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Motogp
Rossi: 'il mondiale non è ancora finito'
di Marco Masetti
il 15/07/2007 in Motogp
Al termine del GP di Germania Rossi fa ammenda dell'errore commesso ma guarda con grande fiducia al futuro. L'appuntamento di Laguna Seca gli offrirà l'occasione per riscattarsi
Sachsenring (GER) - La domanda è quella che tutti gli farebbero, quindi iniziamo con quella. Allora Valentino, hai fatto un errore?
“Si, un errore di piega. Ho sbagliato e non faccio come qualcuno che in queste occasioni incolpa la moto. E per fortuna è rimasta accesa, ma quando stavo per ripartire ho visto che si era rotto il manubrio. Diciamo che ho buttato via un’occasione, ma non ho preso paga, cosa che sarebbe stata più grave.
“Si, un errore di piega. Ho sbagliato e non faccio come qualcuno che in queste occasioni incolpa la moto. E per fortuna è rimasta accesa, ma quando stavo per ripartire ho visto che si era rotto il manubrio. Diciamo che ho buttato via un’occasione, ma non ho preso paga, cosa che sarebbe stata più grave.
Certo, potevamo azzerare i conti con Stoner o andare molto vicino a lui in classifica, ma ci sono buone notizie…”
Ad esempio? “Che adesso abbiamo trovato la gomma giusta e quindi posso attaccare dall’inizio alla fine e giocarmela. Naturalmente in attesa che la Yamaha porti un motore un po’ più potente. Questo campionato non è finito, anzi, è davvero duro e strano. Per tutti”.
Rossi, diciamolo pure, la Yamaha, a occhio (e come confermano solo in parte le velocità massime) è davvero lenta…
“Vero, aspetto qualcosa di nuovo a Brno. In ogni caso seguendo De Puniet ho avuto la conferma che quando stiamo in scia il motore si scalda e la potenza cala ancora…”.
Era duro da passare De Puniet? “Si, ma guidava per tenermi dietro e non tanto per andare forte. Ho provato a passarlo, ma lui era anche veloce”.
Loris Capirossi è il ritratto della felicità, ritornare sul podio dopo una prima parte di stagione tremenda, per il pilota della Ducati. Ma come si fa a ritornare grande, c’è forse un segreto?
“No, non ci sono segreti, qui finalmente ho trovato una moto che riesco a guidare. Abbiamo lavorato radicalmente nella distribuzione dei pesi adesso mi trovo. Io ho bisogno di sentire di più davanti, penso che sia la strada giusta, ma c’è ancora molto da fare”.
Come mai la tua gomma ha tenuto e quella di Stoner no?
“Una scelta diversa, con la quale lui non si trovava. Non è più morbida, la Bridgestone dice che appartiene ad una famiglia diversa, cioè ha una struttura differente”.
Ma il motore non ha qualcosa di speciale?
“Si tratta di una via di mezzo tra quello provato al Mugello (quello dolce nell’erogazione) e quello normale. Diciamo qualcosa all’esterno”.
La frase la finiamo noi: è diverso soprattutto a livello di aspirazione.
Poi Loris continua: “Io sono sempre io e adesso arrivano le mie piste, quindi spero di prendermi le mie soddisfazioni”.
Bello il siparietto sotto il podio con Capirossi che va da Hayden e gli dice: “Hai visto che ci sono due piloti ‘finiti’ sul podio?”. E Hayden ha riso, di gusto.
Per Alex De Angelis ancora una vittoria che sfuma in vista del traguardo: “E’ stata una gara difficilissima, nella quale ho cercato di spingere fino alla fine ma non sono riuscito a guadagnare molto vantaggio, così il gruppo mi ha ripreso nel finale quando ormai l’anteriore non teneva più soprattutto a sinistra, ovvero in quasi tutte le curve di questa pista, comprese le ultime due curve. E’ comunque una prova positiva, peccato per la volata finale perché riuscendo a stare davanti alle KTM avrei potuto guadagnare molti più punti per il mondiale, che rimane un obiettivo possibile. Ovviamente sono meno contento di altre volte…”.
Lorenzo salva una giornata che poteva essere disastrosa con un buon finale di gara: “Questo quarto posto è come una vittoria; ho finito con le gomme distrutte e provatissimo per il grande caldo. Se avessi iniziato a spingere qualche giro prima forse avrei potuto fare il podio, ma va benissimo lo stesso così. Ho portato a casa molti punti e questo è buono in ottica titolo mondiale”.
