Motogp
Test Brno 2: finalmente in pista la nuova Honda!
Pagina principale
La seconda giornata di test a Brno è dominata dall' ingresso in pista della RC 211V versione 2006: Biaggi prima e Gibernau poi hanno dimostrato da subito che si tratta di un mezzo già competitivo. Secondo Max e Sete, comunque, c'è ancora da lavorare: le
di Marco Masetti
Brno (Rep. Ceca) - La seconda giornata di test, apparentemente, scivola via con Rossi che prova le cinque gomme che gli erano rimaste da ieri, Gibernau che cerca di capire cosa non funziona nella sua Honda, Melandri che testa senza troppo entusiasmo il materiale ufficiale (ma dello step precedente) in vista del rush finale di stagione.
Brno (Rep. Ceca) - La seconda giornata di test, apparentemente, scivola via con Rossi che prova le cinque gomme che gli erano rimaste da ieri, Gibernau che cerca di capire cosa non funziona nella sua Honda, Melandri che testa senza troppo entusiasmo il materiale ufficiale (ma dello step precedente) in vista del rush finale di stagione.
La star resta nei box, sotto un telo... La nuova Honda, due esemplari presenti per Biaggi e Gibernau, resta ferma. Oramai a suon di congetture abbiamo scritto le più belle pagine di dietrologia della storia del motociclismo. Sete è già pilota Ducati e quindi non può salirci sopra, Biaggi potrebbe andare alla Kawasaki e quindi è meglio che non sappia nulla di nuovo. Adesso c'è anche chi dice che la proverà Pedrosa di nascosto dopo la gara di Motegi.
Stancamente la giornata scivola via, ci si prepara al pranzo, caffè... Ma direttamente da Biaggi arriva la notizia: "Ragazzi mi preparo, si gira con la nuova!". In un attimo, davanti al box HRC si raduna una folla incredibile, meccanici, piloti, manager pochi, a quelli della moto importa poco di solito. E due giornalisti...
La 211 esce dal box alle due passate da poco: è bellissima, anche se ad una prima vista sembra molto vicina a quella precedente. ma il commento di Capirossi: (non possiamo riportarlo letteralmente ma si potrebbe tradurre con "…porca miseria!"), non lascia dubbi e nemmeno quello di Cecchini, capotecnico del team Gresini: "Non ha una vite uguale all'altra".
Melandri si toglie la cuffia antirumore per sentire meglio il motore. Avranno aspettato tanto a farla vedere, ma il risultato è notevole. Del prototipo non ha nulla, anche gli adesivi sono protetti dal trasparente, sembra una moto di serie, ottimamente rifinita. Il rumore che esce dai tre scarichi (laterale, sottopancia e dal codone, quest'ultimo molto più stretto del precedente) è come da tradizione Honda, insopportabile.
Max esce dal box, visiera scura, passo deciso e parte. Una tornata e poi siamo già di soli 68 millesimi sopra i due minuti. Ancora un passaggio e il cronometro si ferma a 1 59 e 79. Nemmeno mezzo secondo più lento del miglior giro in gara di Max, fatto segnare al nono giro. Poi la 211 infila di nuovo il box: le facce dei meccanici giapponesi e degli uomini della squadra, valgono più di ogni parola. Gioia allo stato puro. L'esame è passato.
Poi tocca a Sete, circa un'ora di ritardo rispetto a Max, che intanto abbassa il suo miglior giro con 1’59’’ e 35 nella seconda sessione durata circa 10 minuti. Lo spagnolo deve dimenticare la gara sfortunatissima di domenica e il nuovo giocattolo sembra l'ideale per farlo. Sete è più circospetto, ma gira già attorno ai due minuti e, anche per lui c'è una moto rifinita nei dettagli come fosse di serie. Non è vero che è stata allestita all'ultimo minuto e si vede nettamente.
Intanto si inizia a capire perché piaccia tanto ai meccanici: il frontale, pur molto simile a quello della precedente 211, è affilato, quasi da 250. Il telaioabbraccia il nuovo motore "miniaturizzato" e deve essere davvero piccolo. Per un attimo la vediamo senza sottopancia e si scoprono fusioni perfette e nulla di posticcio. Insomma, non è un prototipo: è la moto che il prossimo anno guideranno i piloti ufficiali HRC, cioè Hayden e, probabilmente Pedrosa, quindi, almeno per Honda il 2006 è già iniziato.
La vedremo in gara prima della fine di stagione? Nessuno risponde, ma noi azzardiamo che, a partire da Motegi, i piloti ufficiali ne avranno una nel box e la proveranno. Con che risultati non si sa, però la nuova 211 sembra già molto in forma. Certo, adesso andrà perfezionata, la durata dei vari componenti verrà portata al chilometraggio (alto) che ha già la versione precedente. Adesso, dicono, il motore va rifatto dopo una gara (prove comprese, cioè 300 chilometri). Però la Honda fa sempre così, fino a quando i collaudatori hanno macinato tutti i chilometri necessario, le revisioni si fanno con maggior anticipo.
L'arrivo della nuova moto toglie spazio agli altri, in effetti nessuna Casa ha già messo in pista una moto per il prossimo anno, gli altri al massimo dei pezzi.
La Suzuki ha ingaggiato per i prossimi due anni John Hopkins, facendo seguire il contratto al precontratto che c'era da un pezzo. Peccato che ne John e neppure Roberts siano in pista a provare. Del resto il nuovo motore big bang non si è visto e alla Suzuki dicono che è in ritardo, quindi ci si arrangia con poche novità di dettaglio affidate ai collaudatori Nobuatsu Aoki e Akioshi.
