Motogp
Barcellona: arrivano gli italiani!
Alla vigilia delle prove parlano i protagonisti della Classe MotoGP: tensione, stanchezza e timore reverenziale verso i campioni italiani. E si parla già di “Mercato”...
di Marco Masetti
Barcellona (Spa) - Il faccione lungo di Sete si accoglie fin dalla più lontana periferia di Barcellona. Telefonica Movistar, il colosso spagnolo della telefonia, ha speso robustamente per supportare il proprio portacolori, al quale la stagione 2005 sta dicendo male. Cartelloni ovunque, un'ossessione replicata da quelli più piccoli, con l'altro bomber di casa, Daniel Pedrosa, padrone della 250. Un senso di ricchezza che si tocca con mano attorno al bellissimo impianto di Montmelò che stride con un'altra sensazione, la paura per la pattuglia italiana, temutissima dopo il poker del Mugello e amata dai tifosi anche qui.
Motorini con il numero 46 appiccicato ovunque non si contano, magliette e cappellini pure: Valentino comanda anche qui e gli altri lo sanno, oramai non siamo solo noi a dire che questo mondiale lo può solo perdere il campionissimo e ammettere questo a meno di metà stagione è terribili per chi lo deve sfidare in moto.
Intanto il re si concede alle interviste pubbliche, è messo come tutti: stanco. Il calendario di quest'anno è stato fatto veramente con i piedi, visto che in fila ci sono due Gp importanti dal punto di vista promozionale e sportivo. Pubblico e sponsor, squadre e piloti, all'80 per cento sono spagnoli o italiani e gli impegni ravvicinati non si sfruttano al meglio. Lo dice anche Rossi: "Due gare in due settimane tra Italia e Spagna non sono un bene. Ce ne vorrebbe una ad inizio e una alla fine del mondiale".
Gli chiediamo se si sente il boss di questo circo, ma lui glissa: "No, corro su una delle mie piste favorite, la mia moto è molto a posto e spero che si corra una gara indimenticabile come quella di domenica con quattro italiani a giocarsela".
E dopo la gara ancora test, cosa c'è di nuovo? "Roba nuova, che speriamo dia il risultato che si aspettiamo". Si tratta ovviamente del motore più potente che non è stato usato in Italia e nemmeno qui: Rossi non ama gli esperimenti in gara.
Si parla molto di contratti (addirittura lo hanno già messo su una Fiat da rally...) cosa farai a che punto sei? "Non ho ancora deciso la durata del contratto, ma io alla Yamaha sto molto bene e quindi spero di chiudere alla svelta".
Bene, aspettiamoci altri scoop (una buona parte della stampa nazionale oramai si occupa solo di questo) più o meno clamorosi, più o meno veri, ma andiamo avanti, c'è Sete Gibernau, un po' tirato in volto. Cosa ti aspetti dalla tua gara, forse molta pressione? "Certo, mi aspetto molto ma anche dalle altre. Io sono uguale all'inizio di stagione. Mi notate meno perché quando vinci sei sotto i riflettori e quando perdi no, ma io resto uguale. Mi aspetto di invertire la tendenza, ho grandi motivazioni e voglio vincere".
, medaglia di legno del Mugello è in buona forma e guarda al Gp con molta fiducia...
"Qui ho fatto bene ai test Irta e voglio provare bene ed essere a posto, ad esempio con la nuova forcella e l'assetto. Al Mugello non ero a posto e dovevo guidare troppo aggressivo per stare davanti. Qui vorrei essere al 100%, mi sono preparato bene e ho studiato con i tecnici i dati".
Sei secondo, ti aspetti un aiuto dalla Honda? "Guarda che la mia moto quando è a posto va molto bene. Le MotoGp vanno fortissimo e due all'ora in più non fanno la differenza. Al Mugello la moto di Biaggi aveva più trazione della mia, ma credo fosse solo una questione di messa a punto. Io arrivavo dentro le curve troppo veloce per recuperare e mi mettevo di traverso perché avevo le gomme in crisi e troppo freno motore. Questione di setting. Lunedì mi fermerò qui anch'io e proverò particolari nuovi".
Non è che Sete ti soffra? "Non abbiamo parlato di questo, ma so che un pilota soffre quando non fa risultati. Io mi godo il mio momento positivo".
Capirossi è molto impegnato: la prossima settimana debutta come testimonial della Seat (auto spagnole), ha una barca in arrivo (un cabinato made in Ravenna), ma soprattutto un podio da difendere e tanta voglia di fare bene: “La competitività non è male e la moto è in crescita, resta l'incognita gomme, ma anche la Bridgestone sta facendo bene, quindi..."
Vero, Loris, la Bridgestone sta facendo uno sforzo notevole: a Barcellona ha portato la bellezza di 1100 pneumatici e ogni team avrà la scelta tra 4-5 slick anteriori e 6-8 posteriori!
Poi Capirossi continua: "Ai test Irta qui eravamo in crisi, ma adesso sono convinto che la musica sia cambiata e non vedo l'ora di iniziare. E ho voglia di divertirmi e di stare davanti agli altri".
Non sei invidioso dei risultati di Rossi, non vorresti una moto più competitiva? "Non sono invidioso di nessuno e non ho mai vinto quello che ha vinto lui. Io stimo tutti e rispetto tutti".
E del mercato cosa dice? "Il pane costa 60 centesimi al chilo a Montecarlo, ecco il mercato! Comunque c'è agitazione e ci sono i primi contatti. Al mio manager Carlo Pernat fuma il cervello, ma io dico che mi piacerebbe restare alla Ducati, c'è fiducia reciproca".
E poi un giornalista fa la domanda più divertente dell'anno: a qualcuno è sembrato che al Mugello voi italiani vi siate messi d'accordo per fare la gara da soli, vero? Capirossi fa una faccia che definire sbalordita è dire poco e poi commenta: "Nel nostro sport non ci si mette d'accordo. Chi pensa una così forse è ubriaco".
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