Motogp
Ducati: slalom tra passato e futuro
In attesa di svelare la nuova Desmo GP05, la squadra corse si presenta alla sfida del mondiale in tenuta da sci. La parola d'ordine è: evoluzione, non rivoluzione. Capirossi e Checa, motivatissimi, sostengono la scelta del cambio di gomme
Insieme, sulla neve prima dei test a Sepang: Capirossi e il nuovo compagno di squadra Carlos Checa
Madonna di Campiglio - È insolito vedere un intera squadra corse del Motomondiale in tenuta da sci. Madonna di Campiglio è vestita di rosso, quello della Ducati, e sulle piste è probabile incontrare Loris Capirossi e consorte … e cagnolino.
Non manca il neo arrivato Carlos Checa, che cerca quei consensi ingiustamente negatigli dagli irriducibili Ducati, nostalgici di Troy Bayliss che si era conquistato i tifosi anche a suon di sorrisi e pacche sulle spalle.
Il paragone è in qualche modo dovuto, perché è lo sponsor comune tra i marchi Ferrari e Ducati ad aver voluto la presenza delle moto in questo evento che ha i tratti di una vacanza piuttosto che di un impegno di lavoro.
Le altre rosse, quelle a quattro ruote, erano qui a Campiglio qualche giorno fa, mentre, fatalità, Valentino Rossi andava in snowboard, peraltro finendo sui giornali non proprio per le sue figure acrobatiche: coincidenza o chissà in vista del 2006? Qualcuno qui insinua fermamente che Gibo Badioli fosse tra gli invitati Ferrari…
parliamo di certezze, cioé la Desmosedici GP5 che vedremo scoperta nella mattinata del 20 gennaio e l'importante accordo che Ducati ha chiuso con Bridgestone. E discorriamo di speranze per la stagione 2005, prima che dalle nevi del Trentino si voli verso il caldo torrido di Sepang. Nostri interlocutori sono Claudio Domenicali, l’Amministratore Delegato Ducati Corse, Loris Capirossi e Carlos Checa.
- Ing. Domenicali, qual è il bilancio dopo i primi due anni di MotoGP?
“Il 2003 è stato eccezionale: Loris già dai primi test IRTA conquistò il record assoluto di velocità e la pole position. Alla prima gara ci fu il podio con il terzo posto e alla sesta gara arrivò la vittoria. Sono risultati difficili al debutto, per chiunque”.
- Cosa è successo nella scorsa stagione?
“A fine 2003 eravamo convinti di poter fare meglio, migliorando la frenata e la trazione. Ma cambiammo radicalmente la Desmosedici, in fretta e con pochi test di precampionato. Le prime gare sono state difficilissime, poi abbiamo corretto i nostri errori. La grossa difficoltà era dovuta anche alle coperture Michelin di 16 pollici e mezzo: l’equilibrio verso cui stavamo andando si stravolse di nuovo”.
- Quindi?
“Da dopo Le Mans abbiamo modificato il motore negli scoppi, ammorbidendo l’erogazione. Oltretutto tornando indietro nell’equilibrio della ciclistica, con un bilanciamento più simile al 2003. Abbiamo chiuso la stagione con il podio di Loris a Phillip Island e quello di Troy Bayliss a Valencia e ciò ci fa ben sperare per il 2005”.
- Come sarà la Desmo con la quale affronterete la nuova stagione?. “Per non perdere l’equilibrio raggiunto, la filosofia è evoluzione, non rivoluzione. Dall’anno scorso i piloti vengono periodicamente in azienda, si confrontano e scambiando informazioni col responsabile del progetto Desmosedici, l’ingegner Filippo Preziosi. Si lavora più in equipe ed il risultato è anche questa nuova moto”.
- E com’è?
“ La Desmosedici GP5 ha parti intercambiabili con la 2004, tra essi anche il telaio, ed è ancora in fase evolutiva. Intanto abbiamo un forcellone riprogettato, più rigido e meno pesante. Il telaio può essere prolungato fino al forcellone, ma questa è una caratteristica che arriva dalle azioni di adattamento alle Michelin, che ritesteremo in Malesia e a Phillip Island con le Bridgestone”.
- Per quanto riguarda l’erogazione?
“La centralina elettronica è completamente nuova, con una potenza di calcolo maggiore per implementare le strategie di ausilio alla guida: ne deriva una migliore gestione della potenza. Questo ed altri sono dettagli che svilupperemo a stagione in corso, come la nuova carenatura studiata in galleria del vento, mentre pensiamo già allo step importante di metà stagione, il motore. Al banco gira già bene, ma aspettiamo la delibera di Vittoriano Guareschi prima, degli altri piloti poi. Vi mostreremo la moto nuova già da domani. Ma non pensatela definitiva.”
