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Motogp

Le pagelle di Phillip Island

il 18/10/2004 in Motogp

Il nostro inviato Masetti dà un voto stratosferico al  marziano Rossi ma anche un 9 a Gibernau. 10 alla Yamaha anche per l'acquisto di Edwards, 4 alla Honda, 7 alla Ducati. Bocciati Biaggi e Bayliss... La discussione sul forum

Le pagelle di Phillip Island
Ragazze in gamba

AVVERTENZE: questa rubrica è riservata ai maggiorenni (ci può essere qualche parolaccia), la Direzione non è responsabile dei deliri in essa contenuti. Chi non è in sintonia con l’estensore, può rispondere nel forum, senza tirare in ballo le doti morali della madre dello stesso che non ha colpe.

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Il GP d'Australia
Rossi: - Semplicemente sommo. Per lui esiste solo un piazzamento: il primo; e lo dimostra con una gara folle, virile, elettrizzante, nella quale tutti gli ingredienti sono al posto giusto. Quando attacca nell'ultimo giro, fa saltare le coronarie. Nessun problema, lui si stava solo divertendo. Non è umano.
Gibernau: - Onore, perché si può anche perdere con classe e dando il massimo. Le prova tutte, ma di fronte ha un supereroe arrivato su un disco volante. Alla fine si deprime un po' perché capisce che a Valencia sarà una delle tante comparse alla festa di Rossi. Comunque bravo, non solo oggi.

IL FORUM

Sei d'accordo con i voti di Masetti? Dì la tua sul forum

Capirossi: - Gara e podio sontuosi, conquistati con le unghie e con i denti. Si conferma capitano di lungo corso e gladiatore di razza. E pensare che qualche ebete pensa che sia un pilota capace solo di un giro a vita persa in prova.
Edwards: - Se fosse partito meglio, avrebbe potuto attaccare anche Capirex. Salta come birilli Barros, Hayden, Bayliss e si avvicina al podio. A fine gara spara con un cannoncino a gas magliette arrotolate ai tifosi che impazziscono. La Yamaha ha comprato bene.
Barros: - Un errore nel finale gli rovina una gara nonostante tutto positiva, ma già castrata da un problema di erogazione che gli faceva pattinare vistosamente il posteriore. Eppure ha provato a stare davanti. Un posto in squadra per lui c'è sempre. Perfetto per un team satellite. Chi vuol capire, capisca.
Hayden: - Solita gara onesta, senza fronzoli, ma anche di basso profilo. Doveva essere un leader e invece è uno come tanti. Se non guidasse una Honda ufficiale, sarebbe da medio-bassa classifica.
Biaggi: - Nelle prove si fa fuori un alluce per colpa di un meccanico malaccorto che gli sgancia una cassa sul piede. In gara si ritrova con una moto sgarbata nell'erogazione e non rischia più di tanto. Attende novità dal Giappone e si vede.
Melandri: - Un "cosino" in un occhio lo costringe al ritiro, completamente cecato. Questa volta per favore non parliamo di favoritismi, di piloti sopravvalutati, di mafia, di romagnoli. Chiamasi sfiga.
Checa: - Corre in difesa, non lotta, non reagisce mai ad un sorpasso. Cerca di finire la stagione senza danni e lo capisco, ma un segno di vita, ogni tanto, potrebbe darlo.
Bayliss: - Cosa mi combini amato carrozziere? Nella gara di casa pasticci e fai una gara senza capo ne coda. Mi piange il cuore ma è insufficiente.
Xaus:Guida di forza il suo dragster con numeri da brivido. Non combina un gran che, ma porta a casa il titolo di rookie of the year. Non avevo dubbi.
Honda: - E venne il giorno della resa dei conti. Lo squadrone giapponese assiste al trionfo di Rossi, di classe e di forza. Dietro la Yamaha numero 46 ci sono sei Honda in fila! Sembra impossibile ma per battere Rossi possono solo ingaggiarlo e dargli una moto di m... E poi le 211 attuali sono troppo bizzarre. Sete si lamenta, Biaggi pure, Barros anche. Suvvia al lavoro!
Yamaha: - Vince dopo 12 anni il titolo della classe regina e dimostra che la Honda si può battere. Come non bastasse nello stesso week - end ingaggia Edwards, ottimo secondo per Rossi. Resta da sistemare la seconda squadra che, con Abe e Melandri, non fa un punto.
Ducati: - La squadra vive momenti difficili, ma resta compatta e non sbanda. Si sono resi conto che Capirossi è il leader che non molla mai, il punto fermo. Adesso ci vuole un secondo pilota all'altezza della situazione. Ma non è tardi per fare il mercato?
Suzuki: - Mancano i cavalli, i piloti, le idee. Da rifondare alla svelta.
Kawasaki: - Tanti problemi e si torna presto nell'anonimato. Prestazioni troppo altalenanti per poter giocare in alta classifica.
Porto: - Un grande, uno che merita la MotoGp e che invece festeggia perché è secondo nel mondiale 250. Ha una manetta da far paura e vince meritatamente la gara. Umilmente grande.
Pedrosa: - Si accontenta del quarto posto e fa bene, in Australia per lui tira un'aria pesante. Dopo i botti in prova e warm up decide che è meglio non rischiare. Però è sempre bravissimo.
Alex De Angelis: - Bella gara, già un protagonista al primo anno di gare in 250. Merita il massimo delle attenzioni da parte di Aprilia.
Poggiali: - Rientra in pista e fa vedere che è in grado di fare una bella gara. Podio, sacrosanto con la soddisfazione di passare Pedrosa, il suo erede, il suo rivale nella prossima stagione, quella della rivincita.
De Puniet: - Ancora a terra, bruttissimo finale di stagione. Psicologicamente ko da un pezzo.
Dovizioso: - Ancora una vittoria, perfetta. Un pilota sontuoso e furbo, completo e gelido come un veterano. Se da noi ci fossero sponsor e squadre potenti, sarebbe da bloccare con un contratto "dalla 125 alla MotoGp". Come fanno gli spagnoli.
Locatelli: - La sfiga lo blocca quando vorrebbe correre alla grande la sua penultima gara. Il motore non spinge e lui osserva gli eredi vincere.
Lorenzo: - Aveva più motore e poteva vincere senza problemi. E' riuscito a perdersi tra traiettorie "porfuera" e piccoli pasticci. Umiltà, predica Sacchi, ma le lusinghe della 250 forse gli tolgono lucidità.
Pubblico: - Gli australiani sono incredibili: maglietta e bermuda nel vento gelido senza nemmeno la pelle d'oca. Tracannano birre a ripetizione, amano la moto come romagnoli e parlano una lingua incomprensibile. Ma sanno distinguere una Mv Ipotesi da una Gilera Arcore al primo sguardo. Sportivissimi.

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