Motogp
Phillip Island: vincono Rossi, Pedrosa e Luthi
In MotoGP undicesima vittoria stagionale per Rossi, sul podio con Hayden e Checa. In 250 gara e titolo per Pedrosa che si afferma davanti a Porto e Lorenzo. In 125 Luthi primo, secondo Koyama, terzo Simoncelli
Phillip Island (Aus) - Undicesima vittoria di stagione, quindi a una sola di distanza dal record di Doohan, per Valentino (nella foto) che ha mandato in estasi i 43.000 super appassionati di Phillip Island che si sono divertiti a seguire una gara molto bella, molto varia e combattuta. Merito del campione del mondo, ma anche di Nicky Hayden, Carlos Checa e Marco Melandri, finiti nell'ordine e tutti attori protagonisti di questo GP di Australia. Da una parte Rossi, come a dire l'arma letale della moto. Lui, come tutti, a fare i conti con un'aderenza precaria (e con le gomme che da metà gara hanno un po' mollato), ma implacabile nel rallentare a centro gara per un po' il ritmo, a far passare Melandri e poi a riallungare di nuovo.
Classica vittoria con un vantaggio esiguo, ma tenuto stretto sino alla fine. E dire che Hayden, oramai maturo nel ruolo di primaguida, e Melandri, stesso discorso, stesso valore, ci hanno provato. Attaccando Valentino, provando a lasciarlo indietro. E Macio aveva il suo punto buono al tornantino, mentre Hayden lo aveva in un altro paio di curve. Ma Rossi, alla fine dei conti, ne ha avuto un po' di più e ha meritatamente vinto. Come fa qui ininterrottamente dal 1998!
Checa è piaciuto molto, anche per il carattere: virtualmente licenziato dalla Ducati, con la responsabilità di far fare bella figura a moto (validissima) e alla Bridgestone (pure) ha fatto ottimamente e con grande impegno una grande gara. L'ha dedicata a Loris Capirossi che stava lasciando l'ospedale, in attesa dell'imbarco per l'Italia, con un polmone in drenaggio, punti di sutura e morfina per sopportare il dolore. Un omaggio a Loris: lui oggi sarebbe stato un grande protagonista e Checa lo ha dimostrato. Per lo spagnolo una piccola rivincita personale nei confronti di Gibernau (quello che gli porterà via il posto) che ha chiuso a 14 secondi dal primo alle prese con una moto che non gli andava a genio fin dalle prove. Segno che si è rotto del tutto anche il rapporto tra pilota e squadra. Gresini, in ogni caso, si consola con Melandri, oramai uomo stabilmente nel gruppo che conta e beffato sul traguardo dalla Ducati. "L'ho passato di potenza, la mia moto ne ha tanta" commenta Checa - e ho conquistato un terzo posto che vale una vittoria".
Anche per Rossi c'è qualcosa che è come oro: "Sì, quel secondo che sono riuscito a prendere su Nicky che è sempre stato bravissimo e che non mi mollava mai. Quando era davanti il ritmo era calato e rischiavamo che ci raggiungessero tutti, quindi l'ho passato e ho conquistato quel secondo".
Valentino poi parla della vittoria numero 11 in stagione: "Una vittoria che segna una stagione notevole e che da il titolo costruttori alla Yamaha, una cosa importante visto che è il loro anniversario, 50 anni che fanno moto. E le fanno bene, oggi la mia era davvero forte".
Hayden ha la faccia scontenta, è deluso, ma non lo dice del tutto: "Forse ho perso quel secondo nella battaglia con Melandri, poi ho ricominciato a spingere, ma forse ci volevano altri due giri per prendere Valentino. Anch'io oggi avevo una moto fantastica".
Edwards chiude quinto, gara veramente da sufficienza, nulla di più, perché l'americano non ha mai fatto vedere di avere qualcosa che lo facesse stare con i primi. Però va avanti nella lotta per il secondo posto, a quota 162, otto in meno della coppia Hayden - Melandri a quota 170.
Quelle che crollano in tutti i sensi, sono le azioni di Biaggi che resta a 159 e che non chiude nemmeno il primo giro a causa di una caduta dopo poche curve. Dalle immagini si vede Max che apre il gas un po' fuori traiettoria e viene sbalzato dalla moto che si adagia senza danni per il pilota, nella via di fuga. Brutta giornata per il romano che nel warm up era stato il più veloce.
