Motogp
Mugello: Rossi, Lorenzo e Faubel
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Valentino torna a vincere sulla pista di casa, trionfando davanti a Pedrosa, secondo e Barros terzo. Sulla pista toscana Rossi si conferma l’unico vincitore nell’era delle MotoGP e si porta a 9 punti dall’australiano leader della classifica; la Michelin, piazzando due piloti sui primi due gradini del podio, risponde con forza alla recente supremazia Bridgestone
Mugello (ITA) - Sesta vittoria consecutiva di Rossi al Mugello nella classe regina e già questo potrebbe essere il passaporto per la leggenda, ma Valentino questa volta ha fatto veramente il capolavoro.
Partito male, Rossi naviga in ottava piazza mentre la Ducati folleggia con Stoner e Capirossi in testa, inseguiti dalle Suzuki, da Barros e da Melandri. Ma si capisce che per le Ducati non è giornata: Stoner non riesce ad abbassare il tempo più di tanto e con il gioco delle scie la lotta è tutta nella staccata alla San Donato dopo il rettilineo.
Partito male, Rossi naviga in ottava piazza mentre la Ducati folleggia con Stoner e Capirossi in testa, inseguiti dalle Suzuki, da Barros e da Melandri. Ma si capisce che per le Ducati non è giornata: Stoner non riesce ad abbassare il tempo più di tanto e con il gioco delle scie la lotta è tutta nella staccata alla San Donato dopo il rettilineo.
E qui Rossi non perde concentrazione e continua ad attaccare sgomitando in un gruppo con Stoner, Pedrosa, Melandri, Hopkins e Capirossi.
Loris incassa qualche sassata e deve calare il ritmo e questo lascia spazio alla grinta di Rossi che anche se la sua moto è la più lenta del gruppo sul dritto, continua a risalire la corrente. Il suo segreto è l’assetto perfetto messo a punto per la gara: la sua M1 è perfetta in staccata, ma lo è soprattutto nella parte guidata della pista dove ha un ritmo superiore.
Dopo metà gara si vede che sono in due a giocarsela, Rossi e Pedrosa, la cui Honda va davvero forte ed è equilibrata.
In casa Honda non si capisce bene cosa succeda: Hayden non va e Pedrosa si, i satelliti faticano, ma Elias fa una bellissima rimonta che lo porta al sesto posto, mentre Melandri cala vistosamente dopo un buon avvio.
Chi va bene, senza ombra di dubbio, è la Suzuki che ha un grande Hopkins che lotta davanti, male la Kawasaki che paga le imperfette condizioni di De Puniet poi caduto nelle battute iniziali e il passo lento di Jacque. E dire che qui erano arrivati con un motore nuovo e grandi aspettative…
La Ducati è ancora più difficile da interpretare: Stoner è molto attivo all’inizio, poi fatica a tenere il passo e infine cede nella lotta per il podio con la moto satellite del team Pramac, guidata da un Alex Barros in grande spolvero. Strani incroci tra ufficiali e satelliti, che spesso finiscono con i secondi ad aver ragione.
La vittoria di Rossi cambia decisamente le carte in tavola: ha vinto una moto lenta ma molto equilibrata, quindi la filosofia costruttiva della Yamaha che cerca soprattutto la maggior guidabilità. Naturalmente per arrivare a vincere con questa filosofia ci vuole qualcosa di più: il più grande pilota che abbia mai calcato l’asfalto del Mugello.
Rossi alla fine ha parole di elogio per tutti: “Per vincere la sesta gara consecutiva bisogna essere davvero a posto e oggi lo eravamo. La Michelin ha lavorato benissimo e la Yamaha e il mio team pure. Con loro è come essere in famiglia, la mia famiglia. E poi qui c’è un pubblico che mi carica e riesce a darmi motivazioni incredibili”.
Pedrosa invece fa capire di non essere ancora incisivo nella seconda metà di gara, anche se la sua moto ha fatto grandi progressi. Resta da capire se a calare nel finale è il pilota o la moto.
Barros esce rilanciato dal GP d’Italia: “Io nel podio ci credevo, anche prima della gara. E’ stata una grande impresa, per il team e per la Ducati”. Un satellite che brilla di luce propria!
Tra gli altri, da segnalare il decimo di Hayden, un pilota che con la 800 proprio non si trova, le prestazioni men che mediocri di Edwards, la parabola discendente di Nakano, le disastrose KR dei fratelli Roberts che non portano a casa nemmeno un punto, e pensare che alla fine ci sono arrivati in 17 e i punti li prendono in 15!
