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Motogp

Le interviste dopo gara: Melandri, Rossi e gli altri

il 06/11/2005 in Motogp

Macio spera nei giovani, Rossi bacchetta la squadra, Biaggi attende di sapere il suo futuro e Gibernau non accetta diktat dalla Ducati...

Melandri brinda alla seconda vittoria consecutiva

Valencia (Spa) - Marco Melandri è il ritratto della felicità, è quasi incredulo per quello che è successo: "Non ci credo, due gare e due vittorie, una cosa così non c'era neanche nei miei sogni. Sono partito bene, ho fatto il mio passo e nessuno mi ha sorpassato. Però non è sempre stato così facile, anche se cercavo di stare sereno. Ho provato ad allungare su Nicky, sono arrivato ad otto decimi, però non riuscivo a mantenere l'andatura. Avevo anche pensato di lasciarlo passare e controllare un po' la situazione, ma dopo sarebbe stato difficile ripassarlo, quindi ho resistito, anche se alla fine ho preso qualche rischio. Ho pensato che sarebbero bastati tre decimi e li ho difesi".
- Adesso basta nascondersi, l'anti Rossi c'è e sei tu?
"Questi sono affari vostri, io non voglio polemiche, tra noi c'è solo sano agonismo. Io corro per vincere e basta".
- Primo in Turchia e primo qui: cosa cambia?
"Lo stato d'animo: a Istanbul ero più nervoso e sentivo più la tensione, qui sapevo di fare bene, anche se il mio vero obiettivo era arrivare secondo. Potevo anche far passare Hayden, non ero più veloce. Diciamo che me la sono guadagnata. E' tutto nella testa: quando le cose vanno bene, la testa funziona al meglio. E poi volevo chiudere bene la stagione, senza infortuni come mi è capitato nelle ultime. Adesso posso preparami bene durante l'inverno".
- In vista di un grande 2006...
"Il trio visto oggi, perché Rossi se fosse partito davanti avrebbe lottato per la vittoria, sarà protagonista anche la prossima stagione".
- Largo ai giovani, quindi?
"La vita è cambiamento e noi abbiamo voglia di imparare, mentre i vecchi hanno tanto da insegnare. Poi arriveranno anche Pedrosa e Stoner. Io spero di essere un punto fermo".
- Cosa ti aspetta a breve? "Voglio riposarmi, senza fare piani e migliorare i miei punti deboli".
- Quali?
"Top secret".
- Ma adesso sei il numero uno della Honda, come ti trovi in questa situazione?
"Bene, all'inizio di stagione, giustamente ero un giovane all'inizio con loro. Non dico fossi l'ultima ruota del carro, ma non mi sono messo nei problemi per questo e poi ho fatto bene. La svolta della mia stagione è stata a Brno, quando ho iniziato ad usare il telaio ufficiale. Con la squadra abbiamo messo a punto la moto molto bene".
- Ora sei anche il numero uno della squadra, che effetto fa?
"Non è importante, sulla carta il numero uno del team era Sete, poi non è andata così. Comunque, se il compagno è più veloce non è un problema".
- E' l'umiltà il tuo punto di forza?
"E' un aspetto fondamentale, come il rispetto. Alle volte vorresti dire: oggi vinco e poi non ci riesci e ti dai la zappa sui piedi. Sono umile ma anche realista".
- Sei anche riuscito a cadere a fine, mentre facevi un burn out, cosa è successo?
"C'era fumo, non vedevo nulla e non ho le gambe lunghe. Mi è mancata la terra sotto i piedi e sono caduto".


Rossi a colloquio con i tecnici della sua squadra: in questo weekend lo hanno deluso

Valentino Rossi chiude la sua favolosa stagione, naturalmente sul podio, ma non è felicissimo...
"Nella seconda parte della gara sono stato positivo: ero veloce e potevo anche vincere, ma se si vuole vincere non si può partire 15°. Ieri ho fatto un errore che mi è costato una caduta, ma la verità e che abbiamo avuto problemi per tutto il weekend e fino al warm-up non abbiamo capito. Quando ci siamo riusciti, oramai era tardi. E su questo in futuro dobbiamo migliorare su questo aspetto. Però mi sono divertito, ho spinto al massimo ma non è bastato; in futuro dovremo lavorare meglio durante le prove". - In fin dei conti si chiude una stagione memorabile, vero?
"Sì, è stata una stagione fantastica e tutti abbiamo lavorato duro per ottenere questi grandi risultati. Adesso non vedo l'ora di andare in vacanza e poi ricominciare con i test invernali".