La vecchia guardia deve incassare anche la caduta di Barros, volato nelle battute finali e in osservazione per una brutta botta al fianco. Le indagini ,mediche hanno poi verificato che fortunatamente non ci sono state lesioni alla milza e il pilota è stato dimesso. La verità è che la peculiarità di questa pista è di avere il prato a bordo asfalto (dove il pilota scivola veloce) e poi la ghiaia (dove il corpo viene rallentato in pochi metri). Non è il massimo e dopo l'incidente a Capirossi, qualcosa va rivisto su questa pista, ad esempio il non troppo dotato medical center e questo tipo di via di fuga.
Gli altri sono staccati di una vita, ad iniziare dal terzetto Nakano, Tamada e Elias che chiudono a 45 secondi dalla vetta dopo una bella lotta con il settimo posto in premio. A 50 secondi la coppia Hopkins e Vermeulen: l'australiano non ha fatto stupidaggini, si vede che non ha ancora la moto in mano, ma ha fatto vedere buoni margini di miglioramento e una grande voglia di imparare. Insomma, un buon giocatore per la squadra della MotoGp che oggi ha visto solo 16 piloti all'arrivo. Troppo pochi, senza dimenticare che Battaini (che ha conquistato un punto) non si era qualificato ma è stato fatto partire per rimpolpare la griglia. Partire in 17 forse è stato considerato di cattivo augurio. 13.ma piazza per Rolfo che una volta di più conferma che sviluppare le gomme non è facile e che le Dunlop sono ancora indietro.
1. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 41'08.542
2. HONDA Nicky HAYDEN USA 41'09.549
3. DUCATI Carlos CHECA SPA 41'12.757
4. HONDA Marco MELANDRI ITA 41'12.774
5. HONDA Sete GIBERNAU SPA 41'22.630
6. YAMAHA Colin EDWARDS USA 41'41.742
7. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN 41'53.597
8. HONDA Makoto TAMADA JPN 41'53.645
9. YAMAHA Toni ELIAS SPA 41'53.646
10. SUZUKI John HOPKINS USA 41'58.802
11. HONDA Chris VERMEULEN AUS 41'59.239
12. YAMAHA Ruben XAUS SPA 42'16.866
13. DUCATI Roberto ROLFO ITA 42'40.279
14. BLATA James ELLISON GBR 41'43.184
15. BLATA Franco BATTAINI ITA 42'15.829
16. KAWASAKI Olivier JACQUE FRA 41'56.837
Non classificati
HONDA Alex BARROS BRA 33'47.165
Fuori al primo giro
HONDA Max BIAGGI ITA
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Phillip Island (Aus) - Gara e titolo! Daniel Pedrosa chiude la sua giornata con una vittoria di fino e il terzo titolo consecutivo in tasca. Il suo duello con Porto è stato bello, ma non eccitante: si vedeva che lo spagnolo ne aveva un po' di più e ha aspettato l'ultimo giro, nonostante dai box gli avessero dato il cartello "OK", come a dire andava bene anche il secondo posto. Già, perché l'altro cartello, quello più importante era stato esposto dal muretto del team di Pedrosa quando Stoner ha mestamente imboccato la via del box dopo una caduta al quarto giro, causata da una repentina apertura del gas al tornantino. Un errore dell'australiano che era partito in testa e stava tentando la grande fuga. Fino a quel momento Stoner dominava la scena e Pedrosa sembrava in difficoltà, inglobato nel gruppo a remare contro piloti aggressivi come De Angelis e Lorenzo. Ma i campioni sono anche fortunati e Pedrosa, in un attimo si è liberato di Stoner e di De Angelis, che si è trovato la moto dell'australiano davanti e l'ha saltata come nel cross. All'atterraggio però la moto numero 5 si è trovata con un cerchione rotto. Gara finita e Pedrosa secondo in fuga dietro a Porto dopo essersi liberati di Lorenzo. Barbera, Dovizioso e Aoyama si sono giocati il quarto posto, Lorenzo è salito sul podio a fare i complimenti al connazionale campione del mondo e Porto l'ha presa con filosofia: "Sapevo che ne aveva un po' di più rispetto a me, a livello di motore, ma sono contento, ho fatto una bella gara".
E così Porto eredita la moto di Pedrosa, che guiderà la prossima stagione, mentre lo spagnolo pronuncia le sue prime parole da campione del mondo: "Gara difficile la mia, con molte preoccupazioni, poi è cambiata la situazione e ho vinto gara e titolo e il mio terzo mondiale": Strano, ma mentre le sue parole iniziavano a prender il posto delle lacrime che invece hanno caratterizzato i suoi primi minuti da campione del mondo, dai box iniziavano a rombare le MotoGp che scaldavano i motori in vista della gara.