Adesso tutti a far le casse e a spedire le moto a Barcellona, perché domenica siamo di nuovo in azione.
Loris incassa qualche sassata e deve calare il ritmo e questo lascia spazio alla grinta di Rossi che anche se la sua moto è la più lenta del gruppo sul dritto, continua a risalire la corrente. Il suo segreto è l’assetto perfetto messo a punto per la gara: la sua M1 è perfetta in staccata, ma lo è soprattutto nella parte guidata della pista dove ha un ritmo superiore.
Dopo metà gara si vede che sono in due a giocarsela, Rossi e Pedrosa, la cui Honda va davvero forte ed è equilibrata.
In casa Honda non si capisce bene cosa succeda: Hayden non va e Pedrosa si, i satelliti faticano, ma Elias fa una bellissima rimonta che lo porta al sesto posto, mentre Melandri cala vistosamente dopo un buon avvio.
Chi va bene, senza ombra di dubbio, è la Suzuki che ha un grande Hopkins che lotta davanti, male la Kawasaki che paga le imperfette condizioni di De Puniet poi caduto nelle battute iniziali e il passo lento di Jacque. E dire che qui erano arrivati con un motore nuovo e grandi aspettative…
La Ducati è ancora più difficile da interpretare: Stoner è molto attivo all’inizio, poi fatica a tenere il passo e infine cede nella lotta per il podio con la moto satellite del team Pramac, guidata da un Alex Barros in grande spolvero. Strani incroci tra ufficiali e satelliti, che spesso finiscono con i secondi ad aver ragione.
La vittoria di Rossi cambia decisamente le carte in tavola: ha vinto una moto lenta ma molto equilibrata, quindi la filosofia costruttiva della Yamaha che cerca soprattutto la maggior guidabilità. Naturalmente per arrivare a vincere con questa filosofia ci vuole qualcosa di più: il più grande pilota che abbia mai calcato l’asfalto del Mugello.
Rossi alla fine ha parole di elogio per tutti: “Per vincere la sesta gara consecutiva bisogna essere davvero a posto e oggi lo eravamo. La Michelin ha lavorato benissimo e la Yamaha e il mio team pure. Con loro è come essere in famiglia, la mia famiglia. E poi qui c’è un pubblico che mi carica e riesce a darmi motivazioni incredibili”.
Pedrosa invece fa capire di non essere ancora incisivo nella seconda metà di gara, anche se la sua moto ha fatto grandi progressi. Resta da capire se a calare nel finale è il pilota o la moto.
Barros esce rilanciato dal GP d’Italia: “Io nel podio ci credevo, anche prima della gara. E’ stata una grande impresa, per il team e per la Ducati”. Un satellite che brilla di luce propria!
Tra gli altri, da segnalare il decimo di Hayden, un pilota che con la 800 proprio non si trova, le prestazioni men che mediocri di Edwards, la parabola discendente di Nakano, le disastrose KR dei fratelli Roberts che non portano a casa nemmeno un punto, e pensare che alla fine ci sono arrivati in 17 e i punti li prendono in 15!
Adesso tutti a far le casse e a spedire le moto a Barcellona, perché domenica siamo di nuovo in azione.