Max Biaggi chiude stagione e forse carriera (ci sono remote speranze, ma nulla di più) con una gara che non lo esalta:
"Gara difficile, c'erano problemi nelle curve, non sul dritto (e ride). Il vero motivo è che non riesco ad entrare in curva come vorrei e questo è quello che succede da inizio anno. In ogni caso io la mia gara l'ho fatto al massimo, anche se l’anno scorso qui ero più veloce".
- Insomma, riconfermi tutto quanto detto, ma su 17 gare quando hai avuto una moto a posto?
"La moto perfetta non esiste, i problemi ci sono sempre, però a Motegi ho avuto la migliore della stagione". - Il tuo futuro che contorni ha?
"Non lo so".

Un altro che non sorride di certo è Sete Gibernau, ritirato.
"Questa gara è un po' il riassunto della stagione. Nelle prove tutto perfetto, nel warm-up pure, in gara no".
- Motore rotto, cosa è successo?
"Dopo il warm-up gli ingegneri HRC mi hanno detto che c'era una perdita d'olio e bisognava cambiare il motore. Lavoro fatto perfettamente, però, appena sono partito, ho sentito una vibrazione, che è aumentata al secondo giro e poi è successo quello che è successo".
- Il tuo futuro? la Ducati ti ha dato una dead line per decidere entra la sera, vero?
"Non mi piace il termine dead line. Comunque non ho deciso ancora".
- Ma la Ducati non sembrava sicura della scelta?
"Se prendono un altro vuol dire che non mi vogliono".

Da un possibile ducatista, al capitano della squadra, il ritrovato Loris Capirossi:
"Sono venuto qui e ho corso: se non ci fossi stato avrei terminato l'anno con l'ottavo posto, invece ora sono sesto. Sono molto contento della gara che ho fatto: 30 giri sono stati difficili come immaginavo e soprattutto quando ne mancavano 5 o 6 ero stanco, avevo il batticuore a faticavo parecchio. Poi negli ultimi due giri ho mollato, cercando solo di finire la gara e la settima posizione, tutto sommato, non è niente male. Ho lottato un po' con Biaggi e Barros ed essere qui e aver guidato per tutta la gara è una bella soddisfazione sarebbe stato molto peggio non esserci. Se non ci fosse stata la caduta in Australia forse avrei potuto giocarmi qualcosa di più, però il nostro sport non è fatto di "se" e di "ma" e Melandri è stato bravissimo".
- Come giudichi la stagione?
"Noi siamo stati veramente competitivi da metà Campionato in avanti, ed essere arrivati sesti secondo me non è male. La Ducati è cresciuta molto, soprattutto per quanto riguarda elettronica e guidabilità e la collaborazione con Bridgestone ora è fortissima: il nostro è un binomio molto competitivo, come dimostrano i 6 podi che abbiamo conquistato io e Carlos. Quest'anno abbiamo seminato e il prossimo cercheremo di essere competitivi da subito e di raccogliere i frutti".

Per finire con la MotoGp ecco Nicky Hayden.
"Un po' mi spiace, io volevo vincere. Il prossimo anno devo essere più forte!".


Hayden si consola con i suoi stivali "pop"

Bella la dichiarazione di Luthi, neo campione della 125: "Ho fatto una gara tranquilla, come mi ero prefissato. Senza errori, però alla fine sentivo una grande tensione. Al traguardo mi è venuta in mente una sola parola: incredibile!".
- Tu e un piccolo team avete battuto la grande KTM, che effetto fa?
"Incredibile! Noi siamo piccoli e loro grandi, ma siamo molto uniti e ognuno sa cosa fare".

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