Motogp

Jerez: aria di festa per Capirossi e Gresini

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Nel paddock della MotoGp questo fine settimana si festeggiano due traguardi importanti: Loris domenica correrà il suo 250° Gp, mentre il team manager Honda celebra i dieci di anni di attività della sua squadra

Fausto Gresini ha corso insieme a Capirossi all'inizio degli anni '90 ed è stato anche il suo team manager nel 1998. Nella foto posa insieme al suo pilota Marco Melandri

Jerez (SPA)- Nonostante il vento e l’aria fresca, a Jerez c’è già clima di fiesta, in attesa che da domani i piloti scendano in pista per la seconda prova del motomondiale.
Per una volta ci sono tante ragioni per festeggiare, soprattutto per i colori italiani. Loris Capirossi, nella attesa di diventare padre (rischia di avere la bella notizia sulla griglia di partenza della gara!) festeggia i suoi 250 gran premi.
Una storia iniziata nel 1990 con un titolo mondiale della 125 in sella alla Honda RS del team Pileri, il primo di un baby pilota che si sente di avere ancora molti capitoli da scrivere in questo sport. Loris Capirossi è davvero un mito del motociclismo di tutti i tempi, che oggi può vantarsi di aver contributo allo sviluppo della Ducati Desmosedici, che anche qui sulla pista di Jerez è in assoluto la moto da battere dopo il risultato di Losail.


Ma c’è un’altra ricorrenza storica da celebrare: dieci di anni di attività per il team di Fausto Gresini che in serata ha organizzato una festa con tanto di incruenta minicorrida ala Meson el Coto, locale caratteristico della vecchia Andalusia a due passi dal circuito.
Strano ma vero: le storie di Gresini e di Capirossi sono intrecciate da sempre. Nella conquista del primo titolo di Loris ci fu il contributo determinante di Fausto, mentre nel 1999 la Honda 250 della squadra di Faenza venne affidata proprio a Capirossi, vincitore nel 1998 del titolo mondiale in sella alla Aprilia. Un bel gioco di intrecci che può essere letto in tanti modi, ma in questo caso vi propongo una bella frase di Gresini che ci spiega come si possa diventare longevi in pista o al muretto: “Il mondo delle corse non è solo champagne: ogni gara è un esame che richiede il massimo da tutti noi. E ogni volta che lo superiamo, è per correre verso un futuro ancora più esaltante”. Avete capito come si diventa miti del motociclismo? Se non basta nel palmares di Gresini ci sono anche due titoli mondiali nel 1985 e nel 1987, tre volte vice campione come pilota, un titolo con Kato in 250 e tre secondi posti con Sete Gibernau (2002 e 2003) e Marco Melandri nel 2005 come team manager e avremo i ruolino di marcia di Gresini.
Capirossi si ritrova con la stampa mondiale che gli offre una torta per i suoi 250 GP. Loris la guarda e dice: “Mi aspettavo di più, dopo 250 gare che vi sopporto!”.
Poi continua: “E’, emozionante essere ancora qui, ancora al top e soprattutto a divertirmi. Adesso mi piacerebbe arrivare a quota 300 ma capisco che non sarà facile”.
- Momenti brutti nella tua carriera?
Tanti, ma per me sono soprattutto legati agli errori che mi sono costati mondiali o gare. Decisamente l’anno più duro è stato il 1997, quando ho capito che bisognava risalire di nuovo ai vertici. Ci sono riuscito e sono ancora qui”.
- E il più bello?
In questo caso ragiono da pilota: ogni vittoria”.
- La Ducati GP7 è la moto da battere?
Calma ragazzi, abbiamo corso solo un GP, il mondiale cambia sempre, una gara dopo l’altra, un giorno dall’altro. Ma questo ovviamente vale per tutti”.
- Cosa ti aspetti per la gara?
Star davanti possibilmente ma in ogni caso mi auguro di divertirmi molto. E spero anche che mia moglie Ingrid riesca ad aspettare un po’, voglio arrivare a casa in tempo per la nascita di mio figlio”.
- Lo sai quanti chilometri hai fatto in tutti questi anni?
Tra gare, prove e test non lo so, molti però”.
- Te lo dico io, in gara circa 25.000, non male?
25.000 chilometri a manetta! Incredibile, ma li ho fatti!”.
Fausto Gresini ha corso insieme a Capirossi all'inizio degli anni '90 ed è stato anche il suo team manager nel 1998. Nella foto posa insieme al suo pilota Marco Melandri

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