MotoGP: i risultati
1. Valentino ROSSI ITA YAMAHA 42'42.385
2. Dani PEDROSA SPA HONDA 42'45.459
3. Alex BARROS BRA DUCATI 42'48.341
4. Casey STONER AUS DUCATI 42'48.397
5. John HOPKINS USA SUZUKI 42'55.629
6. Toni ELIAS SPA HONDA 43'01.640
7. Loris CAPIROSSI ITA DUCATI 43'02.031
8. Chris VERMEULEN AUS SUZUKI 43'05.195
9. Marco MELANDRI ITA HONDA 43'05.222
10. Nicky HAYDEN USA HONDA 43'06.798
11. Alex HOFMANN GER DUCATI 43'07.166
12. Colin EDWARDS USA YAMAHA 43'10.386
13. Shinya NAKANO JPN HONDA 43'19.118
14. Sylvain GUINTOLI FRA YAMAHA 43'27.483
15. Makoto TAMADA JPN YAMAHA 43'27.530
16. Olivier JACQUE FRA KAWASAKI 43'27.602
17. Kenny ROBERTS JR USA KR212V 44'09.607
Non Classificati
Carlos CHECA SPA HONDA 16'59.065
Kurtis ROBERTS USA KR212V 6'00.621
Randy DE PUNIET FRA KAWASAKI 2'00.523
2. Dani PEDROSA SPA HONDA 42'45.459
3. Alex BARROS BRA DUCATI 42'48.341
4. Casey STONER AUS DUCATI 42'48.397
5. John HOPKINS USA SUZUKI 42'55.629
6. Toni ELIAS SPA HONDA 43'01.640
7. Loris CAPIROSSI ITA DUCATI 43'02.031
8. Chris VERMEULEN AUS SUZUKI 43'05.195
9. Marco MELANDRI ITA HONDA 43'05.222
10. Nicky HAYDEN USA HONDA 43'06.798
11. Alex HOFMANN GER DUCATI 43'07.166
12. Colin EDWARDS USA YAMAHA 43'10.386
13. Shinya NAKANO JPN HONDA 43'19.118
14. Sylvain GUINTOLI FRA YAMAHA 43'27.483
15. Makoto TAMADA JPN YAMAHA 43'27.530
16. Olivier JACQUE FRA KAWASAKI 43'27.602
17. Kenny ROBERTS JR USA KR212V 44'09.607
Non Classificati
Carlos CHECA SPA HONDA 16'59.065
Kurtis ROBERTS USA KR212V 6'00.621
Randy DE PUNIET FRA KAWASAKI 2'00.523
250: Bautista ok!
Mugello (ITA) - E’ nata una stella, ma forse è una definizione un po’ riduttiva per Alvaro Bautista che, un giorno dopo la prima pole, si prende il lusso di vincere anche la prima gara in 250. Il ragazzo ha tutto: doti naturali, classe da vendere, una moto velocissima e una grande squadra e molta grinta, forse troppa.
In una gara di gruppo dove i muscoli e gli incroci di traiettoria hanno esaltato il pubblico, proprio il più giovane, il newcomer ha fatto vedere di aver più cattiveria di tutti. Soprattutto quando infilandosi all’interno di Lorenzo (autore di una rimonta esaltante dalla ventesima piazza di partenza) ha mandato in terra il campione del mondo che a dir poco si è arrabbiato moltissimo. Poi ha fatto inviperire il compagno di squadra De Angelis per qualche staccata un po’ esagerata, ma alla fine lo ha battuto quando ormai il sammarinese stava accarezzando l’idea della vittoria al Mugello. Un po’ di braccino per Alex forse, ma Bautista è stato davvero irresistibile, e molto bravo a restare in piedi fino alla fine…
Si parte con Luthi al comando, inseguito da Dovizioso e Bautista, De Angelis, mentre Lorenzo nel primo giro dribbla una decina di piloti. Viene fuori molto bene anche Barbera che su questa pista può contare sul setting perfetto che gli ha fatto Rossano Brazzi, tecnico maestro del Mugello.
Ma Bautista comanda e si aspetta solo l’arrivo di Lorenzo che, puntualmente al 12esimo passaggio va a condurre. Grandi cose, almeno fino a quando Barbera non commette un errore che da più ordine al gruppetto nel quale Dovizioso deve accontentarsi di un ruolo di fanalino di coda, visto che la sua Honda prende 10 all’ora di media rispetto alle velocissime Aprilia.
Si arriva al rush finale con De Agelis davanti, Bautista si infila in uno spazio ridottissimo e tocca la moto di Lorenzo che esce sull’erba sintetica e cade.
Sembra fatta a Alex, ma Bautista riesce a tenere aperto fino all’incredibile e con una traiettoria quasi impossibile batte il compagno di team per 87\000 sul traguardo.
Lo spagnolo esulta: “Arrivo alla gara di casa di Montmelò con una vittoria bellissima. Alla fine Alex era forte e motivato ma ce l’ho fatta”.
Sul sorpasso a Lorenzo taglia corto: “Credo sia una cosa normale all’ultimo giro”.
De Angelis ha la delusione dipinta in faccia: “Siamo partiti con un assetto fatto a tavolino, ma molto azzeccato, alla fine anche Bautista lo aveva azzeccato, e la sua moto andava molto bene, infatti mi ha battuto in volata”.
