Sepang - Dov'eramo rimasti? Ah, giovedì, tarda mattinata, nella piscina dell'albergone dove c'è tutto il paddock. Marco a bordo piscina, già nelle mani dell'inviato di un grande quotidiano, venuto a scrivere del riccio volante e del suo mondiale che sta per arrivare.
Il giornalista non è un mestiere facile: ti chiedono un pezzo che magari uscirà tra due giorni e bisogna far finta che le cose siano già successe.

Sic è un tipo un po' superstizioso, come tutti i piloti del resto, e quando sente dire: "Allora, hai vinto il mondiale…", come minimo una toccatine se la dà…
Insomma, un Marco un po' nervoso e tirato, sempre sorridente, però con qualcosa che rode dentro. E la malattia è contagiosa, visto che nel box tutta la famiglia guarda i monitor con grande attenzione e in religioso silenzio. Padre, madre, sorellina e fidanzata, tutti a seguire Marco.
Che alla fine della giornata è sudatissimo (caldo, umidità e tensione insieme farebbero sudare anche una statua), ma con la faccia giusta… "Dai, quando vado in moto mi passa tutto.

E' stato peggio durante la settimana di vacanza al mare: avevo troppo tempo per pensare e questo non è un bene. Stamattina sono salito in moto e ho avuto un avvio un po' complicato. Non mi è mai piaciuta questa pista, ma nelle libere non andava bene davvero. Poi abbiamo iniziato a lavorare e adesso tutto funziona, anche se magari c'è qualcosa da limare".
- Che cosa ne pensi della KTM che molla e delle poche moto che per ora sono iscritte alla 250 del prossimo anno?
"Che non è bello e che la 250 quest'anno ha fatto vedere gare bellissime, nella quali abbiamo sempre migliorato rispetto agli anni precedenti. Oggi quelli della KTM avevano qualcosa in più…".
- E domani?
"Una bella sfida tra me e Bautista".
- E il prossimo anno?
"Idem, ma faccio fatica a pensare così lontano, meglio pensare all'ottobre 2008".
- Meglio vincere il mondiale qui o a Valencia, rischiando la pressione ambientale?
"Non c'è pressione quando sei in moto, sei solo e in ogni caso, visto che siamo venuti fino qui a Sepang, meglio chiudere il discorso domenica".