Laguna Seca: vince Pedrosa

Laguna Seca (USA) - Pronti via, e di fatto la gara finisce. Pedrosa scatta alla sua maniera e prende un piccolo vantaggio. Dietro capiscono subito che è successo qualcosa di irreparabile e provano a replicare. Stoner è veloce, ma Rossi lo è ancora di più e tenta subito l'attacco portandosi dietro l'australiano (che ha sorpassato in tromba), con Dovizioso, Elias e Lorenzo a sgomitare.

Ci si chiedeva come sarebbero riusciti a correre Lorenzo e Stoner, i due grandi malati. Ma ci siamo dimenticati di Pedrosa, che forse sta ancora peggio! Eppure il piccolo spagnolo della Honda ha corso sempre al massimo.
Al quarto giro due sussulti: cade Talmacsi, come sempre ultimo, Capirossi fa un dritto e poi si ritira, chiudendo un week end disastroso, mentre Toseland viene penalizzato per partenza anticipata. L'inglese non se ne accorge e non rientra per il ride trough e viene penalizzato con la bandiera nera.
Al sesto giro cade Dovizioso, a conferma che con la Honda Andrea non sta facendo molto bene. Cade Gibernau, ma intanto Pedrosa gira più forte che in prova. Lo spagnolo, da un anno lontano dal gradino più alto del podio, sembra inarrestabile, intanto Stoner crolla, svuotato di energie, e Rossi è secondo. Ma alle sue spalle si fa sentire Lorenzo, un altro che corre in condizioni non ideali ma che ha tanta voglia di stupire e che salta l'australiano della Ducati.
Pedrosa è li, vicino, a vista, ma appena qualcuno si avvicina, lui allunga un altro po'. Gara perfetta la sua, giù il cappello.
A cinque giri dalla fine Lorenzo attacca Rossi. In maniera un po' garibaldina, lo spagnolo prova una frenata a dir poco esagerata e la sua M1 per poco non va a terra. Ma il santo che protegge Jorge fa il suo dovere e lo spagnolo resiste. Mentre un altro spagnolo è li che si sta per godere il successo. Rossi vede che Pedrosa sta facendo un anticipo del giro d'onore e tenta un sorpasso all'ultimo.
L'impresa non riesce e Rossi, l'uomo che ha le chiavi di Monterrey e un Rossi's Day (il 5 luglio), chiude secondo alle spalle di un Pedrosa che definire monumentale è poco.
Sul podio Lorenzo, poi Stoner che si mette dietro Hayden che con la moto stelle e strisce si piazza quinto nella miglior giornata da quando è in Ducati.
Poi Elias, dignitoso, molto di più di Edwards, settimo e con la faccia di chi ha perso una grande occasione per convincere la Yamaha a tenerlo, e Vermeulen che in una giornataccia per la Suzuki si accoda e nulla più.
Ancor più staccati De Puniet, Melandri e De Angelis, partito male e finito davanti al solo Canepa.
La classifica vede Rossi a 151, Lorenzo a 142, Stoner a 135 e Pedrosa a 92.
Annotazione doverosa: sul traguardo solo 12 piloti. Pochi, troppo pochi per uno spettacolo al top, nonostante la classe e la capacità di soffrire dei top rider.