Motogp
Jerez: incredibile Rossi. Vittorie di Pedrosa e Simoncellli
Al GP di Spagna un finale al cardiopalma: all'ultima curva con una spallata Valentino Rossi scalza Gibernau e vince di forza. Terzo sul podio Melandri. In 250 nuovo assolo del campione in carica. In 125 si afferma il romagnolo alla guida di Aprilia
Una vittoria incredibile, emozionantissima quella di Rossi, la sessantanovesima della sua carriera
Jerez (Spa) - Una frase - detta tanto tempo fa da Max Biaggi - gira per la testa: "il motociclismo non è la musica classica" o, come dice Valentino Rossi, "è uno sport da uomini". Lo pensa anche Sete Gibernau, con tutta probabilità - ma non lo dice – e non vuole parlare di quell'ultimo giro di Jerez, primo innesco di una stagione che si annuncia esplosiva.
E' finita con una spallata in una curva stretta nella quale in due non si passa, di solito. E' finita con Valentino a festeggiare la prima vittoria di stagione e con Sete che si lecca le ferite e non solo metaforicamente, visto che una botta alla spalla sinistra l'ha presa.
Ma l'Iberico non è battuto sonoramente, visto che è stato l'unico a tenere testa a Rossi, anzi è quello che ha fatto la gara, fin dal via. Partiva con il secondo tempo e una mazzata tremenda presa in prova, mezzo secondo di distacco, ed è andato in testa, ha provato ad allungare, ma soprattutto ha imposto al Gp di Spagna un ritmo forsennato che ha creato il vuoto. Con lui un gruppetto di fuggitivi composto da Hayden (che presto saluterà la brigata, visto che tenere quel passo era davvero dura), Melandri (splendido terzo e unica alternativa possibile a Rossi e Gibernau) e poi basta. Sì, nel senso letterale del termine, perchè, dopo il podio si poteva chiudere il libro e godersi quel finale di gare che in parecchi ricorderanno per sempre. Da Melandri in poi, che ha saggiamente incassato un podio che fa morale e classifica, è notte fonda, il vuoto assoluto con distacchi medi che passano il secondo al giro.
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Jerez: La spallata di Rossi a Gibernau ha firmato un finale di gara indimenticabile. Una bellissima scorrettezza? E soprattutto: chi ha sbagliato? Vai al forum |
Questo significa una cosa sola: Gibernau ha messo in atto la strategia migliore per aggredire Rossi, fatta di medie record o quasi e ritmo da paura. Rossi ha una moto che occhio rende parecchio alla Honda, soprattutto in termini di accelerazione e velocità, cioè di prestazioni. Quando si guida un mezzo inferiore (per capire più o meno il valore della M1 guardiamo a Edwards nono a 37 secondi (su 27 giri) o a Elias a quasi un minuto. Mettiamoci anche la caduta nel warm up di Rossi causata da un problema di elettronica (limitiamola per favore!) e il gioco si spiega già molto meglio.
Rossi ha tirato fuori su una delle sue piste favorite una gara coraggiosa restando sulle piste del rivale e poi ha attaccato passandolo. Sembrava cosa fatta, ma un lungo in staccata (facile quando si sfrutta tutta la pista) ha fatto perdere terreno a Rossi. Da lì in avanti bagarre allo stato puro, fino alla bandiera a scacchi con la curva decisiva, con il contatto. Contatto molto crossistico, e non è un caso che a chi viene dal fuoristrada la manovra non abbia fatto gridare allo scandalo.
Chi ha sbagliato? Non è il replay di Capirossi e Harada, ma nemmeno un minuetto. Rossi passa in mezzo metro o meno, Sete chiude, come avrebbe fatto qualunque pilota. Botto e la Honda va sulla ghiaia mentre la Yamaha vince. Lo spagnolo si tocca il braccio, Gresini studia le immagini e poi rinuncia all'idea di reclamo, quindi Rossi ha vinto, un po' di forza, ma senza scorrettezza.
Preoccupa il fatto che tra una settimana si correrà di nuovo e i toni della sfida sembrano già troppo alti. Rossi ricorda che: "è giusto che Sete se la prenda, ma bisogna sempre ricordare che questa sono le gare, altrimenti si fa un altro lavoro".
