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Indy: come rendere più accessibile la MotoGP?

di Marco Masetti
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Se lo chiedono in tanti, ormai, nel tentativo di ridurre i costi, ma non è facile. Ecco alcune idee emerse in una riunione a Indianapolis

Indianapolis (USA) - Il futuro della MotoGP passava anche da una riunione della GP Commission, massimo organo "di legge", tenutasi ieri a Indianapolis.
Sul tavolo sono arrivate proposte per rendere più accessibile a costruttori e team la classe regina, magari introducendo la possibilità di fornire motori derivati dalla serie. Magari di cilindrata superiore agli 800 cc, magari derivati dai mille stradali.
Bella idea, ma che nessuno di fatto ha preso in considerazione, anche per possibili azioni di "rappresaglia" da parte del mondo Superbike.
Non ci voleva un genio a capire che una proposta del genere (cioè volta ad abbassare i costi e quindi i guadagni dei costruttori) avrebbe trovato ben pochi sostenitori. Infatti, adesso si ragiona su motori MotoGP in leasing con prezzi superiori al mezzo milione di euro, anzi, più vicini ai 700.000.
A questo punto, con un costo fisso così alto, sarà difficile realizzare una moto che costi meno del leasing di una già disponibile. Se la Honda chiede 2 milioni di euro per il leasing di una stagione, per quale motivo dovrebbe rinunciare ad un affare così remunerativo?
O, meglio, perché i giapponesi dovrebbero farsi concorrenza da soli?

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