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Rossi: "Spero di correre a Brno"

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Il campione spera di ridurre il tempo di prognosi prospettato dai medici. "Ma non voglio rischiare: tornerò quando starò davvero bene. Non devo dimostrare nulla. L'errore in pista è stato causa mia. Mi impegnerò nella riabilitazione e nello studio dell'inglese".

Valentino Rossi è caduto durante il GP del Mugello procurandosi una frattura esposta alla tibia e al perone della gamba destra
Dimesso ieri dal CTO di Firenze, Valentino Rossi sta bene e in un'intervista rilasciata al sito ufficiale della Yamaha ha voluto rassicurare tutti gli appassionati. Ecco la traduzione della versione integrale.

- Vale, come stai? Senti ancora dolore?
"La cosa positiva è che il peggio è passato e che le due operazioni sono andate bene. Ora mi aspetta un periodo difficile, nel quale dovrò essere consapevole dei rischi di infezione e nel quale devo rimanere con la gamba costantemente sollevata. Poi ci sarà un altro periodo nel quale dovrò iniziare la riabilitazione e iniziare a camminare con le stampelle".
- Il dottor Buzzi parla di un periodo di convalescenza di 6 mesi: che ne pensi?
"Il dottor Buzzi deve correttamente essere prudente con la prognosi. Voglio guarire dall'incidente, questa è la sola cosa che m'interessa. Se perdo 4 o 6 gare per me non c'è differenza. La data buona per il ritorno potrebbe essere Brno ma non è detto".
- Ricordi l'incidente?
"Perfettamente. Non ho battuto la testa né altro. L'airbag e la tuta di pelle hanno fatto il loro dovere, non ho un graffio. Il problema è che sono atterrato sulla gamba che si è schiacciata sotto il corpo. Se fossi atterrato sulla schiena sarebbe stato diverso. Avevo una nuova gomma e avevo fatto solo due giri quando ho rallentato perché c'era dietro Barbera. Quando sono tornato in traiettoria è arrivato Pedrosa, non ho voluto ostacolarlo, così mi sono spostato di nuovo ma quando ho aperto il gas, è successo tutto subito e inaspettatamente. Sette secondi sono stati sufficienti per fare raffreddare la temperatura del pneumatico. L'errore è stato mio".
- Chi vorresti ringraziare?
"Prima di tutti il professor Buzzi del CTO Careggi di Firenze e tutto il suo staff perché sono stati bravissimi. Fortunamente il Mugello non è distante dal Careggi. Poi voglio dire grazie a tutto il personale del Careggi e alle infermiere che mi hanno trattato benissimo, allo staff della clinica mobile e agli ufficiali di gare del circuito del Mugello. Infine vorrei salutare e ringraziare i miei fans che mai, e nemmeno per un secondo, mi hanno fatto mancare affetto e supporto. I messaggi che ho visto domenica alla televisione dal circuito sono stati bellissimi".
- C'è stato un momento nel quale hai pensato di smettere di correre?
"Sinceramente non ho mai avuto paura. E' stato orribile quando ho visto la gamba, questo sì… ma la cosa che mi spiace di più è di perdere molte gare! Mi prenderò il tempo che serve e starò attento a non fare niente di stupido perché voglio mettermi in sesto in fretta ma solo se le mie condizioni me lo permettono. So di avere una moto il prossimo anno e non ho bisogno di accelerare il mio ritorno né di dimostrare niente. Posso perdere giusto quattro gare ma non tornerò per vincere il campionato. E' meglio essere prudenti, terminare la riabilitazione nel modo migliore e tornare alle gare per molti anni ancora. So che molti altri piloti hanno avuto problemi come il mio. Uno per tutti: Mark Weber mi ha chiamato e ha avuto una frattura esposta alla gamba destra come la mia. Mi ha detto di essere paziente e che avrò dei momenti di sconforto ma che il recupero è garantito".
- Ora avrai del tempo per riposare e pensare…
"Sì. tanto. Per prima cosa voglio utilizzare il mio tempo per migliorare alcune cose: il mio inglese, imparare qualcosa di nuovo, leggere tanto. Se invece intendi chiedermi se l'incidente influenzerà le mie scelte per il 2011, ti dico subitio di no. Sabato scorso non è successo niente. Ho solo rotto una gamba. L'andamento del 2010 quindi non è rilevante per le mie decisioni future".
- Durante la pausa forzata ti occupereai anche della spalla infortunata?
"Certamente. E' una delle poche conseguenze positive dell'incidente potermi dedicare senza fretta alla riabilitazione della spalla, senza ricorrere a interventi chirurgici e senza dovere gareggiare. Domani riprenderò gli esercizi, rimanendo a letto e sono certo che quando tornerò a correre la mia spalla sarà definitivamente sistemata. Sarò in buona forma anche se questo non significherà necessariamente arrivare subito primo al traguardo. Oltre al corpo dovrò occuparmi della mente. Non sarò in grado di tornare e di vincere subito".
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