Motogp
Capirossi sta migliorando
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Il pilota della Ducati che si è liberato del drenaggio al polmone, ricostruisce le dinamiche dell'incidente e ci racconta la sua convalescenza. "Fosse per me tornerei a correre già in Turchia..."
Loris Capirossi è a casa dai genitori, nei pressi di Imola. Sta bene, molto meglio rispetto alle drammatiche condizioni nelle quali si è ritrovato dopo la cadutadel 14 ottobre a Phillip Island nel corso delle prove libere, quando la sua Ducati è volata fuori pista lasciando il pilota con pesanti conseguenze. Emotorace, ma più precisamente pneumotorace. In parole povere un po’ di sangue nel polmone, ma soprattutto una fessurazione che faceva entrare aria tra le pleure facendo pressione rischiando di fare collassar il polmone.
Loris e lo staff medico della Clinica mobile hanno deciso di far rientrare il pilota in Italia per seguirlo meglio. Un viaggio lungo; oltre un giorno, con un drenaggio (cioè un tubo) infilato nel polmone.
Ma lui è un duro, davvero…
Ecco l'intervista che ci ha rilasciato al telefono:
- Come va, ce la fai a parlare?
“Scherzi, va bene e parlo benissimo (vero, al telefono sembra pimpante come sempre, ndr). Comunque non puoi capire cosa siano queste cose. Neanch’io lo immaginavo: quando ci si rompe un osso lo sai come va, ma quando c’è qualcosa dentro fa tutta un’altra impressione”.
- Hai ancora il drenaggio?
“No, mi hanno tolto il tubo e fa un male pazzesco, ho sofferto come una bestia. Adesso ho iniziato un programma di riabilitazione finalizzato a far riprendere il polmone e a evitare che collassi. Domani farò una tac di controllo, poi andrò a Montecarlo dove c’è un altro centro medico che mi può seguire con il protocollo che mi ha dato il Dottor Costa, che di casi come il mio ne ha già visti tre”.
- Ti ricordi l’incidente?
“Sì, perfettamente, anche nei dettagli. Ho perso aderenza dietro appena impostata la curva, la moto si è messa di traverso e mi ha sbalzato. Penso che la botta nel fianco me l’abbia data la ruota anteriore”.
- La stampa trash ha scritto che hai visto la morte in faccia, vero?
“Non diciamo c…, però noi siamo stati bravi ad andare in auto all'ospedale a fare subito una tac”.
- Io invece ho scritto che il Medical Center di Phillip Island non è all’altezza della situazione, mi confermi l’impressione?
“Anche secondo me non è stato all'altezza anche perchè mancano i macchinari”.
- Quando ti rivedremo sulla Ducati?
"Per tornare in sella non ho idea di quanto tempo dovrà passare, potrebbero essere due settimane come due mesi.”
- Sei demoralizzato?
"Assolutamente no! Voglio guarire e tornare presto in moto. Fosse per me verrei in Turchia anche in macchina.”
- Ciao Loris in bocca al lupo!
“Ciao…crepi”
Ma lui è un duro, davvero…
Ecco l'intervista che ci ha rilasciato al telefono:
- Come va, ce la fai a parlare?
“Scherzi, va bene e parlo benissimo (vero, al telefono sembra pimpante come sempre, ndr). Comunque non puoi capire cosa siano queste cose. Neanch’io lo immaginavo: quando ci si rompe un osso lo sai come va, ma quando c’è qualcosa dentro fa tutta un’altra impressione”.
- Hai ancora il drenaggio?
“No, mi hanno tolto il tubo e fa un male pazzesco, ho sofferto come una bestia. Adesso ho iniziato un programma di riabilitazione finalizzato a far riprendere il polmone e a evitare che collassi. Domani farò una tac di controllo, poi andrò a Montecarlo dove c’è un altro centro medico che mi può seguire con il protocollo che mi ha dato il Dottor Costa, che di casi come il mio ne ha già visti tre”.
- Ti ricordi l’incidente?
“Sì, perfettamente, anche nei dettagli. Ho perso aderenza dietro appena impostata la curva, la moto si è messa di traverso e mi ha sbalzato. Penso che la botta nel fianco me l’abbia data la ruota anteriore”.
- La stampa trash ha scritto che hai visto la morte in faccia, vero?
“Non diciamo c…, però noi siamo stati bravi ad andare in auto all'ospedale a fare subito una tac”.
- Io invece ho scritto che il Medical Center di Phillip Island non è all’altezza della situazione, mi confermi l’impressione?
“Anche secondo me non è stato all'altezza anche perchè mancano i macchinari”.
- Quando ti rivedremo sulla Ducati?
"Per tornare in sella non ho idea di quanto tempo dovrà passare, potrebbero essere due settimane come due mesi.”
- Sei demoralizzato?
"Assolutamente no! Voglio guarire e tornare presto in moto. Fosse per me verrei in Turchia anche in macchina.”
- Ciao Loris in bocca al lupo!
“Ciao…crepi”
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