Motogp
Doha: vincono Gibernau, Porto e Lorenzo
MotoGP: Gibernau primo davanti a Edwards e Xaus. Cade Rossi dopo rimonta dal 23° al 4° posto. Polemiche a non finire e mondiale riaperto. Nella 250 sul podio Porto, poi Pedrosa e Aoyama. Nella 125 stesso crono al traguardo per Lorenzo e Dovizioso ma l
Doha (Qatar) - Mondiale riaperto con Sete Gibernau a 14 punti da Rossi, questo il dato di fatto di una gara che ha visto i due rivali sfidarsi in una maniera decisamente inconsueta a causa di quello che è successo, prima della competizione.
Durante la notte accade quello che si è visto tante volte nel cross o nell'enduro (ma anche nella velocità): poiché la pista era sporca fuori dalla traiettoria di passaggio, qualche team ha pensato bene di pulire, anzi di gommare, l'asfalto nella zona di partenza del proprio pilota. Se nel cross si batte la zona di partenza per compattare il terreno, il team di Rossi ha preso uno scooter e ha gommato con qualche burn-out la zona di start del proprio pilota. Lo hanno fatto di sera ma quando c'era ancora gente nel paddock, gente che ha visto. E che ha riferito a chi di dovere. Gente che in precedenza ha visto anche qualcuno del team Honda Pons pulire accuratamente la zona di partenza di Biaggi e che ha ugualmente riferito.
La mattina della gara, subito, i team manager (nella fattispecie Gresini del team di Gibernau, Suppo di Ducati Racing, Fiorani per HRC, ma tutti ne erano al corrente) si sono recati come un sol uomo alla direzione gara che ha accettato il reclamo (firmato però solo dal team Honda Repsol) per chiedere sanzioni contro Rossi (che al momento dei fatti, per onor del vero, era al ristorante a cena) per comportamento antisportivo. Sanzione: sei secondi di penalità del tempo fatto segnare in prova e arretramento all'ultimo posto in griglia.
A qesto punto si è scatenata la solita faida tra italiani e Davide Brivio (manager Yamaha) fa un reclamo contro Biaggi che viene accettato e così anche Max si ritrova a partire alla fine dello schieramento in compagnia di Ellison che potrà sempre dire che a Losail è partito davanti a Rossi e Biaggi.
Veleni a raffica, ma il motociclismo non ci fa una gran figura: già corriamo nel deserto di fronte a pochi intimi per la gloria dei media TV e dei tabaccai e, non paghi di questo, ci mettiamo a far le gabolette da sport minore anche se siamo la squadra dei superprofessionisti Burgess (Yamaha) o di Pons (Honda).
Ma non basta: se nell’ultimo giorno di qualifiche tutti erano convinti che la pista fosse sporca e la partenza poco sicura, perché l'organizzazione non ha pensato di dare una bella pulita globale all'asfalto? Secondo noi si è trattata di una bella disattenzione, grave, e con inevitabili tossine che avveleneranno questo finale di stagione e che magari faranno cambiare idea a Rossi in merito alla F1, ambiente sicuramente più attento a dettagli come questi e certamente meno "pane e salame" - come dice Carlo Pernat – del motomondiale.
E ora la cronaca. Rossi e Biaggi in fondo, la gara parte regolarmente con Checa che si avvia velocissimo. Dalle retrovie, Rossi inizia a sorpassare subito - dio solo sa come - piloti come fossero fermi. Al secondo passaggio Sete Gibernau capisce che non si può fallire una palla goal del genere e salta Checa per andare in testa. Terzo è un grintosissimo Nakano che terrà per un po' la zona podio, fino a quando il motore (l'ennesimo...) della sua Kawasaki esplode tra fumi bianchi che testimoniano della scarsa tenuta della meccanica made in Japan.
Sete allunga, è la sua giornata e si vede, ma dal gruppo, a suon di giri veloci viene su Edwards, grandissimo co-protagonista di questa gara. Intanto lo spettacolo e qualcosa di più la fa Rossi che a suon di sorpassi è già in quinta piazza. Quando sorpassa Barros, Vale lo centra in pieno, buttando fuori traiettoria il brasiliano. Vale chiede scusa in pista, mentre nei box della Honda si pensa ad un altro reclamo (e basta, non se ne può più di carte bollate!), ma il cerchio sta per chiudersi: appena finito il quinto passaggio, Rossi mette le ruote nell'erbetta di plastica e apre con decisione volando a terra con una botta niente male che gli lascia un dito sanguinante e una gran rabbia. Gara finita, mondiale riaperto e Sepang che è a soli sette giorni.
