Motogp
Fine Test Qatar MotoGp: Dani da record
Rossi 'ritorna fra gli umani' mentre Pedrosa porta la sua Honda sotto il primato della pista. Bene le Ducati con le gomme da gara. Frattura al piede per Hopkins. Il 23 febbraio si riprende a Jerez
di Marco Masetti
Daniel Pedrosa ha ricucito il gap con le Yamaha e nella sessione di oggi ha 'bruciato' il record della pista girando in 1'55.471
Pista perfetta e ben gommata e di colpo molti anatroccoli si trasformano in cigni. Misteri della nuova Moto GP che almeno sotto un profilo ci ha convinto: la sua “gommadipendenza” assoluta.
Prendiamo gli eroi della giornata per capire meglio la situazione… Dani Pedrosa, l’uomo che nelle interviste non parla e non ride mai, una volta in pista fa paura.
Stesso box, pochi metri più in la, ecco Nicky Hayden, il campione del mondo che dopo una prima positiva giornata, ieri è andato in depressione cadendo due volte, rompendo un motore e girando pianissimo. Oggi, ancora provato non ha fatto buone cose.
Il fatto è che in questa MotoGp, nonostante siano tutti vicini, un momento no o una scelta tecnica errata si pagano cari. E poi si cade, come ai vecchi tempi. Un highside ha interrotto la giornata di John Hopkins che si ritrova con il piede destro fratturato e forse anche il polso (diagnosi per ora difficile, a causa di un grande versamento di sangue nell’articolazione). Una brutta tegola per il team Suzuki che a Losail aveva ricominciato ad andare forte.
Ieri la Ducati non andava avanti a causa delle gomme che duravano pochi giri sulla pista poco gommata per la pioggia caduta durante la notte. Oggi pronto riscatto con Capirossi che infila 22 giri ritenuti “da riferimento”. Il pilota italiano è felicissimo, Suppo pure, ma resta il problema delle gomme da qualifica che ancora non danno il massimo e che a Loris proprio non piacciono. Bene anche Stoner, fermato dalla bandiera rossa esposta a causa di una moto in pista nel bel mezzo di una simulazione più che interessante.
Valentino Rossi invece è come la Yamaha, sole e luna, sorrisi e problemi. Oggi bella simulazione, interrotta a tre giri dalla fine a causa del deterioramento della gomma, ma il pilota la pensa così: “Dopo un grande avvio di test siamo tornati umani, certo, qui giri per tre giornate e per otto ore al giorno, mentre in campionato abbiamo solo quattro ore a gara. Ho visto che alla fine la Honda va forte e la Ducati pure, quindi mi aspetto il solito campionato, anche se siamo tutti molto vicini”.
Strana la situazione di Marco Melandri con la Honda Bridgestone del team Gresini. Al romagnolo piacciono le gomme giapponesi anche se non arrivano alla fine della simulazione di gara (pare…), meno il motore che a detta di Marco ha meno cavalli rispetto a quello di Pedrosa.
E così, alla scoperta di nuovi misteri, il circo lascia il Qatar, prossima recita a Jerez per i test Irta, quelli con la macchina in palio la domenica per la gioia di grandi e piccini attaccati allo schermo. Saranno comunque tre giorni veri di prove, dal 23 al 25 febbraio in vista del debutto al GP di Losail il 10 marzo.
Forse vedrete una Yamaha con i colori Fiat, almeno così dicono i soliti uccellini…
Tempi non ufficiali :
Dani Pedrosa (Honda) 1'55.471
John Hopkins (Suzuki) 1'55.825
Valentino Rossi (Yamaha ) 1'55.954
Alex Hoffmann (Ducati) 1'56.315
Colin Edwards (Yamaha) 1'56.371
Randy De Puniet (Kawasaki) 1'56.753
Loris Capirossi (Ducati) 1'56.807
Casey Stoner (Ducati) 1'56.834
Alex Barros (Ducati) 1'56.950
Marco Melandri (Honda) 1'56.980
Shinya Nakano (Honda) 1'56.980
Makoto Tamada (Yamaha) 1'57.232
Toni Elias (Honda) 1'57.246
Nicky Hayden (Honda) 1'57.269
Chris Vermeulen (Suzuki) 1'57.365
Kenny Roberts (KR-Honda) 1'57.408
Carlos Checa (Honda) 1'57.497
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