Motogp
Assen non è più magica
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Tutti concordi nell’affermare che la pista non è più bella come prima, ma in nome della sicurezza si fa questo ed altro. Rossi possibilista, Gibernau preoccupato. Capirossi non bastona quelli della Bridgestone anche se riconosce che i problemi della Ducat
di Marco Masetti
Assen (Ola) - Non è una bocciatura, è un coro: le nuove modifiche alla pista non sono piaciute a nessuno. Il fascino di Assen è stato rovinato, ma il peggio deve ancora venire, almeno secondo Rossi: "Non è più quella pista magica, ma non discuto, la sicurezza viene prima di tutto e quindi accetto. Un pilota è morto e uno si è fatto male, quindi bisognava fare qualcosa, ma Assen ha perso il gusto della guida. Ma il bello deve ancora venire, con le modifiche che faranno il prossimo anno. Diventerà piatta, una pista come le altre. Mentre Assen è fatta di curve banking, cioè in pendenza, di cambi di direzione in velocità".
Insomma, un fossile che deve diventare una delle tante, il progresso, eccetera eccetera. Randy Mamola dice la frase più bella: "Una volta era il TT, adesso è rimasta una sola T".
Veniamo alle prove, che per Rossi sono iniziate con una sosta ai box al mattino per un problema di motore: "Si, ho avuto un problema di motore. I giapponesi mi hanno detto che appena sentivo un rumore proveniente dal motore mi dovevo fermare subito e io ho sentito qualcosa e ho obbedito agli ordini. Nulla di grave, comunque e la moto va molto bene. La mattina appena entrati andava benissimo, poi nel pomeriggio ho fatto una modifica per migliorare la stabilità in staccata, ma questo faceva perdere stabilità in curva. Perdevo più di quello che guadagnavo e quindi da domani torno alla prima scelta".
Qualcuno (basta!) la butta sulla Formula 1 e Rossi fa per andarsene. Speriamo sia la fine di un sogno mediatico.
Un sogno lo ha fatto Capirossi che porta davanti a tutti la sua Ducati. Ma Loris sa che i sogni non durano a lungo: "Sono felice e orgoglioso del mio giro veloce, ma sarà dura essere in questa posizione in gara".
Il problema, si dice, sono le gomme, anzi la gomma posteriore: "Senza dubbio va meglio rispetto a Barcellona e abbiamo trovato un anteriore che va bene, mentre dietro non c'è ancora la scelta giusta." Pare che non tenga per più di cinque giri, ma Capirossi difende la Bridgestone: "Sono bravi e lavorano, qui hanno portato tanto materiale nuovo". Speriamo che sia quello giusto.
Andiamo in casa Gresini, dove c'è una brutta notizia: Juan Martinez, capotecnico di Gibernau, è stato ricoverato per un forte attacco di emicrania che ha fatto pensare a qualcosa di ancor più grave. Ora sembra stia meglio e la squadra ha lavorato senza il leader al box. Gibernau è terzo e non troppo felice: "Giornata difficile e dura, con Juan che si è sentito male prima dell'inizio delle libere del mattino e io sono entrato in pista molto preoccupato per lui. Nel dubbio non abbiamo fatto cambiamenti radicali per non perdere la direzione. In attesa che Juan torni".
Melandri ad Assen è uno dei buoni, qui ha vinto nel 1998 la sua prima gara della carriera con la 125, ma non brilla come avrebbe voluto: "Oggi ho trovato condizioni diverse da quelle che mi aspettavo, soprattutto con le modifiche alla pista che mi hanno tolto importanti riferimenti e poi il caldo che ci ha colti di sorpresa". Beh, le previsioni meteo le fanno apposta...
E Biaggi? Il mistero si infittisce: nono tempo e 1272 millesimi da Capirossi. Lui che dice? "Il piazzamento per me è deludente. Siamo in difficoltà, soprattutto quando c'è da innalzare il ritmo. Guidare in queste condizioni è tutt'altro che divertente, anche se questa è una delle mie piste preferite e mi piace anche con le due nuove curve. Spero di trovare il bandolo della matassa prima delle cronometrate di domani". E poi conclude: "Io mi sento in forma, scendo in pista convinto e spingo, cerco il limite e l'ho fatto anche oggi. Non sono rassegnato, affatto".
La prova della verità è domani e si replica sabato.
Insomma, un fossile che deve diventare una delle tante, il progresso, eccetera eccetera. Randy Mamola dice la frase più bella: "Una volta era il TT, adesso è rimasta una sola T".
Veniamo alle prove, che per Rossi sono iniziate con una sosta ai box al mattino per un problema di motore: "Si, ho avuto un problema di motore. I giapponesi mi hanno detto che appena sentivo un rumore proveniente dal motore mi dovevo fermare subito e io ho sentito qualcosa e ho obbedito agli ordini. Nulla di grave, comunque e la moto va molto bene. La mattina appena entrati andava benissimo, poi nel pomeriggio ho fatto una modifica per migliorare la stabilità in staccata, ma questo faceva perdere stabilità in curva. Perdevo più di quello che guadagnavo e quindi da domani torno alla prima scelta".
Qualcuno (basta!) la butta sulla Formula 1 e Rossi fa per andarsene. Speriamo sia la fine di un sogno mediatico.
Un sogno lo ha fatto Capirossi che porta davanti a tutti la sua Ducati. Ma Loris sa che i sogni non durano a lungo: "Sono felice e orgoglioso del mio giro veloce, ma sarà dura essere in questa posizione in gara".
Il problema, si dice, sono le gomme, anzi la gomma posteriore: "Senza dubbio va meglio rispetto a Barcellona e abbiamo trovato un anteriore che va bene, mentre dietro non c'è ancora la scelta giusta." Pare che non tenga per più di cinque giri, ma Capirossi difende la Bridgestone: "Sono bravi e lavorano, qui hanno portato tanto materiale nuovo". Speriamo che sia quello giusto.
Andiamo in casa Gresini, dove c'è una brutta notizia: Juan Martinez, capotecnico di Gibernau, è stato ricoverato per un forte attacco di emicrania che ha fatto pensare a qualcosa di ancor più grave. Ora sembra stia meglio e la squadra ha lavorato senza il leader al box. Gibernau è terzo e non troppo felice: "Giornata difficile e dura, con Juan che si è sentito male prima dell'inizio delle libere del mattino e io sono entrato in pista molto preoccupato per lui. Nel dubbio non abbiamo fatto cambiamenti radicali per non perdere la direzione. In attesa che Juan torni".
Melandri ad Assen è uno dei buoni, qui ha vinto nel 1998 la sua prima gara della carriera con la 125, ma non brilla come avrebbe voluto: "Oggi ho trovato condizioni diverse da quelle che mi aspettavo, soprattutto con le modifiche alla pista che mi hanno tolto importanti riferimenti e poi il caldo che ci ha colti di sorpresa". Beh, le previsioni meteo le fanno apposta...
E Biaggi? Il mistero si infittisce: nono tempo e 1272 millesimi da Capirossi. Lui che dice? "Il piazzamento per me è deludente. Siamo in difficoltà, soprattutto quando c'è da innalzare il ritmo. Guidare in queste condizioni è tutt'altro che divertente, anche se questa è una delle mie piste preferite e mi piace anche con le due nuove curve. Spero di trovare il bandolo della matassa prima delle cronometrate di domani". E poi conclude: "Io mi sento in forma, scendo in pista convinto e spingo, cerco il limite e l'ho fatto anche oggi. Non sono rassegnato, affatto".
La prova della verità è domani e si replica sabato.
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