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Lorenzo: "Mi ispiro guardando Tomba"

di Paola Baronio il 22/09/2010 in Motogp

Il pilota spagnolo, incontrato a un evento della Nolan con Melandri e Checa, studia con lo psicologo le discese dell'italiano quando è in cerca di motivazioni. "Rossi? Per fare meglio di Stoner deve vincere due titoli con la Ducati…"

Lorenzo: "Mi ispiro guardando Tomba"
Lorenzo, Melandri e Checa con il presidente del Gruppo Nolan Alberto Vergani
Simpatici, rilassati, sinceri nelle risposte alle domande svolte in conferenza stampa e nelle tantissime interviste con le televisioni e i siti web (compreso motonline.com: Fabio Cormio sta lavorando alla realizzazione dei video che troverete sul sito nei prossimi giorni): Jorge Lorenzo, Marco Melandri e Carlos Checa hanno fatto egregiamente la loro parte oggi al circuito di Vairano di Vidigulfo dove la Nolan ha organizzato la presentazione delle nuove collezioni di caschi.
Tre ragazzi, tre piloti in tre diverse condizioni: l'attuale leader della MotoGP Jorge Lorenzo dove è diventato la prima guida della Yamaha, l'ex pilota della MotoGP Carlo Checa che sta disputando una grande stagione in Superbike e un pilota come Marco Melandri che ha maturato il passaggio nel campionato delle derivate di serie dopo una carriera nel motomondiale messa molto in crisi nelle ultime stagioni. Il ravennate correrà nel 2011 nella Superbike con la Yamaha "Al team Gresini quest'anno è andato tutto storto – ha sintetizzato il pilota che è decimo in classifica con gli stessi punti 74 punti del compagno Marco Simoncelli -. Vado in Superbike perché in MotoGP non mi diverto più, non sono competitivo, non vedo opportunità di crescita. Cerco adrenalina, divertimento e competitività so che la Superbike sarà in grado di darmela".
Il pilota sarà a Imola questo fine settimana: "Sono 10 anni che non vedo una gara della superbike", confessa Melandri che non nasconde proposti ambiziosi: "Voglio tornare a vincere, e voglio farlo in fretta".
- Che cosa ti piace della Superbike?
"Mi piace la passione, mi piace che non vince sempre la stessa moto. Sono due cose che adesso mancano nella MotoGP".

"Ha fatto una buona scelta ad andare alla Yamaha – commenta quel signore di Carlos Checa che a 36 anni sta disputando una grande stagione – E' un team organizzato e di grande esperienza".
Lo spagnolo è quarto nel mondiale Superbike dove corre con una Ducati 1098R del team Althea Racing: sta facendo molto meglio dei piloti ufficiali Haga e Fabrizio. "Non mi aspettavo di essere il pilota di punta della Ducati. Mancano ancora due gare e voglio farle bene. Credo che abbia pagato molto la mia costanza".
Checa e Melandri hanno corso entrambi con la Ducati in MotoGP. Inevitabile chiedere un commento sull'ingaggio di Rossi: "Per il campionato è un binomio straordinario"dice Checa. "La Ducati fara il 110 per cento per Rossi – è la risposta di Melandri -. Per lui sarà possibile ottenere tutto quanto richiesto. Per me fu non fu così: la Desmosedici aveva appena vinto il campionato e non si ammetteva che io potessi chiedere dei cambiamenti".
Il passaggio a del microfono a Lorenzo a questo punto è scontato: "Valentino è un grande pilota e la Ducati una grande moto", risponde lo spagnolo. "Certo, deve fare meglio di Stoner e quindi vincere due mondiali". Della serie: come mettere già pressione all'avversario…
- Spiace a Lorenzo di non essere passato lo corso anno alla Ducati?
"Assolutamente no, la Yamaha e soprattutto Jarvis, si sono comportati benissimo con me. Ricambio il loro apprezzamento".
Lorenzo ha voluto spiegare anche il gesto di avere indossato il casco uguale a quello di Tomizawa allo scorso GP di Aragon, un gesto che ha suscitato qualche critica perché considerato "eccessivo". "Non conoscevo bene Tomizawa ma sentivo l'esigenza di fargli un omaggio da pilota. Abbiamo prima pensato alla bandiera giapponese se avessi vinto ma poi il mio manager mi ha suggerito l'idea del casco. Anche a me all'inizio è parlo eccessivo ma poi ho chiamato la sua famiglia e mi hanno detto che se fosse stato uguale a quello indossato da Tomi avrebbero apprezzato molto. E' la sola cosa che mi interessa".
Il confronto con gli altri piloti o altri sportivi è una costante per lo spagnolo che ha rivelato di ispirarsi ad Alberto Tomba. "Quando sono in difficoltà vado da uno psicologo dello sport. Mi fa spesso vedere la Coppa del Mondo del 1994 dove Alberto in una gara aveva fatto una prima manche disastrosa ma aveva affrontato la seconda con grande grinta perché non aveva più niente da perdere, dando il massimo, tutto. Una delle più grandi discese della sua carriera".

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