Motogp

Gp Cina preview: circuito freddo, clima rovente

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Sulla pista di Shangai, tra gli spalti vuoti di pubblico, nella MotoGp Rossi e Capirossi correranno contro la supremazia delle Honda. In 250 nei box come sull’asfalto la tensione è alta mentre in 125 Pasini deve reagire alla strapotenza dell’armada spagn

Nella foto da sinistra Aspar Martinez con Bautista, Faubel e Gadea
Quello della Cina sarà il terzo gran premio consecutivo lontano dal grande pubblico, quindi aspettiamoci ancora una gara rovente, ma senza il calore degli spettatori. Così vanno le cose in questo mondiale, sempre alla ricerca di nuovi mercati, di nuove possibilità per gli sponsor tabaccai (irrimediabilmente oscurati dalle legislazioni europee), ma anche poco attento alla passione di chi segue questo sport.
Sarà così strano passare dal calore del numeroso pubblico di Monza nel week - end della SBK (quasi 100.000, secondo l'organizzazione) al deserto o quasi del maxi impianto di Shanghai…
Quello cinese è un autodromo davvero moderno, con infrastrutture di livello assoluto, anche se la pista presenta qualche incongruenza che da un carattere particolare all’impianto. Ad esempio un lunghissimo rettilineo dove le Moto GP superano i 330 orari e una prima curva tanto lunga che sembra quasi una rotonda, visto che è di 180°. Poi curvette ad angolo retto che tolgono emozioni e tecnica...
Insomma, la solita pista disegnata al computer dal tedesco Tilke. Come noi la pensa anche Valentino Rossi: "Lo scorso anno la mia prima impressione della pista è stata molto positiva ma poi mi sono reso conto che non è divertente come mi aspettavo. In realtà è poco filante e tecnica, una pista molto ‘Formula 1’ dove i piloti devono faticare duramente per trovare gli assetti migliori per la moto. Non è l’ideale per la MotoGP, è molto impegnativa e mette a durissima prova sia i piloti sia i mezzi”.
Insomma, ci voleva una tappa numero quattro del mondiale più calda, visto che invece l'ambiente è rovente, a dir poco.
Nicky Hayden a quota 52 comanda le danze, ma non ha mai vinto una gara in stagione, anche se è oramai una presenza fissa sul podio: quindi attenzione a Nicky che sta trasformando l'incerta Honda "Brno Type" in una moto da riferimento. E’ temuta da tutti la 211 - in tutte le sue versioni – perché è una moto che si adatta a tutti i tracciati e consente ai piloti che la guidano di fare ottime figure. Soprattutto i debuttanti come Stoner e Pedrosa che, dopo solo tre gare, lottano già per la vittoria. Una competizione che non è mai stata incerta come in questa stagione finora dominata dai piloti italiani.
Al proposito potrebbe essere una buona giornata per il grande protagonista della stagione: Loris Capirossi e la Ducati sono secondi nel mondiale e a Shanghai potrebbero anche essere della partita. Tutto è nelle mani del terzo incomodo, cioè della Bridgestone che alterna gare strepitose ad altre meno convincenti. Insomma, la Ducati c'è e Loris pure, quindi se le gomme vanno ci sarà da divertirsi parecchio.
E poi c'è Valentino Rossi. Annata per ora strana per il campionissimo che non riesce a trovare il feeling con la Yamaha M1. La quattro cilindri giapponese continua ad essere la grande malata della stagione. Prima il chattering, poi a Istanbul i problemi di assetto. Forse l'iniezione di cavalli arrivati a inizio anno ha stravolto l'equilibrio della moto (e nella classe regina senza questa dote non si va avanti), ma resta il fatto che Rossi riesce a far qualcosa guidando sopra i problemi: infatti ha vinto in Qatar e ha 40 punti in classifica, mentre il suo compagno di team Edwards ne ha solo 19. Insomma, moto da rivedere, ma dal Giappone per ora non arriva nulla di decisivo, solo piccoli particolari. Permane poi la strana situazione del pilota che continua a lanciare messaggi sul tema Formula 1: un po' nega, un po' illude, vado non vado... Sarà un caso ma questo non aiuta certo a trovare la concentrazione giusta, né a lui né alla squadra. Anche perché se Rossi se ne va, la Yamaha ha davvero bisogno di un top rider, visto che con gli altri tre piloti della M1 non si va molto lontano... E siccome il pilota parla di giugno come del mese delle grande decisioni, si rischia solo di perdere tempo.
E chi se non un altro grande della stagione potrebbe far gola alla Yamaha? Marco Melandri, naturalmente, che piace anche alla Ducati, dicono, ma che farebbe davvero male a lasciare la Honda di Fausto Gresini con la quale, dopo un avvio complicato e sofferto, adesso occupa la terza piazza a 45 punti grazie alla vittoria, splendida, in Turchia. Marco è oramai pilota da mondiale, poche storie, e quindi via, in una sfida tra i tre italiani, i rampanti Stoner e Pedrosa e Hayden.