Insomma, a perdere non ci sta nessuno…
Esulta per la terza piazza Barbera che batte in volata Dovizioso che proprio oggi sognava la grande affermazione con Lorenzo solo ottavo, ma la sua Honda, nonostante qualche evoluzione di motore non ha fatto i progressi sperati.
Luthi è quinto e batte in volta Aoyama e Simon. Simoncelli è nono, davanti a West, Takahashi e Espargaro. Poi ci sono Lai e Baldolini e l’eroico Locatelli che chiude 18esimo la gara del rientro.
Vede il traguardo anche Tallevi con una vecchia Yamaha, mentre la KTM incappa in un’altra giornata nera con Aoyama in fondo alla classifica e Kallio costretto al ritiro dopo che Lorenzo lo ha tamponato strappandogli uno scarico. Molto grintosi questi spagnoli, forse un po’ troppo!
Nel mondiale comanda Lorenzo a 128 poi Dovizioso a 101, De Angelis a 95 e Bautista a 89.
In una gara di gruppo dove i muscoli e gli incroci di traiettoria hanno esaltato il pubblico, proprio il più giovane, il newcomer ha fatto vedere di aver più cattiveria di tutti. Soprattutto quando infilandosi all’interno di Lorenzo (autore di una rimonta esaltante dalla ventesima piazza di partenza) ha mandato in terra il campione del mondo che a dir poco si è arrabbiato moltissimo. Poi ha fatto inviperire il compagno di squadra De Angelis per qualche staccata un po’ esagerata, ma alla fine lo ha battuto quando ormai il sammarinese stava accarezzando l’idea della vittoria al Mugello. Un po’ di braccino per Alex forse, ma Bautista è stato davvero irresistibile, e molto bravo a restare in piedi fino alla fine…
Si parte con Luthi al comando, inseguito da Dovizioso e Bautista, De Angelis, mentre Lorenzo nel primo giro dribbla una decina di piloti. Viene fuori molto bene anche Barbera che su questa pista può contare sul setting perfetto che gli ha fatto Rossano Brazzi, tecnico maestro del Mugello.
Ma Bautista comanda e si aspetta solo l’arrivo di Lorenzo che, puntualmente al 12esimo passaggio va a condurre. Grandi cose, almeno fino a quando Barbera non commette un errore che da più ordine al gruppetto nel quale Dovizioso deve accontentarsi di un ruolo di fanalino di coda, visto che la sua Honda prende 10 all’ora di media rispetto alle velocissime Aprilia.
Si arriva al rush finale con De Agelis davanti, Bautista si infila in uno spazio ridottissimo e tocca la moto di Lorenzo che esce sull’erba sintetica e cade.
Sembra fatta a Alex, ma Bautista riesce a tenere aperto fino all’incredibile e con una traiettoria quasi impossibile batte il compagno di team per 87\000 sul traguardo.
Lo spagnolo esulta: “Arrivo alla gara di casa di Montmelò con una vittoria bellissima. Alla fine Alex era forte e motivato ma ce l’ho fatta”.
Sul sorpasso a Lorenzo taglia corto: “Credo sia una cosa normale all’ultimo giro”.
De Angelis ha la delusione dipinta in faccia: “Siamo partiti con un assetto fatto a tavolino, ma molto azzeccato, alla fine anche Bautista lo aveva azzeccato, e la sua moto andava molto bene, infatti mi ha battuto in volata”.
Insomma, a perdere non ci sta nessuno…
Esulta per la terza piazza Barbera che batte in volata Dovizioso che proprio oggi sognava la grande affermazione con Lorenzo solo ottavo, ma la sua Honda, nonostante qualche evoluzione di motore non ha fatto i progressi sperati.
Luthi è quinto e batte in volta Aoyama e Simon. Simoncelli è nono, davanti a West, Takahashi e Espargaro. Poi ci sono Lai e Baldolini e l’eroico Locatelli che chiude 18esimo la gara del rientro.
Vede il traguardo anche Tallevi con una vecchia Yamaha, mentre la KTM incappa in un’altra giornata nera con Aoyama in fondo alla classifica e Kallio costretto al ritiro dopo che Lorenzo lo ha tamponato strappandogli uno scarico. Molto grintosi questi spagnoli, forse un po’ troppo!
Nel mondiale comanda Lorenzo a 128 poi Dovizioso a 101, De Angelis a 95 e Bautista a 89.
