Motogp
Brutto incidente per Elias
Nelle prime prove della MotoGp lo spagnolo è scivolato rompendosi il femore. Il più veloce è Stoner, ma Rossi con una M1 coloratissima non molla
Assen (OLA) -Iniziano le prove sul tracciato olandese. Il cielo è minaccioso ma nulla di più di qualche goccia, quindi si può girare. Nella prima sessione si fa male Tony Elias che nella caduta ha riportato la rottura del femore. Lo spagnolo verrà operato subito e gli sarà inserito un chiodo nel femore e potrebbe tornare in moto dopo la pausa estiva sulla pista di Brno. Fa un dritto, anche Pedrosa, ma chi va forte da subito, è ancora Casey Stoner, la vera bestia nera di questo mondiale, arrivato concentratissimo anche ad Assen.
Valentino Rossi non dorme e replica per tutto il turno all’australiano; finisce quasi in parità con Stoner che chiude la sessione facendo segnare 1’38’’323, con Rossi staccato di 46’’, terzo crono per Nicky Hayden a 184’’. La Yamaha intanto si presenta con una coloratissima livrea arlecchino promossa dallo sponsor Fiat, ma si capisce che questa è l’unica novità per la Casa. Nessuno step di motore, poche le novità sul fronte gomme, insomma, solo tanti colori ma ci vorrà la manetta per riprendere la corsa per il mondiale.
In 125 comanda Sergio Gadea davanti a Sandro Cortese e Mattia Pasini, mentre sono scivolati Andrea Iannone e Bradley Smith.
Poche le news dal mercato, con qualche contatto tra Ducati e i giovani della 250 Andrea Dovizioso e Alex De Angelis. Più nervoso Dani Pedrosa che, dopo aver gettato il sasso, adesso aspetta una reazione della Honda alle sue esternazioni fatte in Gran Bretagna. Alla fine resterà dov’è, naturalmente.
In 125 comanda Sergio Gadea davanti a Sandro Cortese e Mattia Pasini, mentre sono scivolati Andrea Iannone e Bradley Smith.
Poche le news dal mercato, con qualche contatto tra Ducati e i giovani della 250 Andrea Dovizioso e Alex De Angelis. Più nervoso Dani Pedrosa che, dopo aver gettato il sasso, adesso aspetta una reazione della Honda alle sue esternazioni fatte in Gran Bretagna. Alla fine resterà dov’è, naturalmente.