La Kawasaki fa sul serio, invece, ha novità di motore per aumentare un po' la potenza che è il punto debole della verdona. Non è ancora l'atteso nuovo motore, ma Nakano sembra contento dell'evoluzione. Ci sono anche una forcella Ohlins fatta su misura per la Kawasaki e un freno nuovo dalla Brembo.
Rossi e la Yamaha hanno provato gomme a raffica, che magari verranno buone per la Honda la prossima stagione.
La Ducati prosegue la messa a punto di frizione e dettagli che vedremo sulla prossima Desmosedici, che probabilmente avrà una nuova carena studiata da Jenkins, il tecnico aerodinamico ex F1, che è stato presente a tutti i test e alla gara di Brno.
Un saluto a Battaini e Rolfo che hanno macinato centinaia di chilometri, sempre senza troppi acuti, al fine di sviluppare le nuove Dunlop. Per loro il 2006 è ancora lontano.
Le dichiarazioni alla fine dei test
Finalmente, alle 18, terminano i test a Brno. La curiosità è grande, quindi di corsa da Max e Sete per saperne di più. Tutti e due vanno di gran fretta, aerei, fidanzate, la voglia di staccare dopo cinque giorni di moto a ritmi pazzeschi. Ma il tempo per dire qualcosa lo trovano.
Max è il più loquace e, alla domanda classica, come va la nuova moto, risponde così. "Ci sono cose positive e altre sulle quali bisogna ancora lavorare. Possiamo dire che è maneggevole, ma anche che è tutta da scoprire. Di sicuro non la userò a Motegi e non penso nemmeno nelle altre gare. Diciamo che non è promossa, ma nemmeno bocciata, solo rimandata". Dopo quattro serie da cinque giri la valutazione è questa. La nuova 211 richiede ancora tempo.
Anche Gibernau ha dato una risposta simile, anche se ha girato pochissimo a causa di un guasto che ha bloccato alla fine della corsia dei box durante una delle sue tre uscite. Lo spagnolo commenta così: "Ho fatto pochi giri, quindi non mi sento di dare una valutazione, per quel che riguarda il problema tecnico mi hanno detto di tenere la bocca cucita. Ciao, chiedetelo a Juan Martinez, il mio capotecnico. Ciao, ciao".
Mentre Sete se ne va con Ester Canadas, noi ci dobbiamo accontentare di Martinez che dice: "Non posso dire nulla, probabilmente un problema elettronico".
Insomma per ora la nuova 211 non fa poi così paura, ma resta il sospetto che questa moto abbia un potenziale notevole.
Potenziale che di sicuro non manca alla Ducati di Capirossi che, ispiratissimo, ha chiuso con un perentorio 1’57’’568, miglior prestazione di questa due giorni di test davanti a Hayden e Gibernau (con la moto "vecchia"), poi la coppia Yamaha con Edwards e Rossi davanti a Checa e Melandri.
Cosa hanno detto questi test? Che la Ducati a Motegi parte alla conquista del podio (Capirossi per scaramanzia non vuole parlare di vittoria), che la Yamaha è sempre lì e ha Edwards che si è chiarito le idee e che la Honda ha sempre più carne al fuoco. Se farà ordine e sceglierà una strada può tornare ad essere la numero uno.
I tempi
1. LORIS CAPIROSSI ITA DUCATI 1:57.568
2. NICKY HAYDEN USA HONDA 1:57.717
3. SETE GIBERNAU SPA HONDA 1:58.441
4. COLIN EDWARDS USA YAMAHA 1:58.584
5. VALENTINO ROSSI ITA YAMAHA 1:58.654
6. CARLOS CHECA SPA DUCATI 1:58.730
7. MARCO MELANDRI ITA HONDA 1:58.977
8. ALEX BARROS BRA HONDA 1:59.221
9. MAKOTO TAMADA JPN HONDA 1:59.392
10. MAX BIAGGI ITA HONDA 1:59.399
11. NOBUATSU AOKI JPN SUZUKI 1:59.658
12. SHINYA NAKANO JPN KAWASAKI 1:59.766
13. COLIN EDWARDS USA YAMAHA 1:59.822
14. ROBERTO ROLFO ITA DUCATI 2:00.801
15. AKIOSHI JPN SUZUKI 2:00.919
16. FRANCO BATTAINI ITA BLATA WCM 2:03.305
2. NICKY HAYDEN USA HONDA 1:57.717
3. SETE GIBERNAU SPA HONDA 1:58.441
4. COLIN EDWARDS USA YAMAHA 1:58.584
5. VALENTINO ROSSI ITA YAMAHA 1:58.654
6. CARLOS CHECA SPA DUCATI 1:58.730
7. MARCO MELANDRI ITA HONDA 1:58.977
8. ALEX BARROS BRA HONDA 1:59.221
9. MAKOTO TAMADA JPN HONDA 1:59.392
10. MAX BIAGGI ITA HONDA 1:59.399
11. NOBUATSU AOKI JPN SUZUKI 1:59.658
12. SHINYA NAKANO JPN KAWASAKI 1:59.766
13. COLIN EDWARDS USA YAMAHA 1:59.822
14. ROBERTO ROLFO ITA DUCATI 2:00.801
15. AKIOSHI JPN SUZUKI 2:00.919
16. FRANCO BATTAINI ITA BLATA WCM 2:03.305
Galleria fotografica