250: i risultati
1. Alvaro BAUTISTA SPA APRILIA 40'18.605
2. Alex DE ANGELIS RSM APRILIA 40'18.692
3. Hector BARBERA SPA APRILIA 40'26.270
4. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 40'26.356
5. Thomas LUTHI SWI APRILIA 40'45.872
6. Shuhei AOYAMA JPN HONDA 40'46.127
7. Julian SIMON SPA HONDA 40'46.379
8. Jorge LORENZO SPA APRILIA 40'50.843
9. Marco SIMONCELLI ITA GILERA 41'10.060
10. Anthony WEST AUS APRILIA 41'22.913
11. Yuki TAKAHASHI JPN HONDA 41'22.923
12. Aleix ESPARGARO SPA APRILIA 41'23.067
13. Fabrizio LAI ITA APRILIA 41'23.161
14. Alex BALDOLINI ITA APRILIA 41'23.175
15. Taro SEKIGUCHI JPN APRILIA 41'23.767
16. Karel ABRAHAM CZE APRILIA 41'29.188
17. Dirk HEIDOLF GER APRILIA 41'29.192
18. Roberto LOCATELLI ITA GILERA 41'39.255
19. Jules CLUZEL FRA APRILIA 41'39.526
20. Eugene LAVERTY IRL HONDA 41'39.887
21. Hiroshi AOYAMA JPN KTM 42'05.381
22. Imre TOTH HUN APRILIA 42'13.570
23. Arturo TIZON SPA APRILIA 40'27.567
24. Thomas TALLEVI ITA YAMAHA 41'15.068
Non Classificati
Omar MENGHI ITA APRILIA
Mika KALLIO FIN KTM
2. Alex DE ANGELIS RSM APRILIA 40'18.692
3. Hector BARBERA SPA APRILIA 40'26.270
4. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 40'26.356
5. Thomas LUTHI SWI APRILIA 40'45.872
6. Shuhei AOYAMA JPN HONDA 40'46.127
7. Julian SIMON SPA HONDA 40'46.379
8. Jorge LORENZO SPA APRILIA 40'50.843
9. Marco SIMONCELLI ITA GILERA 41'10.060
10. Anthony WEST AUS APRILIA 41'22.913
11. Yuki TAKAHASHI JPN HONDA 41'22.923
12. Aleix ESPARGARO SPA APRILIA 41'23.067
13. Fabrizio LAI ITA APRILIA 41'23.161
14. Alex BALDOLINI ITA APRILIA 41'23.175
15. Taro SEKIGUCHI JPN APRILIA 41'23.767
16. Karel ABRAHAM CZE APRILIA 41'29.188
17. Dirk HEIDOLF GER APRILIA 41'29.192
18. Roberto LOCATELLI ITA GILERA 41'39.255
19. Jules CLUZEL FRA APRILIA 41'39.526
20. Eugene LAVERTY IRL HONDA 41'39.887
21. Hiroshi AOYAMA JPN KTM 42'05.381
22. Imre TOTH HUN APRILIA 42'13.570
23. Arturo TIZON SPA APRILIA 40'27.567
24. Thomas TALLEVI ITA YAMAHA 41'15.068
Non Classificati
Omar MENGHI ITA APRILIA
Mika KALLIO FIN KTM
125: Vince Faubel
Mugello (ITA) - Pista asciutta ed emozioni come da tempo non si vedevano su una pista del mondiale: la 125 è stata splendida. Dal primo all’ultimo secondo si scatena una battaglia che vede coinvolti una decina di piloti che si scambiano le posizioni senza pietà dal primo all’ultimo momento. Traiettorie folli, scambi di colpi proibiti, vecchi leoni e giovani rampanti, tutti assieme, appassionatamente.
Alla fine vince quello più lucido di tutti, il nuovo leader del mondiale Faubel che alla fine si tiene la traiettoria buona per scatenare i cavalli della sua RSA e infilare sul traguardo il compagno di squadra Gadea e il nostro Corsi che si conferma pilota pienamente ritrovato e miglior italiano del mondiale. Pasini è solo sesto con la moto che alla fine sembrava aver esaurito lo spunto migliore, ma che ha avuto il merito di tenere alto il ritmo per tutta la gara.
Gara che inizia con il bello stacco di Koyama, ma il giapponese della KTM non riesce a contenere Talmacsi, Faubel, Pasini e uno strepitoso De Rosa, forse troppo aggressivo e caliente, infatti dopo esser stato sgridato da Pasini in mezzo al gruppo, chiude in 14esima piazza a causa di una caduta che fa fuori anche Pesek, ex laeder del mondiale e oggi terzo.
