Motogp
Melandri lascia Reggiani
La notizia era nota da tempo ma il pilota che ora sarà gestito da una società statunitense e il suo ex-manager hanno rilasciato una comunicazione ufficiale congiunta
Marco Melandri (nella foto) non sarà più seguito dal manager e cronista televisivo Loris Reggiani ma da una società statunitense di managment sportivo. La notizia della separazione era nota da tempo nell'ambiente del motomondiale e già segnalata da motonline.com ma il pilota l'ha voluta ufficializzare con un comunicato congiunto con l'ormai suo ex manager. Melandri, dopo una deludente stagione con il teama Yamaha Tech Tre, dovrebbe approdare a breve alla squadra di Fausto Gresini accanto a Sete Gibernau ma le trattative, che sono tutt'ora seguite da Reggiani, non sono ancora concluse. L'ex pilota della 250 Aprilia e Honda seguirà Andrea Dovizioso.
La separazione, da quanto traspare dalle dichiarazioni dei due protagonisti, deve essere stata sofferta: "E’ stata una decisione difficile e un cambiamento importante per la mia vita, spero che per entrambi sia una nuova spinta verso il futuro - ha ammesso Melandri - . Personalmente devo tanto al rapporto che mi ha legato a Loris sia a livello umano che professionale. L’ultima parte di stagione è stata per me disastrosa a livello di risultati ma la cosa peggiore è che sono stato molto male psicologicamente. Mi sono sentito sottoterra, avevo paura per il mio futuro ed ero molto nervoso, contagiando tutte le persone che mi vogliono bene e che mi stanno vicino. Appena sono circolate le prime voci sul nostro divorzio tanta gente si è subito proposta di aiutarmi. Ero pessimista su tutto, avevo paura di tutto ed ho cercato aiuto da tutta la gente che mi si prestava, senza avere il coraggio di parlarne con Loris. Mi dispiace per tutto questo e me ne scuso, sperando che questa storia mi abbia aiutato a crescere".
Da parte sua Reggiani appoggia la scelta di Melandri: "Con Marco mi sono trovato sempre in perfetta sintonia, anche in questa scelta, sofferta ma condivisa da entrambi. Io mi sentivo troppo emotivamente coinvolto nelle varie trattative e vivendo tutto come una cosa personale, rischiavo di non essere sufficientemente professionale e comunque il mio fegato cominciava a risentirne. E’ nata come un gioco, ma ora è tutto maledettamente serio, e l’amicizia rischia di rallentare cose che invece dovrebbero “accelerare” (In un ambiente di corse proprio non mi sembra il caso). Anche se non gli sarò più così vicino continuerò a tifare per lui, ed avrò delle soddisfazioni perché so che è un talento vero e che presto lo dimostrerà anche in MotoGP. Sono sicuro che lui rappresenta il futuro molto prossimo del motociclismo mondiale".
La separazione, da quanto traspare dalle dichiarazioni dei due protagonisti, deve essere stata sofferta: "E’ stata una decisione difficile e un cambiamento importante per la mia vita, spero che per entrambi sia una nuova spinta verso il futuro - ha ammesso Melandri - . Personalmente devo tanto al rapporto che mi ha legato a Loris sia a livello umano che professionale. L’ultima parte di stagione è stata per me disastrosa a livello di risultati ma la cosa peggiore è che sono stato molto male psicologicamente. Mi sono sentito sottoterra, avevo paura per il mio futuro ed ero molto nervoso, contagiando tutte le persone che mi vogliono bene e che mi stanno vicino. Appena sono circolate le prime voci sul nostro divorzio tanta gente si è subito proposta di aiutarmi. Ero pessimista su tutto, avevo paura di tutto ed ho cercato aiuto da tutta la gente che mi si prestava, senza avere il coraggio di parlarne con Loris. Mi dispiace per tutto questo e me ne scuso, sperando che questa storia mi abbia aiutato a crescere".
Da parte sua Reggiani appoggia la scelta di Melandri: "Con Marco mi sono trovato sempre in perfetta sintonia, anche in questa scelta, sofferta ma condivisa da entrambi. Io mi sentivo troppo emotivamente coinvolto nelle varie trattative e vivendo tutto come una cosa personale, rischiavo di non essere sufficientemente professionale e comunque il mio fegato cominciava a risentirne. E’ nata come un gioco, ma ora è tutto maledettamente serio, e l’amicizia rischia di rallentare cose che invece dovrebbero “accelerare” (In un ambiente di corse proprio non mi sembra il caso). Anche se non gli sarò più così vicino continuerò a tifare per lui, ed avrò delle soddisfazioni perché so che è un talento vero e che presto lo dimostrerà anche in MotoGP. Sono sicuro che lui rappresenta il futuro molto prossimo del motociclismo mondiale".