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MotoGP: conti in rosso

il 06/11/2005 in Motogp

Si chiude la stagione e in due ore spariscono 70 milioni di euro da sponsor: dopo Movistar e Gauloises se ne va anche la Camel che lascia il motomondiale per la superbike. Gibernau è alla Ducati per metà dell’ingaggio richiesto e dopo il rifiuto di Meland

MotoGP: conti in rosso
Max Biaggi (nella foto) è a piedi

Gibernau ha cercato di rimanere in sella a una Honda con il team di Sito Pons ma il ritiro della Camel ha mandato tutto all'aria. Lo spagnolo è passato alla Ducati per meno di 2 milioni e mezzo di euro a fronte dei 5 chiesti a inizio trattative
Valencia (Spa)
- La gara l'hanno vista in pochi nel paddock. 140.000 sugli spalti, ma i manager avevano la testa altrove. Come criceti impazziti nella gabbietta si incontravano, facevano meeting, stracciavano contratti.

Un disastro, naturale quando si deve fare il lavoro di un anno in un paio d'ore. E i risultati si sono visti. Gente a piedi, sponsor che fuggono come lepri e uno scenario che non somiglia certo alle trionfalistiche anticipazioni di qualche anno fa. Andiamo con ordine.
Nonostante un’ offerta pesante fatta dalla Marlboro per avere in extremis Marco Melandri alla Ducati (non è voce di qualche tempo fa, ma molto recente) e un tentativo di Sete Gibernau di far avere a Pons una Honda ufficiale per correre (con lauto ingaggio la prossima stagione), la Ducati si sistema. Una vittoria degli "uomini rossi" che assieme al confermato Loris Capirossi si portano a casa per la prossima stagione Sete Gibernau. Tra l'altro ad un prezzo più basso di quello sparato a inizio trattative dallo spagnolo. Lui chiedeva quasi 5 milioni di euro, quello che lo aveva bloccato nella riconferma da Gresini, si è accontentato di meno della metà. E il gioco del rilancio con Pons andato a vuoto. Ducati a posto e festeggia, con loro brinda anche Fausto Gresini che domattina annuncerà la nuova squadra: sponsor Fortuna e Melandri a fianco di Toni Elias. Per il primo, grandi possibilità di poter godere di trattamento ufficiale da parte di Honda, per Toni l'occasione del rilancio in una squadra magica nel trattare i ragazzi emergenti.
Poi inizia il girone dei trombati. La Yamaha, nonostante i titoli costruttori e piloti, perde la Gauloises (milioni al vento, come quelli della Movistar Telefonica) e probabilmente correrà con solo due moto e nessuno sponsor. Del resto le carene bianche le aveva già...
Il team di Poncharal rischia l'estinzione, per ora resta con uno sponsor sul quale non ci sono grosse garanzie (società informatica svizzera) e con Roberto Rolfoche avrà una M1 gommata Dunlop. Un bel ridimensionamento anche qui.
Ma peggio va in casa Pons. In un giorno, anzi in quelle maledette due ore, cambia tutto. L'unica certezza è Carlos Checa, poi c'è l'esordiente Stoner e moto Honda, rigorosamente clienti, visto che quelle ufficiali la Honda le darà solo al team interno e a Gresini. La cosa non è piaciuta allo storico sponsor Camel che ha deciso, sempre in poche ore, di togliere il budget alla squadra e deviarlo in superbike e supersport, dove era già presente con il marchio Winston sulle Honda Ten Kate. U no smacco per la Dorna vedere uno sponsor storico andare in Superbike. Altri soldi in fumo e tanti problemi per Sito Pons che le Honda le dovrà pagare, eccome.

Per ora , senza proposte di sorte, stesso destino per Barros che ha qualche fan in Superbike, dove è stato richiesto dalla Camel.
Ma di vero c'è solo che in poche ore sono partiti dalla MotoGp cifre prossime ai 60-70 milioni di euro. Una perdita che ha già causato il paniconel paddock e che, secondo noi, ha le radici nella gestione dei manager che hanno tirato troppo la corda. Questo fa salire i prezzi (di moto, piloti, eccetera) in una "bolla" speculativa che quando si gonfia, lascia terra bruciata. A proposito, anche la BMW, sponsor del campionato, sembra sul finire. Non è un gran momento, nulla da dire.

MotoGP: conti in rosso
Max Biaggi (nella foto) è a piedi

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