Non vanno sottovalutati i due spagnoli che, con diverse motivazioni, stanno aspettando la grande giornata. Il primo è Toni Elias, un altro che con la Honda di Gresini sta scalando la classifica, mentre il secondo è Sete Gibernau. Dalla Spagna qualcuno fa sapere che tra squadra e pilota si sta scavando un fossato fatto di incomprensioni. Sarebbe un altro errore: Sete è pilota da podio al quale manca solo il risultato e un po' di morale.
Strano destino quello dei compagni di team di Capirossi, destinati a vita difficile e magari a licenziamenti a fine stagione. Capitò a Bayliss e a Checa, e ora si inizia a sentire qualche "rumor" su Gibernau. Un peccato, perché per guidare bene la Desmosedici Bridgestone una stagione forse non basta. Forza Sete, con lui nel gruppo di testa il mondiale può solo essere ancora più bello e pazzo. Ci piace così.
Anche qui il mondiale è bello caldo, soprattutto dopo la grande giornata turca della famiglia Aoyama. Al primo giro Shuhei ha fatto strike abbattendo il pilota più in forma, cioè Lorenzo, mentre all'ultimo Hiroshi ha portato ad uno storico successo la KTM.
Adesso la situazione in classifica alla vigilia della gara cinese vede al comando il più lucido dei piloti di questa categoria, Andrea Dovizioso a quota 52 con la Honda, la moto forse meno dotata del lotto. Il forlivese però ha dalla sua una saldezza di nervi invidiabile e una costanza di rendimento straordinaria che da Jerez in poi lo ha sempre portato sul podio. A 50 punti lo insegue Lorenzo - favorito d'obbligo anche in Cina - che vuole cancellare lo zero di Istanbul.

Ma forse uno dei momenti decisivi della gara lo vivremo in anticipo, il giovedì, quando la direzione convocherà e Barbera per un chiarimento. I due, grandi protagonisti della gara in Turchia, hanno rivelato di essere troppo aggressivi e portati alla bagarre.
Prima la sportellata dello spagnolo, poi il contatto del sanmarinese in piena velocità... Poteva finire male, molto male e i due ragazzi devono darsi una calmata. Speriamo siano ragionevoli, perché non vogliamo vedere repliche di quel grande rischio ai 270.
Il nostro pronostico vede la sfida tra Lorenzo, Barbera, De Angelis, Dovizioso - con grandi possibilità di podio. Ci piacerebbe rivedere la sorpresa KTM con Aoyama (Poggiali per ora non è a livelli a lui consoni) e, il pilota che più stupisce in questo avvio di stagione, Roberto Locatelli, quinto a soli 14 punti dalla vetta.
Nella Aspar Cup, i piloti del team spagnolo spadroneggiano senza pietà con Bautista al comando a quota 70 seguito dai compagni di squadra Faubel (vincitore in Turchia) a 45 e da Gadea a 41. Gli altri dove sono? Mika Kallio, sempre combattivo con la KTM è reduce da un ritiro, ma ha le doti per stare davanti nonostante contro le Aprilia del team iberico non sia facile.

Soprattutto per che in Turchia ha corso una gara negativa, condizionata da una caduta nelle battute d'avvio. Pasini è a 29 punti, quindi se vuole puntare alla leadership deve per forza attaccare dal primo turno di prova. Non c'è altra possibilità. L'attacco è le tattica che deve seguire anche Lukas Pesek, reduce da due gare poco produttive (soli 9 punti), mentre le note positive dall'Italia arrivano da Simone Corsi, pilota Gilera in crescita dopo essere tornato nel duro campionato 125.
Situazione difficile per i piloti Honda con il solo Gabor Talmacsi nel giro buono, mentre Luthi e Lai faticano ancora di più. Colpa di un setting difficile da trovare - specie nella sospensione posteriore - e di un motore che non spinge come i velocissimi disco rotante Aprilia, per ora nettamente superiori al resto dei rivali.
Nell'immagine presa in Turchia, Capirossi davanti a Gibernau mentre dietro si intravvede Rossi. Sembra che lo spagnolo non si trovi affatto bene in casa Ducati...

Ancora dal Gp di Istanbul: Hiroshi Aoyama (KTM) davanti a YukiI Takahashi e a Roberto Locatelli
Pasini (nella foto)
De Angelis (nella foto)
Nella foto da sinistra Aspar Martinez con Bautista, Faubel e Gadea

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