Motogp
Vincono Capirossi, Aoyama e Kallio!
In MotoGP vittoria di Capirossi che porta la Ducati davanti a tutti con largo margine. Dietro di lui un ottimo Biaggi, seguito da Tamada. clamorosa caduta di Rossi che tampona Melandri, che finisce a terra con lui. In 250 vince Aoyama seguito da Ped
Loris Capirossi non aveva mai vinto una gara della MotoGP partendo in pole position
Motegi (Jap) - Festa rinviata per Valentino Rossi, per tutto il suo clan e per la Yamaha che qui a Motegi era pronta al trionfo in casa della Honda. E invece esce il numero sbagliato, il 13. Tredicesimo passaggio, grande lotta per la prima piazza tra Max Biaggi e Loris Capirossi, alla fine trionfatore con la Ducati gommata Bridgestone in una storica giornata. In terza piazza c'è Marco Melandri, scattato in testa al via e protagonista della gara, dietro di lui, come un'ombra, Valentino Rossi.
Il campione del mondo, in difficoltà in prova come testimonia la sua undicesima piazza di partenza, era riuscito a dribblare parecchi piloti e risalire in classifica. Che Rossi non fosse a posto con la sua M1 lo si era visto, ma anche Melandri non stava tirando al massimo: non c'era bagarre. Eppure in staccata Rossi è entrato sul fianco destro della Honda di Melandri colpendolo alla gamba. Entrambi si sono trovati a ruzzolare nella via di fuga, Rossi si è rialzato subito alzando le braccia al cielo come a scusarsi, poi è corso verso Melandri e ha scoperto che l'amico si era fatto male.
Una profonda ferita al piede destro, nel quale si è letteralmente conficcata la pedana che, sotto anestesia, è stata ricucita in clinica mobile.
Il mondiale quindi non è ancora assegnato, ma per Rossi la festa è solo rinviata, in Malesia con tutta probabilità, e Biaggi, con il secondo posto, fa vedere di essere il miglior pilota Honda e lancia la sfida a Sepang. Non si è capito bene se a Rossi o ai rivali per il secondo posto del mondiale.
Che incassano una brutta giornata, visto che sul podio, probabilmente garantendo a se stesso e alla squadra una Honda per la prossima stagione, ci va meritatamente Makoto Tamada.
Sete Gibernau conferma l'allergia per Motegi e sparisce per caduta al 12esimo passaggio mentre era ben lontano dalla zona podio, Melandri come detto ha concluso in infermeria e Edwards, nella giornata no della Yamaha finisce sesto ad una vita da Capirossi.
Loris è stato semplicemente spettacolare: ha guidato come solo lui sa fare ed è stato l'uomo da battere fin dalle libere del venerdì. In gara ha lottato con Biaggi, ha rischiato grosso quando la moto di Nakano ha seminato olio lungo la pista e lui ha preso una sbandata da paura. E poi ha lasciato Max a distanza di sicurezza.
Quella di oggi è stata una gara stranissima, con i tre del podio veloci e combattivi, Rossi alla prima caduta e al primo stop di stagione e gli altri assolutamente impalpabili.
Checa, quarto, è a 22 secondi, quasi uno al giro. Gli altri non si sono letteralmente visti. Hopkins è partito forte poi ha perso gomme e mordente, Edwards si è limitato a battere i connazionali Hayden e Roberts in un derby USA di bassa classifica, Elias e Xaus hanno chiuso nei dieci e ultimo, ma felice e con ben cinque punti per l'undicesimo posto, c'è Battaini al risultato top della stagione.
E poi nove ritirati, tra cadute e motori ko.
Oggi la MotoGp è stata top class solo per la sfida tra italiani, per la Ducati prima campione di tecnologia italiana a casa della Honda, per la Bridgestone che ha trovato la strada giusta e il resto vuoto, quasi pneumatico.
Rossi chiede scusa e si dispiace: "Mi spiace più per Marco che si è fatto male che per il mio errore. E poi si è ferito alla caviglia dove si era già fatto male. Ho sbagliato io e non stavo nemmeno attaccando, arrivavo solo più veloce di lui e non l'ho potuto evitare. Due traiettorie diverse e l'ho steso".
Parere personale: Rossi era in difficoltà fin dal venerdì. E con lui la Yamaha e la Michelin. Di pressione addosso, però, non aveva tanta e ha passato giornate molto tranquille. Stava per vincere il titolo, ma non aveva l'obbligo di vincere. Insomma, cose che capitano.
Però c'è un però, grande come una casa: la direzione gara è rimasta a lungo in riunione per decidere se squalificare per una gara Lorenzo per comportamento scorretto ed alla fine ha deciso così, assolvendo invece Rossi, che si è difeso dicendo: "non sono come Lorenzo".