Non è un caso, è il suono che sentirà Pedrosa dalla prossima stagione, anzi dai test dopo la gara di Valencia. Quindi il passaggio nella classe regina della piccola star spagnola ora è perfetto, titolo in tasca e addio allo sponsor compreso: Telefonica lascia le moto con un numero uno conquistato.
Tutti si inchinano a Pedrosa, Lorenzo, Barbera, Dovizioso che si è trovato con le gomme in crisi dopo pochi giri ma che ha fatto un altro piazzamento.
Delude De Puniet, solo settimo e ben poco grintoso, arrivato a 37 secondi dal primo. Non male Locatelli che chiude ottavo davanti a Debon, re dei privati.
Prende un punto Ballerini, che sbatte fuori dalla zona dei premiati Corsi (che ha deciso di tornare in 125 la prossima stagione, probabilmente con Derbi), poi c'è il 18° di Giansanti: poco per i nostri colori, in una classe che era nostra. Ci rifaremo il prossimo anno, speriamo.
Intanto inizia la grande festa di Pedrosa, eroe silenzioso e poco portato al clamore e alla simpatia istintiva, ma che in gara non manca all'appuntamento. In un box, arrabbiatissimo, Stoner sfoga la propria rabbia e il fatto di aver commesso un errore nel giorno sbagliato.
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1. HONDA Daniel PEDROSA SPA 39'18.195
2. APRILIA Sebastian PORTO ARG 39'18.222
3. HONDA Jorge LORENZO SPA 39'26.869
4. HONDA Hector BARBERA SPA 39'43.033
5. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 39'43.063
6. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN 39'43.067
7. APRILIA Randy DE PUNIET FRA 39'55.469
8. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 40'05.208
9. HONDA Alex DEBON SPA 40'14.797
10. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 40'14.942
11. APRILIA Chaz DAVIES GBR 40'27.321
12. HONDA Dirk HEIDOLF GER 40'27.991
13. HONDA Jakub SMRZ CZE 40'28.025
14. APRILIA Steve JENKNER GER 40'32.667
15. APRILIA Andrea BALLERINI ITA 40'32.692
16. APRILIA Simone CORSI ITA 40'32.966
17. APRILIA Martin CARDENAS COL 40'40.275
18. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 39'20.688
19. HONDA Arturo TIZON SPA 39'58.000
20. APRILIA Mathieu GINES FRA 40'40.314
Non classificati
APRILIA Taro SEKIGUCHI JPN 38'39.134
APRILIA Alex BALDOLINI ITA 27'40.785
FANTIC Arnaud VINCENT FRA 19'55.968
HONDA Yuki TAKAHASHI JPN 16'54.387
YAMAHA Erwan NIGON FRA 10'15.244
APRILIA Casey STONER AUS 6'48.767
APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 4'47.854
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di Marco Masetti
Thomas Luthi con la vittoria in Australia conquista la leadesrhip mondiale
Phillip Island (Aus) - Una gara meravigliosa, drammatica, vecchio stile come la pista e un campionato che inizia a diventare sempre più proprietà di Thomas Luthi che vince la gara come solo sui manuali di scuola si può leggere. Stacco perfetto alla partenza, prima staccatona e ingresso alla curva Doohan con il cuore in gola e via in fuga. Implacabile come tutti teorizzano: un vantaggio costruito giro dopo giro, da un minimo di 2 secondi e un po' a quasi cinque. mai un errore anche lieve, una sbavatura, perfetto anche nei dettagli minimi e giustamente primo.
Dodici punti di vantaggio su Kallio che chiude quinto una gara sofferta nella quale ha mostrato due cose molto importanti. La KTM è la moto migliore: sarà per l'iniezione (vera finestra sul futuro di questa classe) che ha totalmente preso il posto del carburatore o per la potenza notevolissima espressa, ma la moto arancio è davvero la più ufficiale di tutte. Il pilota no e questo vuol dire molto.
Kallio non vale Luthi e qui si è visto, a tutto tondo, senza dubbi. Il finlandese è un buon collaudatore, ha provato a rimontare il gruppo degli inseguitori, ma nel confronto con gli altri piloti ha fatto vedere di essere una spanna sotto.
E parliamo di Simoncelli, terzo alla fine e autore di una gara spaziale. Da brivido la sua staccata dopo il rettilineo, impossibile da replicare, bravissimo a far correre la moto sulla pista guidata, implacabile nelle mischie. E con lui Pasini, quarto in volata. Se Mattia non avesse avuto un problema alla leva del freno anteriore, che perdeva registro dopo ogni staccata, costringendo il pilota a continui aggiustamenti che gli hanno fatto perdere il ritmo, poteva lottare per la vittoria. Anche per lui un bravo è poco...