Fa la cosa giusta Talmacsi che lotta come un mediano su tutte le mischie, ma non arriva al podio. Però l’ungherese è ancora a due passi dalla vetta del mondiale…
Tra i nostri, grande prova di Iannone che con una moto meno performante delle altre resta nel gruppo che si gioca la vittoria fino a pochi giri dalla fine quando cade. Caduta anche per Lombardi che partiva in prima fila: il suo sogno è durato lo spazio di un giro.
Resta una gara impossibile da raccontare: un gruppo scatenato nel quale ad ogni curva poteva succede di tutto. E in effetti è successo proprio di tutto. Adesso però la classifica premia con decisione Faubel, pilota poco appariscente e spettacolare, ma che al Mugello ha saputo presentarsi di fronte al traguardo con la linea migliore, cioè quella interna. Ma anche con la moto migliore. Tre RSA al via e due sul podio. Infatti c’è quella di Gadea che ha rimontato da una partenza dalla quinta fila fino al secondo posto. Pasini è sesto, ma arriva al traguardo: il lavoro di irrobustimento delle coppie coniche del disco rotante ha pagato con tre moto su tre all’arrivo.
Tra i nostri piloti, sono arrivati ottimi segnali da Simone Sancioni, che correva al Mugello come wild card. Sancioni - che è attualmente in testa alla classifica del CIV - ha chiuso la corsa 17.mo molto vicino alla zona punti con l'Aprilia del Team RCGM.
Alla fine il romano Corsi è felice: “Io ci ho provato ma qui al Mugello con questo rettilineo così lungo non è facile indovinare l’arrivo. In ogni caso ho fatto un podio davanti al mio pubblico e questo è stato splendido. Per fortuna avevo un’ottima moto, altrimenti sarebbe stato difficile”.
Lapidario il commento del leader del mondiale: “Giornata perfetta: partivo in pole, ho vinto e adesso sono in testa la mondiale!”. Impossibile chiedere di più.
Alla fine vince quello più lucido di tutti, il nuovo leader del mondiale Faubel che alla fine si tiene la traiettoria buona per scatenare i cavalli della sua RSA e infilare sul traguardo il compagno di squadra Gadea e il nostro Corsi che si conferma pilota pienamente ritrovato e miglior italiano del mondiale. Pasini è solo sesto con la moto che alla fine sembrava aver esaurito lo spunto migliore, ma che ha avuto il merito di tenere alto il ritmo per tutta la gara.
Gara che inizia con il bello stacco di Koyama, ma il giapponese della KTM non riesce a contenere Talmacsi, Faubel, Pasini e uno strepitoso De Rosa, forse troppo aggressivo e caliente, infatti dopo esser stato sgridato da Pasini in mezzo al gruppo, chiude in 14esima piazza a causa di una caduta che fa fuori anche Pesek, ex laeder del mondiale e oggi terzo.
Fa la cosa giusta Talmacsi che lotta come un mediano su tutte le mischie, ma non arriva al podio. Però l’ungherese è ancora a due passi dalla vetta del mondiale…
Tra i nostri, grande prova di Iannone che con una moto meno performante delle altre resta nel gruppo che si gioca la vittoria fino a pochi giri dalla fine quando cade. Caduta anche per Lombardi che partiva in prima fila: il suo sogno è durato lo spazio di un giro.
Resta una gara impossibile da raccontare: un gruppo scatenato nel quale ad ogni curva poteva succede di tutto. E in effetti è successo proprio di tutto. Adesso però la classifica premia con decisione Faubel, pilota poco appariscente e spettacolare, ma che al Mugello ha saputo presentarsi di fronte al traguardo con la linea migliore, cioè quella interna. Ma anche con la moto migliore. Tre RSA al via e due sul podio. Infatti c’è quella di Gadea che ha rimontato da una partenza dalla quinta fila fino al secondo posto. Pasini è sesto, ma arriva al traguardo: il lavoro di irrobustimento delle coppie coniche del disco rotante ha pagato con tre moto su tre all’arrivo.
Tra i nostri piloti, sono arrivati ottimi segnali da Simone Sancioni, che correva al Mugello come wild card. Sancioni - che è attualmente in testa alla classifica del CIV - ha chiuso la corsa 17.mo molto vicino alla zona punti con l'Aprilia del Team RCGM.
