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Sachsenring: le interviste dopo gara

il 16/07/2006 in Motogp

Rossi ritrova l’equlibrio della sua M1 e torna a vincere, Melandri è l’unico in grado di ostacolarlo, mentre Capirossi cede per colpa delle gomme

Sachsenring: le interviste dopo gara
nella foto

Sachsenring (Ger) - Valentino Rossi () ha vinto una gara favolosa, eppure la vittoria segue prove disastrose.
-Cosa è successo, come hai fatto?
"Che gara, se poi penso che a lottare per il podio sono stati gli stessi si giocano il titolo. Capirossi a parte.

.. E pensare che ieri sera non immaginavo lontanamente che sarebbe andata così: infatti ero un po’ arrabbiato. Anzi, ero disperato...".
-E poi cosa c'è stato, un miracolo?
"Noi siamo fatti così: anche quando le cose vanno male, e sabato sera andavano malissimo, riusciamo a guardarci in faccia e a capirci: nessuno mette in discussione gli altri, restiamo uniti e troviamo la soluzione".
-Ma come si fa?
"La nostra moto ha un equilibrio delicato: non è facile trovarlo, ci vuole un attimo per perderlo e lo abbiamo trovato in tempo per la gara. La M1 quando trova l’equilibrio giusto diventa una gran moto, ci offre quei vantaggi che ho potuto sfruttare anche questa volta. Ecco perché le ho chiesto scusa, a fine gara. Sono riuscito ad andare forte nei punti cruciali della pista. Quando sono andato davanti vedevo che potevo tenere un buon ritmo e ho cercato di restare lì. Solo che Marco mi ha passato, allora ho pensato solo a come giocarmi le mie carte nell’ultimo giro. Io ero molto forte in frenata".
-Melandri non è un cliente facile nell'uno contro uno, vero?
"Marco è uno che ci prova sempre, quindi sapevo che avrebbe attaccato. È stato bravo perché ha cambiato tattica: ha tentato il sorpasso in una curva che non mi aspettavo. Ma ho resistito. Comunque la svolta è avvenuto all’inizio, nella prima curva. Partendo bene, superando diversi piloti, sono poi riuscito a restare vicino ai primi sin dall’inizio. Non volevo perdere tre secondi nei primi giri, poi sarebbe stata durissima risalire. Invece, rimontando sin dalla partenza ho poi potuto correre con calma, cercando di fare la mia strategia. Io questa vittoria l’ho voluta".
-Sette gare alla fine e 26 punti da recuperare, come si fa?
"In questo momento mi verrebbe da pensare al perché sono in questa situazione, ai punti che abbiamo perso, ma è meglio guardare avanti, perché i punti non ce li rende nessuno. La prossima sarà una gara molto importante: si va a correre in casa di Nicky, e lui è forte; io lo scorso anno sono stato terzo, quest’anno vado là per fare di meglio". Di solito il ragazzo di Tavullia mantiene le promesse.

C’è amarezza nelle parole del compagno Colin Edwards (): “Cosa posso dire? A questo punto non posso che pensare di essere piuttosto lento, da queste parti. I ragazzi hanno dato l’anima tutto il fine settimana cercando di aiutarmi ma non siamo riusciti a sistemare la moto e non ho mai trovato il passo. Sembrava che Valentino fosse nella stessa situazione, ma oggi ha fatto quello che deve essere il suo settecentesimo miracolo e tutto quello che si può fare è togliersi il cappello di fronte ad un grande campione. Questa mattina abbiamo provato delle modifiche nel warm-up ma non mi piacevano e sono tornato alle regolazioni di ieri, sebbene non fossero ideali. I primi giri sono stati ok ma ho faticato a passare Toni Elias e quando ci sono riuscito ormai ero troppo distaccato. Da quel momento in poi, tenere la moto in pista è stato semplicemente una battaglia e non c’è stato molto altro da fare che finire la gara”.