Lo spagnolo non commenta l'ultimo giro. Ma ha la faccia tirata e si dispiace per il pubblico, il suo,che ha riccamente fischiato Rossi e l'inno di Mameli, ma questo ci stava. Gli altri che fanno? Sei Honda nei primi dieci assieme a un paio di Yamaha, una Kawasaki e la Ducati di Checa, decima. Capirossi fa tre punti e poi chiude una giornata dura con un astragalo rotto.
Lunedì non proverà, ovviamente e sarà di nuovo in pista a Estoril, non si sa ancora se con il freno motore controllato elettronicamente, quello che oggi le Ducati non hanno usato in gara dopo aver provato due giorni con il dispositivo inserito.
Pochi giorni e saremo di nuovo in azione, pochi per raccogliere le forze, per vedere se Max Biaggi si sarà ripreso. Oggi è partito sedicesimo e ha chiuso settimo. Una bella rimonta ma anche un distacco abissale. Barros, grande vecchio è quarto ma insoddisfatto per il distacco. Ecco il problema: per ora è una sfida a due, sperando che Gibernau resti saldo e tonico, altrimenti per Rossi, nonostante la moto non sia il massimo, il mondiale si apre davvero bene.
1. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 45'43.156
2. HONDA Sete GIBERNAU SPA 45'51.787
3. HONDA Marco MELANDRI ITA 46'01.616
4. HONDA Alex BARROS BRA 46'10.094
5. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN 46'10.815
6. HONDA Troy BAYLISS AUS 46'11.665
7. HONDA Max BIAGGI ITA 46'13.774
8. HONDA Makoto TAMADA 8 46'20.043
9. YAMAHA Colin EDWARDS USA 46'20.764
10. DUCATI Carlos CHECA SPA 46'22.834
11. KAWASAKI Alex HOFMANN GER 46'25.439
12. YAMAHA Toni ELIAS SPA 46'38.613
13. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 46'45.528
14. SUZUKI John HOPKINS USA 47'02.502
15. DUCATI Roberto ROLFO ITA 47'16.763
16. BLATA James ELLISON GBR 46'22.019
17. BLATA Franco BATTAINI ITA 46'42.560
18. YAMAHA Ruben XAUS SPA 46'04.511
Non classificati
HONDA Nicky HAYDEN USA
SUZUKI Kenny ROBERTS USA
PROTON KR Shane BYRNE GBR
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Ancora un trionfo per Dani Pedrosa che sembra già imbattibile alla gara d'esordio del campionato
Jerez (Spagna) - Cosa è cambiato negli ultimi tempi? Nulla è la risposta. La 250 ribadisce il concetto: Daniel Pedrosa non si batte e continua la serie delle passeggiate iniziata lo scorso anno. Vittoria netta, con partenza dalla pole, prima curva davanti e poi dritti fino al trionfo, al pubblico spagnolo in delirio, ai petardi, allo champagne. Lui dice che è stata dura, ma solo per il vento che deve aver sballottato non poco il peso piuma iberico, nulla di più. Per gli altri restano briciole più o meno interessanti e tante considerazioni da fare.
La prima riguarda lo spessore dei rivali. Sebastian Porto è quello più concreto e l'argentino dimostra di avere testa sulle spalle e dopo aver provato a stare con Daniel decide che è meglio conquistare 20 punti e sperare nel futuro. Come non bastasse, a metà gara qualcosa non ha funzionato al 100% nel suo motore, costringendo Sebastian a scendere con il ritmo.
Sul podio ci va anche Alex De Angelis (nella foto) che è bravo a capire che oggi non è facile stare in piedi e non fa errori, anche se il suo passo, rispetto a Pedrosa lo costringe a pagare quasi un secondo al giro. "Sì, è vero il distacco è notevole, ma oggi proprio non si riusciva a spingere. La mia gara è cambiata quando ho visto cadere De Puniet. Mi sono detto, sono sul podio e non devo fare errori. Quindi mi sono messo di passo e ho portato a casa un ottimo inizio di mondiale".