Alla fine il romano Corsi è felice: “Io ci ho provato ma qui al Mugello con questo rettilineo così lungo non è facile indovinare l’arrivo. In ogni caso ho fatto un podio davanti al mio pubblico e questo è stato splendido. Per fortuna avevo un’ottima moto, altrimenti sarebbe stato difficile”.
Lapidario il commento del leader del mondiale: “Giornata perfetta: partivo in pole, ho vinto e adesso sono in testa la mondiale!”. Impossibile chiedere di più.
125: i risultati
Hector FAUBEL SPA APRILIA 40'14.164
Sergio GADEA SPA APRILIA 40'14.184
Simone CORSI ITA APRILIA 40'14.230
Gabor TALMACSI HUN APRILIA 40'14.298
Tomoyoshi KOYAMA JPN KTM 40'15.826
Mattia PASINI ITA APRILIA 40'15.855
Sandro CORTESE GER APRILIA 40'15.977
Bradley SMITH GBR HONDA 40'17.123
Pol ESPARGARO SPA APRILIA 40'31.659
Lorenzo ZANETTI ITA APRILIA 40'32.441
Michael RANSEDER AUT DERBI 40'38.019
Nicolas TEROL SPA DERBI 40'47.083
Randy KRUMMENACHE SWI KTM 40'50.424
Raffaele DE ROSA ITA APRILIA 40'52.363
Dominique AEGERTER SWI APRILIA 41'19.218
Joey LITJENS NED HONDA 41'19.270
Simone SANCIONI ITA APRILIA 41'19.559
Federico SANDI ITA APRILIA 41'19.812
Robert MURESAN ROU DERBI 41'19.864
Steve BONSEY USA KTM 41'39.581
Daniel WEBB GBR HONDA 41'39.759
Simone GROTZKYJ ITA APRILIA 41'59.463
Hugo VAN DEN BERG NED APRILIA 42'01.071
Roberto TAMBURINI ITA APRILIA 40'25.516
Non Classificati
Lukas PESEK CZE DERBI 38'14.330
Stefano BIANCO ITA APRILIA 35'06.909
Andrea IANNONE ITA APRILIA 32'14.905
Pablo NIETO SPA APRILIA 20'24.552
Alexis MASBOU FRA HONDA 14'20.719
Roberto LACALENDOLA ITA APRILIA 14'42.948
Mike DI MEGLIO FRA HONDA 6'09.778
Joan OLIVE SPA APRILIA 6'13.170
Sergio GADEA SPA APRILIA 40'14.184
Simone CORSI ITA APRILIA 40'14.230
Gabor TALMACSI HUN APRILIA 40'14.298
Tomoyoshi KOYAMA JPN KTM 40'15.826
Mattia PASINI ITA APRILIA 40'15.855
Sandro CORTESE GER APRILIA 40'15.977
Bradley SMITH GBR HONDA 40'17.123
Pol ESPARGARO SPA APRILIA 40'31.659
Lorenzo ZANETTI ITA APRILIA 40'32.441
Michael RANSEDER AUT DERBI 40'38.019
Nicolas TEROL SPA DERBI 40'47.083
Randy KRUMMENACHE SWI KTM 40'50.424
Raffaele DE ROSA ITA APRILIA 40'52.363
Dominique AEGERTER SWI APRILIA 41'19.218
Joey LITJENS NED HONDA 41'19.270
Simone SANCIONI ITA APRILIA 41'19.559
Federico SANDI ITA APRILIA 41'19.812
Robert MURESAN ROU DERBI 41'19.864
Steve BONSEY USA KTM 41'39.581
Daniel WEBB GBR HONDA 41'39.759
Simone GROTZKYJ ITA APRILIA 41'59.463
Hugo VAN DEN BERG NED APRILIA 42'01.071
Roberto TAMBURINI ITA APRILIA 40'25.516
Non Classificati
Lukas PESEK CZE DERBI 38'14.330
Stefano BIANCO ITA APRILIA 35'06.909
Andrea IANNONE ITA APRILIA 32'14.905
Pablo NIETO SPA APRILIA 20'24.552
Alexis MASBOU FRA HONDA 14'20.719
Roberto LACALENDOLA ITA APRILIA 14'42.948
Mike DI MEGLIO FRA HONDA 6'09.778
Joan OLIVE SPA APRILIA 6'13.170
La gallery del Mugello