Chi ha fatto più del previsto è senza dubbio Koyama che porta sul podio la seconda Honda dopo aver battuto in volata Simoncelli e Pasini. Il giapponese, come diciamo da un po', è una bella realtà di questa classe e non ha certo rubato nulla, anzi ha fatto vedere staccate e entrate in curva di rara decisione.
Poi Kallio, la faccia triste di chi si sente sfuggire un titolo di mano. Nervoso per tutto il weekend, questa volta almeno non è stato massacrato da Talmacsi che si è accodato a Faubel e ha chiuso settimo, salutando la lotta per il titolo. Dopo di lui Rodriguez, ritornato grande dopo un periodo nero nel quale era stato persino appiedato e Gadea. Ecco i nomi di chi ha fatto una gara spettacolare in un gruppone vanamente teso all'inseguimento di Luthi.
Lo svizzero pensa ad una stagione aperta fino alla fine: "Non guardo la classifica, penso che la lotta sarà aperto fino a Valencia". Simoncelli si è divertito molto: "Se non fossi partito male, forse potevo stare con Luthi, però è stata una gara bellissima lo stesso con sorpassi micidiale all'interno e all'esterno, mi sono divertito come se avessi vinto".
Sportivamente Pasini non cerca scuse: "Ho avuto un problema all'impianto frenante e ho cercato di sistemarlo in corsa. Cose che capitano nelle gare, anche se correre con i freni che mollano 3 o 4 volte in una gara così non è facile".
Gli altri sono stati a guardare o quasi. Con l'eccezione del bravissimo De Rosa che ha chiuso in 11.ma piazza mettendosi dietro Lai, Poggiali e Di Meglio. Il francese nel corso del warm up si è arrabbiato con Abrahams e ha schiaffeggiato il pilota della Repubblica Ceca rimediando 3000 dollari di multa.
Tra i nostri Zanetti è 20°, mentre Pellino in 24.ma piazza porta al traguardo l'unica Malaguti arrivata. per la casa italiana si parla anche di un abbandono del mondiale: "Se non arriva un top rider - afferma il team manager Casadei - potremmo anche correre solo nel campionato italiano e spagnolo".
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1. HONDA Thomas LUTHI SWI 38'00.352
2. HONDA Tomoyoshi KOYAMA JPN 38'03.015
3. APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 38'03.017
4. APRILIA Mattia PASINI ITA 38'03.025
5. KTM Mika KALLIO FIN 38'03.212
6. APRILIA Hector FAUBEL SPA 38'03.297
7. KTM Gabor TALMACSI HUN 38'03.302
8. APRILIA Angel RODRIGUEZ SPA 38'03.738
9. APRILIA Sergio GADEA SPA 38'10.898
10. HONDA Alexis MASBOU FRA 38'10.903
11. APRILIA Raffaele DE ROSA ITA 38'11.203
12. HONDA Fabrizio LAI ITA 38'11.423
13. GILERA Manuel POGGIALI RSM 38'11.485
14. HONDA Mike DI MEGLIO FRA 38'11.981
15. APRILIA Joan OLIVE SPA 38'15.400
16. HONDA Alvaro BAUTISTA SPA 38'31.235
17. HONDA Aleix ESPARGARO SPA 38'31.236
18. DERBI Pablo NIETO SPA 38'49.410
19. HONDA Sandro CORTESE GER 38'49.483
20. APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 38'49.522
21. HONDA Toshihisa KUZUHARA JPN 38'51.012
22. APRILIA Manuel HERNANDEZ SPA 38'51.379
23. APRILIA Mateo TUNEZ SPA 39'07.669
24. MALAGUTI Gioele PELLINO ITA 39'10.184
25. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 39'21.664
26. APRILIA Dario GIUSEPPETTI GER 39'28.579
27. HONDA David BONACHE SPA 38'06.966
28. HONDA Blake LEIGH-SMITH AUS 38'56.668
Non classificati
HONDA Federico SANDI ITA 30'33.331
HONDA Tom HATTON AUS 28'03.271
DERBI Nicolas TEROL SPA 22'11.368
DERBI Lukas PESEK CZE 13'20.051
KTM Julian SIMON SPA 11'39.878
APRILIA Imre TOTH HUN 10'21.535
APRILIA Andrea IANNONE ITA 5'18.193
MALAGUTI Michele PIRRO ITA 3'33.543
Fuori al primo giro
HONDA Sascha HOMMEL GER
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