Motogp
InCarena: Simoncelli o Spies?
Entrambi giovani e lanciati verso un futuro promettente. Ma quale dei due piloti rappresenta il futuro del Motomondiale?
Assen (OLA) - Vengono entrambi dal loro primo anno in top class e hanno fatto bella figura. Adesso sono alla stagione della verità: entrambi con moto ufficiali, entrambi molto lanciati verso un grande futuro. Eppure sono diversissimi.
Con Marco andresti a cena e staresti anche a far due chiacchiere fino a tardi. E' simpatico, intelligente, ha la battuta pronta ed è anche allegro. Se lo incontri in aeroporto lo inviti volentieri a prendere un caffè. Anzi, lo offre lui.
Con Marco andresti a cena e staresti anche a far due chiacchiere fino a tardi. E' simpatico, intelligente, ha la battuta pronta ed è anche allegro. Se lo incontri in aeroporto lo inviti volentieri a prendere un caffè. Anzi, lo offre lui.
Ben non è il massimo dell'allegria, lo sanno tutti nel paddock. Ha la voce impostata (una specie di Livio Suppo americano in quanto a toni bassi) sembra sempre che si stia annoiando a morte e si vede che viene dall'altra parte dell'oceano. Già, è uno dei pochi, visto che Stoner, tanto per fare un nome che viene da lontano, si è formato correndo "da noi".
Sarà anche così, ma intanto Ben Spies ha portato a casa la sua prima vittoria nella MotoGP, impresa che non è ancora riuscita a Marco che, se è per questo, sul podio non c'è mai salito.
Ad Assen, detta anche l'università della moto, Marco Simoncelli ha fatto la figura dello studente che non ha preparato bene la lezione. Ben, naturalmente, quella del secchione. Alla fine Sic ha lavorato per Stoner, e questo alla Honda potrebbe anche far piacere, ma il sospetto è che l'HRC lo ami molto perché fa spendere a Gresini molti soldi in ricambi.
Eppure Marco Simoncelli da Coriano è l'unico talento emergente del nostro motociclismo da corsa. Uno che non è più un ragazzino, ma che in Olanda ha fatto un errore degno di un novellino della 125. Uno dei tanti errori di una stagione nella quale ha fatto vedere di essere veloce e tosto, ma incline all'errore, troppo.
Cosa ne pensate di Simoncelli: un campione troppo generoso, oppure uno che è sempre oltre il proprio limite?
E' lui il futuro della MotoGP italiana, oppure bisogna rivalutare Dovizioso che non è certo un fantasista ma che è terzo nel mondiale?
E di Ben Spies che pensate: campione vero oppure no?
Sarà anche così, ma intanto Ben Spies ha portato a casa la sua prima vittoria nella MotoGP, impresa che non è ancora riuscita a Marco che, se è per questo, sul podio non c'è mai salito.
Ad Assen, detta anche l'università della moto, Marco Simoncelli ha fatto la figura dello studente che non ha preparato bene la lezione. Ben, naturalmente, quella del secchione. Alla fine Sic ha lavorato per Stoner, e questo alla Honda potrebbe anche far piacere, ma il sospetto è che l'HRC lo ami molto perché fa spendere a Gresini molti soldi in ricambi.
Eppure Marco Simoncelli da Coriano è l'unico talento emergente del nostro motociclismo da corsa. Uno che non è più un ragazzino, ma che in Olanda ha fatto un errore degno di un novellino della 125. Uno dei tanti errori di una stagione nella quale ha fatto vedere di essere veloce e tosto, ma incline all'errore, troppo.
Cosa ne pensate di Simoncelli: un campione troppo generoso, oppure uno che è sempre oltre il proprio limite?
E' lui il futuro della MotoGP italiana, oppure bisogna rivalutare Dovizioso che non è certo un fantasista ma che è terzo nel mondiale?
E di Ben Spies che pensate: campione vero oppure no?