58
Di numeri 58 ce n'erano a migliaia. Mancava quello giusto.

2011
Stagione strana, a tratti (pochi) esaltante, molto più spesso caotica. Nel motomondiale, specie nella top class c'è molto da fare e alla svelta: la sensazione è che si stia sfaldando.

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