L'altro penalizzato, invece, non fa faville. Biaggi continua a soffrire su questa pista come in tutto il week-end e popola la sesta piazza senza dar l'impressione di poter incidere. Alla fine, complice un'uscita di pista, chiude sesto, ma solo grazie ai tanti ritiri di chi lo precedeva. Giornataccia anche per lui.
I vincitori hanno altri nomi, soprattutto il team Gresini. Fausto a fine gara ci dice: "Mi dispiace per Rossi, che è l'unico che ci ha rimesso. Perché la furbata l'ha fatta la sua squadra". E, visto che si parla di squadra, parliamo della sua, di quella di Gresini. Due uomini sul podio, primo e secondo, un livello di messa a punto delle sue Honda (e grazie alle Michelin anteriori giuste date a Gibernau che guarda caso si è rimesso ad andare) che nemmeno le ufficiali si sognano. Poi accordi chiari, presi alla vigilia. Edwards, probabilmente, avrebbe passato Sete, ma alla fine ha chiuso un po', con discrezione e classe. Un team di serie A preso nel vortice di interessi di sponsor e politiche Honda che rischia per la prossima stagione. Ancora per la serie “Pane e salame”, ma non della migliore qualità.
Di qualità invece il terzo posto di Ruben Xaus che porta la Ducati 2003 molto in alto. Gara tutta grinta e coraggio la sua, finita, tanto per fare nomi, davanti alle due Honda ufficiali di un bravissimo Barros che ha recuperato dal ventesimo (dopo l'urto con Rossi) e di un evanescente Hayden.
Se Ruben è stato la punta di diamante in casa Ducati, il team ufficiale ha passato una giornata tremenda. Capirossi, dopo una gara generosa, ha chiuso anzitempo per un problema meccanico (temperatura alle stelle), mentre Bayliss, poco tranquillo, ha infilato il box per un problema al posteriore. Fuor di metafora, una catastrofe che conferma la linea della stagione che vede la squadra ufficiale a 126 punti nella classifica dei team contro i 106 della squadra D'Antin, una cenerentola del mondiale. Si cercano piloti e non si guarda a quello che c'è in casa: forse è il momento di ragionare su questa situazione.
1. HONDA Sete GIBERNAU SPA 44'01.741
2. HONDA Colin EDWARDS USA 44'03.056
3. DUCATI Ruben XAUS SPA 44'25.585
4 HONDA Alex BARROS BRA 44'27.199
5. HONDA Nicky HAYDEN USA 44'33.158
6. HONDA Max BIAGGI ITA 44'40.950
7. YAMAHA Norick ABE JPN 44'55.114
8. SUZUKI John HOPKINS USA 44'59.747
9. KAWASAKI Alex HOFMANN GER 45'06.061
10. HONDA Makoto TAMADA JPN 45'20.259
11. SUZUKI Yukio KAGAYAMA JPN 45'51.179
12. PROTON KR James HAYDON GBR 45'53.899
13. HARRIS WCM James ELLISON GBR 45'55.641
Non classificati
YAMAHA Carlos CHECA SPA
YAMAHA Marco MELANDRI ITA
DUCATI Loris CAPIROSSI ITA
APRILIA Jeremy McWILLIAMS GBR
DUCATI Neil HODGSON GBR
PROTON KR Nobuatsu AOKI JPN
YAMAHA Valentino ROSSI ITA
DUCATI Troy BAYLISS AUS
KAWASAKI Shinya NAKANO JPN
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di Marco Masetti
Sebastian Porto, corre con l'Aprilia RSW
Doha (Qatar) - Di una gara oggettivamente noiosa restano poche cose ma significative: il giro a tutta manetta fatto da Porto dopo l'arrivo che, non certo di aver visto la bandiera scacchi, ha continuato a pestare forte. Poi il secondo posto di Pedrosa, tappa di avvicinamento "alla Dovizioso" al titolo che molto probabilmente arriverà a Sepang e la sfortuna di de Angelis costretto al ritiro per un piombo di bilanciamento della ruota anteriore che gli buca il radiatore.
Si inizia con Elias che parte dalla pit lane dopo un cambio moto, per lui in pratica gara e titolo che svaniscono. Pedrosa attacca subito, ma dopo un giro Porto passa a condurre con Pedrosa a seguire e controllare e Aoyama che non contiene un ottimo De Angelis.
