Motogp

Sepang: le ragioni di Lorenzo e di Rossi

di Marco Masetti
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Lo spagnolo accantona la possibilità, solo teorica, di accedere al titolo, ma punta a vincere la gara. Valentino non perde la calma

Jorge Lorenzo
Valentino Rossi
Sepang (MAL) - Lorenzo ha la faccia di chi è partito con il piede giusto: "Non penso al passato perché non c'è più, non penso al futuro perché è incerto, ma solo al presente che è positivo e al futuro prossimo, che è poi la qualifica di domani".
Quindi ormai niente titolo? "Matematicamente è possibile, ma solo sotto questo punto di vista. Qui penso solo di essere veloce in ogni turno di prova e di farmi trovare pronto domenica in gara, magari cercando di vincere il più possibile da qui a fine anno. Sarebbe un miracolo vincere il titolo, ma io credo che sia meglio sognare un fine stagione che lasci un buon sapore in bocca".
Non ti pesano gli errori fatti, ad esempio l'ultimo a Phillip Island? "No, lo sanno tutti che i piloti sono sempre al limite e noi meglio di chiunque. Il segreto è andare un pelo sotto e non cadere".
Rossi ha la faccia delle grandi occasioni e non si preoccupa: "Sono soddisfatto e per due motivi: sono quello che ha fatto più giri in 2 e 2 e ho sempre usato gomme dure, anzi la stessa gomma. Sarà importante mettere a posto la moto con queste coperture perché in gara, alle 3 del pomeriggio ci saranno 40 gradi e non si sa mai. E' importante bere, riposare bene e prendere i sali minerali, ma anche la moto deve essere a posto".
Ce la farai a vincere gara e titolo? "E' già successo nel 1997 e nel 2005 di portare a casa il mondiale senza vincere (nelle altre occasioni lo ha vinto con il successo in gara), ma adesso penso a stare in prima fila, magari nel posto migliore. Stoner e Lorenzo vanno forte, ma io sono meno lontano di quel che sembra".
Giusto, tutto vero, ma guardare il lavoro nel box, sembra che la trazione non sia il massimo e che ci sia ancora da fare nella distribuzione dei pesi. Insomma, la ricerca della moto vincente è rimandata a domani, ma la ricerca della situazione perfetta per la gara conferma che Rossi pensa al colpo grosso.
Abbiamo parlato molto della Suzuki e dalla sua crisi, Loris Capirossi ce la spiega: "Sono due anni che abbiamo lo stesso problema: la ciclistica non fa lavorare le gomme che non vanno in temperatura. Così, quando è freddo come a Phillip Island è come guidare sul ghiaccio; qui invece la moto funziona. In Giappone è ritornato in azione il collaudatore Nobuatsu Aoki che sta provando una moto nuova. Il motore, più resistente di quello attuale, lo avremo il prossimo anno, mentre a ciclistica la proveremo nei test dopo la gara di Valencia".

Per Simoncelli un avvio complesso di un GP molto importante: "Arrivare a girare qui dopo Phillip Island è veramente dura. Fa molto caldo e oltre questo ho anche il naso chiuso per il raffreddore e questo non mi fa respirare bene quando ho il casco in testa. Nonostante tutto, non credo che oggi sia stata una brutta giornata. Stiamo lavorando per le prove ufficiali. Per noi il venerdì è una giornata di adattamento, tant'è che anche in Australia avevo iniziato le libere con il decimo tempo. Sono certo che già domani saremo più avanti nella classifica, per ora continuiamo a lavorare".

Per finire una dichiarazione che ci fa capire quanto sia stupida la regola dei motori contingentati. E' di James Toseland: "Oggi non sono andato forte perché avevo un motore vecchio arrivato alla fine dei chilometri e questo ha avuto un notevole impatto sulla mia performance. Da domani monteremo un propulsore nuovo e penso che le cose cambieranno".
Ma come si fa a correre al risparmio in MotGP?

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