In casa Ducati, i nervi sono a fior di pelle, ma non certo per le dichiarazioni molto "politicamente corrette" di Loris Capirossi ():
"Ho scelto una gomma anteriore molto dura, quindi durante i primi giri non ho spinto più di tanto, poi sono rimasto col gruppetto di testa piuttosto facilmente. Purtroppo verso il quindicesimo giro ho avuto un calo importante del pneumatico posteriore, che è peggiorato nei giri successivi, quindi ho potuto solo difendermi da Nakano. Peccato perché qui non eravamo messi male: abbiamo fatto un notevole passo avanti rispetto all'anno scorso, quando avevo tagliato il traguardo in nona posizione, ma non siamo ancora al livello degli altri. Le gomme andavano molto meglio rispetto a Donington, ma non abbastanza per poter stare coi primi. Il Campionato è ancora lungo, io ora sono indietro e recuperare è difficile, ma ci credo sempre e non mollerò fino alla fine. Forse Laguna Seca potrebbe essere piuttosto dura per noi, ma ci aspettano piste su cui dovremmo essere competitivi almeno come gli altri, quindi potremo giocarcela di più".
Per chi non l'avesse capito il problema sono le gomme, ma a precisare questo ci pensa il manager del pilota, Carlo Pernat: "E' avvilente vedere un pilota della forza di Loris poter combattere per 15 giri e poi come nella maggior parte delle gare non riuscire a tenere il ritmo dei primi per colpa delle gomme. E' chiaro che in queste condizioni lottare per il mondiale è quasi impossibile. Troppa differenza tra Michelin e Bridgestone, soprattutto nella costanza. Stiamo discutendo il rinnovo del contratto con Ducati e io personalmente chiederò garanzie sulle gomme per la continuazione della collaborazione tra Capirossi e Ducati". Più chiaro di così...
Però l'intervento è doveroso: vedere Capirossi costretto sempre a gare da comprimario e moto come Ducati, Kawasaki e Suzuki navigare indietro in classifica fa male, soprattutto allo sport che non è una sfida tra gommisti.

Marco Melandri () non vince, però fa una gran bella figura: "E' stata una gran bella battaglia e ancor più emozionante di quella di due settimane fa a Donington. In Inghilterra ho duellato con Valentino per la conquista del secondo posto, qui per la vittoria. Insomma, il mio momento è vicino. Nella prima parte di gara faticavo un po', poi il feeling è migliorato e ho combattuto prima con Pedrosa poi con Rossi. Io ero più forte nella parte più veloce del tracciato e ce l'ho messa tutta ma Rossi è stato bravo a chiudere tutte le porte. Da oggi le mie motivazioni crescono".

Tutti nella 250 si aspettavano una vittoria di un pilota Aprilia, e invece oggi sul gradino più alto del podio è salito il giapponese Yuki Takahash su Honda:“E’ incredibile: nel 1961 un pilota che si chiamava Takahashi aveva vinto il primo GP con una Honda 250 e io ho colto il 200esimo successo per la Casa giapponese. E’ una bella soddisfazione, arrivata al termine di una gara difficile e combattuta. All’inizio ho fatto un po’ fatica, ho preso una brutta imbarcata in discesa e, inoltre, non riuscivo a guidare come volevo. Ho cambiato un po’ il mio stile, cercando di sporgermi meno dalla moto, ma poi sono riuscito a prendere un buon ritmo. Ho raggiunto Lorenzo ed essendo lui molto veloce, mi ha aiutato a recuperare terreno. Poi lui ha fatto un errore e sono riuscito a passarlo e a quel punto rimaneva solo De Angelis. Lui era molto veloce, ma standogli dietro ho potuto studiarlo e ho capito che si poteva battere. La mia idea era quella di passarlo alla prima curva, ma non ci sono riuscito e ho avuto un attimo di confusione. Poi, però, sono riuscito a infilarmi all’ultima curva e a vincere la gara. La squadra ha lavorato alla grande e la mia moto era veramente a posto, così ho potuto spingere fino alla fine”.

Andrea Dovizioso () commenta il suo quarto posto e la perdita della testa del mondiale: “Sono contento del ritmo che ho tenuto in gara, meno del quarto posto finale. All’inizio avevo il passo come quello dei primi ed ero convinto di poter lottare per la vittoria. Quando Yuki e Lorenzo hanno spinto per andare a riprendere De Angelis, sono stato rallentato da Barbera in un paio di curve: così ho perso il contatto e non sono più riuscito a ricucire lo strappo. In campionato sono sempre lì, bisogna migliorare un po’ ed essere più consistenti. Comunque è stata una prima parte di stagione soddisfacente, nella quale sono stato il pilota più regolare”.

Chiudiamo con Alvaro Bautista che a fine gara si arrabbia con Mattia Pasini che lo ha battuto in vo

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