E in tema di cadute ci sono da segnalare gli errori di Randy De Puniet e Casey Stoner che buttano via un podio quasi certo cercando non si sa bene cosa. Resta l'impressione di sempre: due piloti veloci, ma poco inclini al ragionamento.
Chi ragiona bene è Andrea Dovizioso che al debutto, su una pista poco amata e con un rapporto ancora da scrivere con la Honda, chiude quarto senza far danni. "Sono contento – commenta -, ieri avrei messo la firma per un risultato così e sono soddisfatto di come è iniziata. Certo non ero molto a posto, soprattutto con il davanti".
Bella la gara di altri debuttanti, soprattutto quella di Barbera che nonostante un'uscita di pista causata da Aoyama, rimonta fino alla quinta piazza superando il compagno di squadra Lorenzo (anche lui in sella alle bellissime Honda Fortuna decorate con una grafica alla Mirò davvero piacevole).
Poi c'è Roberto Locatelli che non ha esaltato di sicuro, cosa abbastanza naturale in un week-end nel quale poco o nulla ha funzionato a dovere.
Alex Debon fa la cosa giusta e la gara migliore con una moto kit. Batte anche un'Aprilia ufficiale, quella del giovane Simone Corsi che sembra ancora piuttosto lontano dalla zona alta della classifica. Giansanti, Ballerini e Baldolini vanno a punti con le Aprilia kit, la debuttante Fantic di Arnaud Vincent fa dieci giri poi infila il box.
Tutta qui la 250, per ora. In attesa che qualcuno riesce a far soffrire Pedrosa e magari a convincerlo a lasciare la categoria per la MotoGp. Forse questa sarebbe l'unica contromossa, ma a Daniel pare piaccia troppo vincere. Un'altra contromossa dovrebbe arrivare da Aprilia, che oggi festeggiava i 20 anni di mondiale in 250. Servirebbe un progetto più nuovo per contrastare la Honda, soprattutto quella con il numero uno sulla carena.
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1. HONDA Daniel PEDROSA SPA 45'36.679
2. APRILIA Sebastian PORTO ARG 45'38.815
3. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 46'06.361
4. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 46'13.218
5. HONDA Hector BARBERA SPA 46'14.178
6. HONDA Jorge LORENZO SPA 46'14.407
7. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 46'21.717
8. HONDA Alex DEBON SPA 46'33.018
9. APRILIA Simone CORSI ITA 46'39.523
10.APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 46'47.387
11. APRILIA Chaz DAVIES GBR 46'57.469
12. HONDA Radomil ROUS CZE 46'57.629
13. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 45'39.345
14. APRILIA Andrea BALLERINI ITA 45'53.365
15. APRILIA Gregory LEBLANC FRA 46'23.618
16. YAMAHA Gabor RIZMAYER HUN 46'34.357
Non classificati
HONDA Jakub SMRZ CZE
APRILIA Alvaro MOLINA SPA
APRILIA Hugo MARCHAND FRA
APRILIA Steve JENKNER GER
APRILIA Casey STONER AUS
APRILIA Randy DE PUNIET FRA
HONDA Yuki TAKAHASHI JPN
HONDA Hiroshi AOYAMA JPN
FANTIC Arnaud VINCENT FRA
HONDA Dirk HEIDOLF GER
APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA
APRILIA Martin CARDENAS COL
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Marco Simoncelli, 18 anni, frequenta la quarta liceo scientifico a Riccione. Il suo idolo è Valentino Rossi
Jerez (Spa) - Pista magica, pista di casa, Marco Simoncelli con Jerez ha un rapporto privilegiato, vince la gara, alla grande, come lo scorso anno del resto. E dopo esser partito dalla pole. Vogliamo usare un luogo comune: il buon giorno si vede dal mattino. E dall'esempio. Casco come Valentino Rossi, decorazioni fluo, un maestro dichiarato per il ragazzo di Coriano, colline di Rimini, tempio della notte delle discoteche. Marco Simoncelli, diciott’anni, quarta liceo scientifico, un metro e ottanta infilato in un'Aprilia, è il leader del mondiale. Corre con un team che è sponsorizzato da sistemi informatici ma che ha nel box Aligi Deganello, uno dei più grandi tecnici Aprilia e Fiorenzo Caponera come team manager. Gente che ha vinto con Roberto Locatelli e con Arnaud Vincent. Non gare isolate, ma titoli mondiali. Ci siamo, eccome.