1. Loris CAPIROSSI ITA DUCATI 43'30.499
2. Max BIAGGI ITA HONDA 43'31.978
3. Makoto TAMADA JPN HONDA 43'46.726
4. Carlos CHECA SPA DUCATI 43'52.647
5. John HOPKINS USA SUZUKI 44'03.711
6. Colin EDWARDS USA YAMAHA 44'05.414
7. Nicky HAYDEN USA HONDA 44'16.393
8. Kenny ROBERTS USA SUZUKI 44'26.997
9. Toni ELIAS SPA YAMAHA 44'42.536
10. Ruben XAUS SPA YAMAHA 45'05.426
11. Franco BATTAINI ITA WCM BLATA 44'38.510
Non Classificati
33 Marco MELANDRI ITA HONDA 21'49.319
46 Valentino ROSSI ITA YAMAHA 21'50.273
4 Alex BARROS BRA HONDA 21'59.118
15 Sete GIBERNAU SPA HONDA 20'08.260
56 Shinya NAKANO JPN KAWASAKI 14'43.191
72 Tohru UKAWA JPN HONDA 7'29.419
44 Roberto ROLFO ITA DUCATI 3'49.595
66 Alex HOFMANN GER KAWASAKI 3'49.960
Primo giro non ultimato
45 Naoki MATSUDO JPN MORIWAKI
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di Marco Masetti
Motegi (Spa) - Fattore campo e va bene, vince strameritatamente Hiroshi Aoyama, felice al settimo cielo, anche se è mancata la gara in famiglia con il fratello Shuhei, ma la 250 ha avuto anche altri grandi protagonisti, oltre al nipponico che è stato al comando in pratica dal via al traguardo.
Due su tutti: Daniel Pedrosa, alla fine secondo, nonostante una spalla e una mano acciaccata per la caduta di venerdì e Alex De Angelis. Il sammarinese ha lottato nella fase finale per il secondo posto con Pedrosa, facendo numeri incredibili e costringendo il campione del mondo a tirare fuori ogni molecola dal suo repertorio. In vista del traguardo sul duello Pedrosa De Angelis è arrivato come un falco Lorenzo che prima ha tamponato Daniel e poi ha centrato in pieno Alex.
Entrambi a terra con De Angelis che è riuscito a ripartire e a chiudere settimo, incazzato come poche volte lo abbiamo visto.
"E' stata una bella gara, fino alla fine... E' la seconda volta che Lorenzo mi centra e inizia a starmi sulle parti basse. Ho qualche segno sul collo, ma niente di rotto".
E così sul podio va Stoner, unico oramai a impensierire da lontanissimo Pedrosa nella riconquista del mondiale e che ringrazia Lorenzo per il gentile omaggio. L'australiano di Cecchinello, molto maturato ultimamente, ha 163 punti contro i 226 dello spagnolo. Insomma anche in 250 si corre per il mundialito, per la seconda piazza. Con Dovizioso, sesto che ha avuto un bell'inizio di gara ma un finale in calando, che va a 144, Aoyama a 123 e De Angelis a 109.
Del duello con Pedrosa resta poco in tasca ad Alex, ma la certezza di poter lottare alla pari con il più grande pilota della categoria. Pedrosa ha detto che ha sofferto molto per la spalla, ma anche per una moto non troppo a posto. Sarà, ma in accelerazione la sua Honda si mangiava letteralmente l'Aprilia che oramai non ha più nessun vantaggio di motore sulla Honda. Le staccate di Alex, la sua grinta, roba da Superbike (merito anche di una ciclistica ottimamente centrata dal suo team e su questa pista non è facile...), hanno scaldato il pubblico, già su di giri per Aoyama. Insomma, Alex resta gran pilota, ben poco fortunato.
Per il resto vediamo Takahashi ben in linea e alla fine più concreto del suo capitano Dovizioso, Barbera e De Puniet, mai entrati realmente in gara.
Gara che ha fatto del tutto Aoyama: "Non credevo di vincere così, me ne sono accorto quando ho aperto tutto per andare in fuga e ho visto che gli altri non mi prendevano. Oggi avevo davvero una gran moto".
Per ora restano questi i valori in campo, ma in direzione gara si sta controllando il filmato dell'urto tra De Angelis e Lorenzo, la classifica non ne dovrebbe risentire, forse lo spagnolo potrebbe essere ammonito.
Tra gli altri, Corsi chiude 11esimo una gara iniziata in 24esima piazza(!), Giansanti e Baldolini vanno a punti, mentre Ballerini si ritira. Locatelli e Vincent con la Fantic non chiudono il primo giro.
Adesso un po' di pazienza e poi attendiamo le dichiarazioni di Lorenzo e De Angelis. Pepate, immagino...