Mattia Pasini, un'altra giornata tremenda, ancora una volta non per colpa sua: “In partenza ha perso terreno e ho cercato di recuperare sul gruppo. Purtroppo, alla prima curva, De Rosa è arrivato troppo forte, praticamente senza toccare i freni, e mi ha centrato. Ovviamente sono cose che possono capitare, ma dispiace ancora di più quando sai di essere a posto per poter vincere. Tutto è finito alla prima curva, ma queste sono le corse, può succedere, e non mi resta che pensare alle vacanze e arrivare a Brno ancora più carico e motivato”.
Ad esempio? “Che adesso abbiamo trovato la gomma giusta e quindi posso attaccare dall’inizio alla fine e giocarmela. Naturalmente in attesa che la Yamaha porti un motore un po’ più potente. Questo campionato non è finito, anzi, è davvero duro e strano. Per tutti”.
Rossi, diciamolo pure, la Yamaha, a occhio (e come confermano solo in parte le velocità massime) è davvero lenta…
“Vero, aspetto qualcosa di nuovo a Brno. In ogni caso seguendo De Puniet ho avuto la conferma che quando stiamo in scia il motore si scalda e la potenza cala ancora…”.
Era duro da passare De Puniet? “Si, ma guidava per tenermi dietro e non tanto per andare forte. Ho provato a passarlo, ma lui era anche veloce”.
Loris Capirossi è il ritratto della felicità, ritornare sul podio dopo una prima parte di stagione tremenda, per il pilota della Ducati. Ma come si fa a ritornare grande, c’è forse un segreto?
“No, non ci sono segreti, qui finalmente ho trovato una moto che riesco a guidare. Abbiamo lavorato radicalmente nella distribuzione dei pesi adesso mi trovo. Io ho bisogno di sentire di più davanti, penso che sia la strada giusta, ma c’è ancora molto da fare”.
Come mai la tua gomma ha tenuto e quella di Stoner no?
“Una scelta diversa, con la quale lui non si trovava. Non è più morbida, la Bridgestone dice che appartiene ad una famiglia diversa, cioè ha una struttura differente”.
Ma il motore non ha qualcosa di speciale?
“Si tratta di una via di mezzo tra quello provato al Mugello (quello dolce nell’erogazione) e quello normale. Diciamo qualcosa all’esterno”.
La frase la finiamo noi: è diverso soprattutto a livello di aspirazione.
Poi Loris continua: “Io sono sempre io e adesso arrivano le mie piste, quindi spero di prendermi le mie soddisfazioni”.
Bello il siparietto sotto il podio con Capirossi che va da Hayden e gli dice: “Hai visto che ci sono due piloti ‘finiti’ sul podio?”. E Hayden ha riso, di gusto.
Per Alex De Angelis ancora una vittoria che sfuma in vista del traguardo: “E’ stata una gara difficilissima, nella quale ho cercato di spingere fino alla fine ma non sono riuscito a guadagnare molto vantaggio, così il gruppo mi ha ripreso nel finale quando ormai l’anteriore non teneva più soprattutto a sinistra, ovvero in quasi tutte le curve di questa pista, comprese le ultime due curve. E’ comunque una prova positiva, peccato per la volata finale perché riuscendo a stare davanti alle KTM avrei potuto guadagnare molti più punti per il mondiale, che rimane un obiettivo possibile. Ovviamente sono meno contento di altre volte…”.
Lorenzo salva una giornata che poteva essere disastrosa con un buon finale di gara: “Questo quarto posto è come una vittoria; ho finito con le gomme distrutte e provatissimo per il grande caldo. Se avessi iniziato a spingere qualche giro prima forse avrei potuto fare il podio, ma va benissimo lo stesso così. Ho portato a casa molti punti e questo è buono in ottica titolo mondiale”.
Mattia Pasini, un'altra giornata tremenda, ancora una volta non per colpa sua: “In partenza ha perso terreno e ho cercato di recuperare sul gruppo. Purtroppo, alla prima curva, De Rosa è arrivato troppo forte, praticamente senza toccare i freni, e mi ha centrato. Ovviamente sono cose che possono capitare, ma dispiace ancora di più quando sai di essere a posto per poter vincere. Tutto è finito alla prima curva, ma queste sono le corse, può succedere, e non mi resta che pensare alle vacanze e arrivare a Brno ancora più carico e motivato”.
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