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Le nuove gomme Bridgestone saranno un fattore determinante del successo della nuova avventura di Ducati nel motomondiale. E possono rappresentare un alto fattore di rischio.
- Ing. Domenicali, sulla vostra moto pende l'incognita delle nuove gomme Bridgestone.
“Abbiamo tirato un sospiro di sollievo dopo i primi test di Jerez. Scottati dai cambiamenti radicali di fine 2003, sapevamo che i vantaggi sarebbero arrivati dai nuovi pneumatici; era da metà stagione scorsa che seguivamo le prestazioni delle moto gommate Bridgestone. Vinsero due gare, con moto non all’altezza delle migliori, impressionandoci sul miglioramento ottenuto sulla tenuta in gara. Poi con così tanti avversari gommati Michelin, possiamo giocare sull’effetto sorpresa!”
- Quali sono i benefici che nasceranno dall’essere il team di riferimento per una Casa di pneumatici?
“La Bridgestone è forse la più grossa azienda del mondo, tecnicamente molto preparata. Adottano oltretutto un metodo di lavoro simile al nostro, la simulazione dinamica del veicolo, simulazione matematica che integra i nostri dati sperimentali. Un team a sé stante, composto anche dai nostri tecnici, seguirà lo sviluppo dei pneumatici, ed Itoh se ne occuperà nelle funzioni di pilota; lavorerà soprattutto al Mugello, mentre si proverà su altri circuiti per la loro diversa granulometria, che determina diversi coefficienti di grip”.
- Passiamo la domanda a Capirossi: Loris, cosa pensi delle Bridgestone?
“Quando si prese la scelta di abbandonare Michelin confesso, qualche ansia mi è venuta. Ma dopo i test di Jerez ogni dubbio è fugato: il pneumatico anteriore è adattissimo al mio stile. Lo sento molto e mi tranquillizza”
- E tu, Carlos?
“Quando firmai il contratto con Ducati sapevo di Bridgestone. Dissi ok, io sono con voi! Difficile è dire come andrà il 2005, ma siamo carichi e lavoreremo per arrivare ad un grande risultato”.
- Della Desmosedici invece, cosa pensi dopo queste primissime prese di contatto?
“La prima impressione è positiva: il carattere non è facile, ma si adatta a me: l’anteriore è perfetto, il posteriore è da gestire, con perdite di aderenza che mi piacciono. Nel complesso è una moto potente, con un gran carattere.”
- Con Ducati, complessivamente, come ti trovi?
“Il contatto era nato da un paio d’anni ma rimasi in Yamaha. Oggi sono finalmente qui e dopo i test sono ancora più convinto. Il feeling con la squadra cresce di giorno in giorno. Per me è l’inizio di una nuova era, spero di essere all’altezza della situazione”.
- Loris, per te come va?
“Quello che voglio fare nell’immediato è dare più del cento per cento; non sono più un ragazzino e mi piacerebbe finire la carriera da protagonista e con Ducati”.
- Se ti offrissero la Superbike?
“Non ci penso neanche, chiuderò in MotoGP. Questo è un anno importante, la terza stagione con Ducati e la moto è tornata divertente, non più faticosa. Non vedo l’ora di salire in moto a Sepang, ma non credo di rompere il c*** a tutti!”.
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- Loris, Valentino è così imbattibile?
“L’ho già battuto, più volte. Poi se un pilota pensa che ce n’è un altro imbattibile è meglio che se ne stia a casa”.
- Tu Carlos, pensi che Vale abbia dei punti deboli?
“Mah, difficile dirsi. I punti deboli escono fuori quando si è sotto pressione, e a lui questa condizione deve ancora presentarsi.”
- Loris, come vedi Biaggi?
“Del suo talento non si discute. Se le cose andranno per il verso giusto, si esalterà. Ora non ci sono più scuse: la moto c’è, bisogna solo dare gas”.
- La frattura?
“Chi prima, chi dopo ci siamo tutti fatti male in carriera. Spero per lui che recuperi presto.”
- Carlos, il tuo ingaggio in sostituzione di Bayliss ha causato una levata di scudi da parte del popolo Ducati.
“Sai, mi dispiace, molto. Troy ha ottenuto ottimi risultati, ma io non ho scalzato nessuno: Ducati aveva già deciso quando mi chiamò. L’affetto e la stima sono legati al rendimento e alla simpatia? Ce la metterò tutta, spero bene.”
Interviene Domenicali: “Abbiamo preso Carlos perché pensiamo vada forte e sia sottostimato. Dopo i risultati eccezionali del 1998 ha avuto dei problemi a lui indipendenti. Vedrete, ci sorprenderà. Abbiamo moto e piloti all’altezza della situazione, che insieme alla motivazione della Bridgestone ci porteranno presto sul podio”.
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