Quotazione Moto & Scooter

Cerca

Seguici con

ADV
Motogp

Debutta il circuito di Aragon

di Marco Masetti il 14/09/2010 in Motogp

Arrivano così a quattro le prove del motomondiale che si disputano in terra di Spagna. Del resto gli spagnoli dominano in ogni classe

Hola, amigo, como estás?
Hola, amigo, como estás?
Scusate, l'attacco è venuto in spagnolo (castigliano), ma la ragione c'è… Eccome!
Domenica si corre ad Aragon il terzo dei quattro GP della stagione che si disputano in Spagna (Jerez, Barcellona, Aragon, Valencia), come non bastasse in MotoGP ci sono due spagnoli in testa, in Moto2 idem e, in 125, ce ne sono tre!
Debutta il circuito di Aragon
E' il grande momento degli spagnoli che non hanno mai avuto grandi case motociclistiche, né numerosi grandi campioni nella top class (solo Alex Criville ha vinto un mondiale della 500), ma sono fortissimi. Certo, hanno la Dorna che di questo sport è la padrona, ma basterebbe da sola a spiegare questo primato.
Aragon è una struttura modernissima in mezzo al nulla o quasi, ma equidistante (due ore d'auto) da città vive e interessanti come Barcellona, Valencia, e Saragoza.
Bene, nei pressi di Alcaniz, cittadina agricola della regione autonoma di Aragona, nel nord est della Spagna, hanno costruito un impianto polivalente destinato agli sport del motore. Un bel circuito di 5345 metri disegnato dall'ingegnere tedesco Hermann Tielke ("autore" di quasi tutti i circuito moderni) con la consulenza del pilota di F1 Pedro de la Rosa e diventato il volano di sviluppo per la zona.
Immaginate la stessa cosa nel Sud d'Italia, che so, in Calabria o in Puglia. Gli spagnoli i loro successo se li sono costruiti, non hanno atteso regali. Certo, Aragon è in calendario in sostituzione della gara ungherese che, anche quest'anno, non si è disputata a causa dei grandi ritardi dell'impianto Balatonring, fermo, forse per sempre, a causa di scandali edilizi e finanziari che hanno causato le dimissioni di un ministro.
Ma adesso, fine dell'introduzione e andiamo ad Aragon. Pronti alla gara, ma con la memoria a Misano, alla morte di Shoya Tomizawa, ai tanti punti interrogativi sulla sua morte (a che ora, perché si è festeggiato, eccetera) e con la voglia di migliorare la sicurezza dei piloti. E la credibilità del nostro ambiente.

MotoGP
La top class vivrà un fine settimana molto interessante con la sfida iberica tra Jorge Lorenzo a quota 271 e l'unico che crede ancora al miracolo, cioè a tenere vivo il mondiale, Dani Pedrosa a quota 208. Il resto offre spunti, ma solo di contorno. Ad esempio la voglia di Valentino Rossi di tornare alla vittoria, la necessità della Ducati e di Casey Stoner di interrompere un digiuno che è iniziato la scorsa stagione con il gradino più alto del podio, la necessità di Dovizioso di fare un risultato di grande livello e chiarire i proprio futuro (Honda, Ducati o Suzuki?).
La pista è inedita, ci ha fatto un giretto qualche pilota della MotoGP tra i quali Rossi, ma non deve essere difficile settare bene le moto, visto che Aragon riprende settori già visti sulle piste di tutto il mondo.
E poi si proverà sin dal venerdì mattina. Un necessario e doveroso ritorno al passato: saltare un turno non significa risparmiare e - sembra impossibile - ma l'hanno capito persino i manager. Quelli che avevano inventato il venerdì a mezza giornata, un aspetto del regolamento che, con i motori contingentati e i 21 litri nel serbatoi sono nella top ten delle decisioni folli nella storia del motociclismo.

Moto2
Poche le certezze: Toni Elias è il padrone della categoria con 211 punti contro i 128 di Julian Simon, Andrea Iannone è a 119, Simone Corsi a 97. Hanno vinto gli spagnoli. Restano 40 moto in pista, troppe. Oppure sono troppo poche le 16-17 della MotoGP? Dopo Misano ci si aspetta una bella gara, certamente con meno tensione e incidenti. Ad Aragon dovrebbero esserci le pre-iscrizioni al mondiale 2011: speriamo ci si fermi ad una cifra ragionevole e che, per una volta, la federazione internazionale ricordi al mondo che si possono fare tante cose, ma non tutte. Un'altra certezza è che non ci sarà una moto con il numero 48. RIP.

125
In 20 punti, dai 197 di Marquez ai 177 di Espargaro (con Terol 188) c'è la sfida tra tre ragazzi bravissimi e molto professionali. Gente che farà strada e che va già molto forte. È il mondiale più aperto e spettacolare, e spiace che sia il prossimo sulla linea di partenza per essere eliminato. Del resto è già un monomarca (Aprilia), i soli team competitivi sono spagnoli e gli altri a far da comparse, salvo rarissime eccezioni. Non è un caso che gli iberici vincano da oltre 20 gare consecutive!

Riflessione
Oltre alla scoperta della nuova frontiera di Aragon, alla quale ci dedicheremo giovedì, ci aspettiamo un'altra cosa: una riflessione seria sul futuro di questo sport. Non vogliamo proclami e parole d'ordine, ma l'inizio di un processo di rinnovamento che servirà a capire se la MotoGP deve essere un show televisivo o uno sport, una vetrina per i costruttori oppure una serie di monomarca, se il nemico da battere è la Superbike oppure se è meglio erodere audience agli altri sport. In fiduciosa attesa, vi riferiremo.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV
ADV

Correlate

ADV
ADV