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1. Hiroshi AOYAMA JPN 250 HONDA 43'52.454
2. Daniel PEDROSA SPA HONDA 43'57.767
3. Casey STONER AUS APRILIA 44'00.235
4. Yuki TAKAHASHI JPN HONDA 44'02.676
5. Randy DE PUNIET FRA APRILIA 44'03.217
6. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 44'03.508
7. Alex DE ANGELIS RSM APRILIA 44'11.653
8. Hector BARBERA SPA HONDA 44'17.119
9. Alex DEBON SPA HONDA 44'30.137
10. Sylvain GUINTOLI FRA APRILIA 44'30.576
11. Simone CORSI ITA APRILIA 44'30.648
12. Steve JENKNER GER APRILIA 44'45.665
13. Mirko GIANSANTI ITA APRILIA 44'48.818
14. Alex BALDOLINI ITA APRILIA 45'01.094
15. Radomil ROUS CZE HONDA 45'01.659
16. Kouki TAKAHASHI JPN HONDA 45'10.436
17. Martin CARDENAS COL APRILIA 45'17.550
18. Dirk HEIDOLF GER HONDA 45'18.542
19. Mamoru AKIYA JPN YAMAHA 45'25.740
20. Masaki TOKUDOME JPN YAMAHA 45'28.052
21. Mathieu GINES FRA APRILIA 45'30.006
Non Classificati
48 Jorge LORENZO SPA HONDA 42'02.878
44 Taro SEKIGUCHI JPN APRILIA 40'58.790
19 Sebastian PORTO ARG APRILIA 19'12.929
8 Andrea BALLERINI ITA APRILIA 19'44.333
57 Chaz DAVIES GBR APRILIA 9'49.315
75 Shuhei AOYAMA JPN HONDA 3'57.496
14 Anthony WEST AUS KTM 4'01.072
Primo giro non ultimato
15 Roberto LOCATELLI ITA APRILIA
21 Arnaud VINCENT FRA FANTIC
78 Ryuji YOKOE JPN YAMAHA
96 Jakub SMRZ CZE HONDA
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di Marco Masetti
Mika Kallio conferma la leadership delle KTM e resa al secondo posto della classifica
Motegi (Jap) - La gara prometteva bene: spettacolo, emozioni, entrate in curva con sei piloti appaiati. La più bella gara dell'anno con le KTM di Kallio e Talmacsi a fare il ritmo, con Luthi che difende la leadership nel mondiale, Pasini che vuole punti dopo tre battute a vuoto, Poggiali che tenta il rilancio...
Insomma, una gara emozionante, maschia, eccitante. Anche troppo. Alla fine del sedicesimo giro, con Kallio al comando, Luthi apre bruscamente il gas in vista del rettifilo d'arrivo, la sua Honda lo sbalza a terra e piroetta per la pista. Il gruppo insegue, testa bassa nel cupolino e gas aperto e si trova lo svizzero al suolo e pezzi della sua Honda ovunque. Sfilano, tutti, ma non lo spagnolo Gadea che investe incredibilmente solo di striscio, Luthi, lasciandogli solo una caviglia gonfia, ma centrando in pieno la moto.
L'Aprilia dell'iberico vola in aria e il pilota incredibilmente si rialza senza danni. Mentre Luthi, in seguito scoprirà di avere la spalla destra lussata, prontamente ridotta in clinica mobile. Classifica bloccata al giro precedente, quindi vince Kallio, con Luthi secondo ma che ovviamente non va sul podio e Faubel.
La classifica mondiale vede ancora Luthi al comando (insomma non è andata male) con 164 punti seguito da Kallio a 161. Per gli altri piloti di vertice è notte fonda: Talmacsi, poleman che stava facendo una bella gara è caduto al quattordicesimo giro all'imboccatura del pericoloso tunnel, Simoncelli, che era nel gruppo aveva fatto un volo pauroso al decimo passaggio. Il solo Pasini muove la classifica, piazzandosi quinto alle spalle di Koyama e giusta davanti a Poggiali che ha fatto vedere di essere un gran bel manico e unico con la Gilera a non avere timori reverenziali. Dopo di loro un po' di Spagna, con Gadea, Nieto e Bautista, poi Lai e Di meglio, Espargarò e Iannone che va a punti.
Kallio festeggia con la sordina: "Come in Germania la gara è stata decisa da qualcosa che non mi riguardava direttamente (quella volta fu la caduta di Poggiali a far uscire la bandiera rossa), avevo fatto bene in partenza e avevo un buon ritmo. Nella prima parte di gara ho gestito la gomma e poco prima dell'incidente avevo iniziato a spingere, secondo me avrei vinto lo stesso".
Mentre si prepara un finale a due, i nostri piloti si vedono sfilare il titolo dalle mani, Pasini e Simoncelli hanno poche speranze, ma anche l'Aprilia deve svegliarsi, visto che la KTM domina la classifica costruttori. Per la Malaguti un'altra gara da dimenticare con Pirro caduto e Hommel ritirato mentre era in fondo. Peccato per De Rosa e Zanetti che mancano di un soffio la zona punti, conquistata invece da Jerez, uno spagnolo giovane che sta facendo molto bene, quasi come Tunez che si è permesso anche di far segnare il giro veloce.
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