Motogp
Le pagelle di Jerez
Il voto più alto alla Moto2. Lorenzo e Pedrosa pari merito. 8 a Hayden, 7 a Rossi. Bocciatura a Stoner, Spies, Capirossi e Pasini. A voi i commenti
AVVERTENZE: questa rubrica è riservata ai maggiorenni (ci può essere qualche parolaccia), la Direzione non è responsabile dei deliri in essa contenuti. Chi non è in sintonia con l'estensore, può commentare qui sotto, naturalmente senza tirare in ballo le doti morali della madre dello stesso che non ha colpe. Può creare dipendenza, non somministrare oltre il sesto mese di gravidanza. In caso di disturbi, contattare il medico.
Moto2: 10 e lode. Classe senza storia, fatta di motori di serie, qualche incongruenza ma di piloti generosi fino all'incredibile e di spettacolo allo stato puro. Una strada da seguire, magari con 10 partenti in meno per motivi di sicurezza.
Jorge Lorenzo: 9. In gara è semplicemente perfetto: dopo un avvio non esaltante, distende le lunghe leve e dribbla di forza e di classe due clienti come Rossi e Pedrosa. Lussuosa star del manubrio, lo spagnolo ha un solo difetto: nuota malissimo e rischia di annegare nel laghetto di Jerez dove si è buttato per festeggiare.
Dani Pedrosa: 9. E' in polemica aperta con la Honda, ma corre cercando la vittoria dal primo giro fino alla fine. Trova sulla sua strada un Lorenzo inferocito e tenta di resistere lottando carena contro carena. Mai visto!
Valentino Rossi: 7. Porta a casa il podio, ottimo. Ma subisce Lorenzo e non riesce ad agganciare Pedrosa. Una mezza sconfitta piacevole solo in classifica. E un dubbio: perché la sua Yamaha scivola e quella di Lorenzo no? Sta a vedere che il muro lo ha danneggiato…
Nicky Hayden: 8. E' il nuovo leader della Ducati new look, ottima per l'americano, un po' meno per Stoner. Nicky guida con il cuore, sbaglia qualche traiettoria, ma non molla mai.
Casey Stoner: 5. Tipo strano: il venerdì arriva, fa i soliti cinque giri e stacca un tempone. Poi cade e non migliora più. In gara non sembra nemmeno il fratello minore del fulmine di Kurry Kurry. E la classifica inizia a dar fastidio. Anche quella interna al team.
Andrea Dovizioso: 6-. Va in tilt cercando di domare l'elettronica della sua moto. Peccato, i piloti dovrebbero pensare ad altro.
Marco Melandri e Marco Simoncelli: 7. Non sono ancora al top, le loro moto nemmeno, ma i segnali di risveglio ci sono tutti per il Marco & Marco Team. Combattivi e a tratti divertenti.
Ben Spies: 5. Garaccia nella quale succedono cose che il texano si spiega solo dopo il traguardo. La MotoGP alle volte è crudele con chi è alle prime armi.
Loris Capirossi: 5. Una volta che la Suzuki collabora, Loris si butta per terra. Non è il modo migliore per festeggiare la partenza numero 21 a Jerez.
Toni Elias: 10. Ha ancora ferro e viti in giro per il corpo, ma la grinta è intatta. E le doti di staccatore sono assolutamente di livello. Di lui avevano paura anche in MotoGP!
Shoya Tomizawa: 10. Guida benissimo, ha la freschezza e la sveltezza del ragazzo terribile, ma l'educazione di un vero signore. Infatti chiede scusa a tutti per aver innescato l'incidente.
Simone Corsi: 8. Ha trovato il verso giusto nell'interpretare la sua FCC Motobi e lo ha fatto vedere. Gran pilota, grintoso e veloce.
Mattia Pasini: 4. Con la moto non ci si trova e lo dimostra ritirandosi. Ma la polemica con la squadra non ci sta: l'aveva scelto lui il team JiR o no?
Jorge Lorenzo: 9. In gara è semplicemente perfetto: dopo un avvio non esaltante, distende le lunghe leve e dribbla di forza e di classe due clienti come Rossi e Pedrosa. Lussuosa star del manubrio, lo spagnolo ha un solo difetto: nuota malissimo e rischia di annegare nel laghetto di Jerez dove si è buttato per festeggiare.
Dani Pedrosa: 9. E' in polemica aperta con la Honda, ma corre cercando la vittoria dal primo giro fino alla fine. Trova sulla sua strada un Lorenzo inferocito e tenta di resistere lottando carena contro carena. Mai visto!
Valentino Rossi: 7. Porta a casa il podio, ottimo. Ma subisce Lorenzo e non riesce ad agganciare Pedrosa. Una mezza sconfitta piacevole solo in classifica. E un dubbio: perché la sua Yamaha scivola e quella di Lorenzo no? Sta a vedere che il muro lo ha danneggiato…
Nicky Hayden: 8. E' il nuovo leader della Ducati new look, ottima per l'americano, un po' meno per Stoner. Nicky guida con il cuore, sbaglia qualche traiettoria, ma non molla mai.
Casey Stoner: 5. Tipo strano: il venerdì arriva, fa i soliti cinque giri e stacca un tempone. Poi cade e non migliora più. In gara non sembra nemmeno il fratello minore del fulmine di Kurry Kurry. E la classifica inizia a dar fastidio. Anche quella interna al team.
Andrea Dovizioso: 6-. Va in tilt cercando di domare l'elettronica della sua moto. Peccato, i piloti dovrebbero pensare ad altro.
Marco Melandri e Marco Simoncelli: 7. Non sono ancora al top, le loro moto nemmeno, ma i segnali di risveglio ci sono tutti per il Marco & Marco Team. Combattivi e a tratti divertenti.
Ben Spies: 5. Garaccia nella quale succedono cose che il texano si spiega solo dopo il traguardo. La MotoGP alle volte è crudele con chi è alle prime armi.
Loris Capirossi: 5. Una volta che la Suzuki collabora, Loris si butta per terra. Non è il modo migliore per festeggiare la partenza numero 21 a Jerez.
Toni Elias: 10. Ha ancora ferro e viti in giro per il corpo, ma la grinta è intatta. E le doti di staccatore sono assolutamente di livello. Di lui avevano paura anche in MotoGP!
Shoya Tomizawa: 10. Guida benissimo, ha la freschezza e la sveltezza del ragazzo terribile, ma l'educazione di un vero signore. Infatti chiede scusa a tutti per aver innescato l'incidente.
Simone Corsi: 8. Ha trovato il verso giusto nell'interpretare la sua FCC Motobi e lo ha fatto vedere. Gran pilota, grintoso e veloce.
Mattia Pasini: 4. Con la moto non ci si trova e lo dimostra ritirandosi. Ma la polemica con la squadra non ci sta: l'aveva scelto lui il team JiR o no?