Podio interessante con Mikka Kallio, forse il meno stimato tra i piloti KTM, che infila senza pietà Fabrizio Lai in vista del traguardo e chiude secondo. Il podio, davvero rappresentativo con tre piloti giovani, ma non esordienti (i giovanissimi hanno raccolto ben poco, tre punti tra Espargaro e Terol) e tre marche diverse. Delude un po' Mattia Pasini, che è quarto ma mastica amaro. Forse ha sofferto le pessime condizioni della pista piena di sabbia portata dal vento fortissimo. Tra le Case le Derbi Gilera è indietro, ma bisogna mettere in catalogo la caduta di Nieto che stava lottando per il podio. Pablo poi ripartirà andando a chiudere dodicesimo e delusissimo . In ogni caso Poggiali al rientro fa sesto. Non è ancora al top però c'è e può solo crescere. Manuel arriva davanti a Faubel che è il primo della scuola spagnola, uscita ridimensionata proprio nel Gp di casa.
Peccato per il ritiro di Luthi, uno che poteva vincere e che con l'uscita per noie tecniche ha in pratica servito la vittoria su un piatto d'argento a Simoncelli. Marco analizza così la gara: "E' stata una gara difficile, non si stava letteralmente in piedi. Cerchiamo di andare avanti così, che non va male". Modesto, ma il più forte in campo è lui, di testa, di squadra, e di moto...
Una segnalazione importante per i giovani italiani: bravissimo Zanetti in prova, ma in gara ha infilato il box dopo il warm up per una frattura dell'astragalo, mentre De Rosa, positivo e carico è stato travolto nella bagarre iniziale e ha chiuso con una caduta, ma ha fatto vedere un notevole potenziale.
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1. APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 42'27.960
2. KTM Mika KALLIO FIN 42'29.378
3. HONDA Fabrizio LAI ITA 42'29.470
4. APRILIA Mattia PASINI ITA 42'36.242
5. KTM Gabor TALMACSI HUN 42'36.890
6. GILERA Manuel POGGIALI RSM 42'41.611
7. APRILIA Hector FAUBEL SPA 42'42.550
8. APRILIA Joan OLIVE SPA 42'45.124
9. KTM Julian SIMON SPA 42'45.222
10. APRILIA Manuel HERNANDEZ SPA 42'59.107
11. HONDA Mike DI MEGLIO FRA 43'02.697
12. DERBI Pablo NIETO SPA 43'02.761
13. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 43'05.106
14. HONDA Aleix ESPARGARO SPA 43'17.551
15. DERBI Nicolas TEROL SPA 43'19.589
16. APRILIA Imre TOTH HUN 43'22.568
17. APRILIA Mateo TUNEZ SPA 43'22.707
18. HONDA Federico SANDI ITA 43'22.920
19. APRILIA Julian MIRALLES SPA 43'23.487
20. HONDA Sandro CORTESE GER 43'38.824
21. APRILIA Andrea IANNONE ITA 43'50.657
22. APRILIA Karel ABRAHAM CZE 43'54.486
23. HONDA Raymond SCHOUTEN NED 44'06.063
24. MALAGUTI Sascha HOMMEL GER 44'15.421
25. APRILIA Vincent BRAILLARD SWI 43'37.185
Non classificati
HONDA Tomoyoshi KOYAMA JPN
HONDA Alexis MASBOU FRA
APRILIA Daniel SAEZ SPA
APRILIA Dario GIUSEPPETTI GER
HONDA Thomas LUTHI SWI
HONDA Toshihisa KUZUHARA JPN
APRILIA Sergio GADEA SPA
DERBI Lukas PESEK CZE
HONDA Angel RODRIGUEZ SPA
APRILIA Raffael DE ROSA ITA
Non hanno concluso il primo giro
MALAGUTI Michele PIRRO ITA
HONDA Alvaro BAUTISTA SPA
HONDA David BONACHE SPA
APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA
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