Dopo cinque giri succede quasi tutto: Porto ha la gara in mano, Pedrosa il mondiale in tasca, e De Puniet è a terra. Caduta per una repentina apertura del gas. Ma il manager del pilota accusa la ciclistica e lo sviluppo tecnico che non hanno supportato il suo pilota al quale, per la prossima stagione, restano poche porte aperte: una piccola speranza in MotoGp, restare in 250 oppure saltare in Superbike.
Mah, torniamo alla gara. I primi restano dove sono e dietro si vede una bella lotta tra Battaini e Aoyama. Poche emozioni, gara noiosa e Rolfo sverniciato sul dritto che rischia in curva. E' poco per esaltarsi. Elias rimonta con grinta, al 18esimo passaggio De Angelis è costretto a mollare e West che stava facendo una bella gara, si ritira all'ultimo giro. Aoyama batte un Battaini in crisi di gomme, Nieto chiude quinto davanti a Elias e Rolfo.
Buona prova della Yamaha di Sekiguchi che chiude in 13esima piazza e nulla più. Oggi la 250 ha fatto vedere di essere a una distanza abissale dalla MotoGp. Ma non dovrebbe essere il campionato cadetto, quello che prepara alla classe regina?
In classifica Pedrosa è a 254, Porto a 211, De Puniet a 187 e Elias a 152. A Sepang forse avremo il nuovo campione del mondo, quello che prende il posto di Poggiali che la gara l'ha vista in tv, con un polpaccio tagliato da una vetrata di un campo di squash.
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1. APRILIA Sebastian PORTO ARG 41'17.343
2. HONDA Daniel PEDROSA SPA 41'18.957
3. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN 42'00.655
4. APRILIA Franco BATTAINI ITA 42'02.470
5. APRILIA Fonsi NIETO SPA ì 42'04.525
6. HONDA Toni ELIAS SPA 42'16.814
7. HONDA Roberto ROLFO ITA 42'28.756
8. HONDA Alex DEBON SPA 42'39.463
9. APRILIA Hugo MARCHAND FRA 42'39.505
10. APRILIA Joan OLIVE SPA 42'46.381
11. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 42'57.464
12. APRILIA Erwan NIGON FRA 43'00.359
13. YAMAHA Taro SEKIGUCHI JPN 43'00.399
14. APRILIA Johan STIGEFELT SWE 43'08.
15. HONDA David DE GEA SPA 43'10.370
16. APRILIA Chaz DAVIES GBR 43'10.678
17. HONDA Jakub SMRZ CZE 43'12.214
18. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 43'42.931
19. HONDA Klaus NÖHLES GER 41'30.648
Non classificati
APRILIA Anthony WEST AUS 40'11.907
APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 37'31.637
YAMAHA Naoki MATSUDO JPN 32'37.166
APRILIA Dirk HEIDOLF GER 17'41.655
YAMAHA Radomil ROUS CZE 11'07.380
APRILIA Randy DE PUNIET FRA 8'30.859
APRILIA Hector FAUBEL SPA 4'20.388
Non ha terminato il giro
APRILIA Gregory LEBLANC FRA
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di Marco Masetti
Jorge Lorenzo è terzo nel mondiale con 159 punti
Doha (Qatar) - Arrivo al fotofinish, come nella migliore tradizione di una classe nella quale si combatte sempre con estrema durezza e, dalle sabbie del Qatar il vincitore deve aspettare un po' prima di avere il riconoscimento. Jorge Lorenzo, poleman e dominatore della gara, oppure Andrea Dovizioso che lo ha attaccato sulla linea finale. Stesso tempo, identico, mai visto. E alla fine si decide con la regola che in questo caso assegna la vittoria all'autore del giro più veloce in gara.
In effetti un Gp che inizia con la polemica di Rossi e della pista gommata dai suoi meccanici (e conseguente retrocessione all'ultimo posto dello schieramento) non poteva che avere continuazione in una 125 decisa al fotofinish. Con il secondo posto (che rabbia, però) Dovizioso ha oramai il mondiale in tasca, per lui ci sono 228 punti. Lo segue Barbera che chiude, mestamente in 12esima piazza, una gara iniziata male nelle prove e continuata peggio con una brutta partenza e qualche errore. Lorenzo agguanta la terza piazza mondiale a 159, mentre Roberto Locatelli saluta tutti con un ventesimo posto - a causa di una candela rotta - e 156 punti che restano quelli della vigilia.
Diciamolo chiaramente, una gara senza sorpassi e senza pubblico: sulle tribune poche centinaia di persone quasi tutti occidentali che lavorano qui. Perché fuori dalla traiettoria non si sta in piedi, solo Lorenzo ci ha provato quando ha lottato con Bautista (alla fine terzo dopo un dritto che gli è costato la vittoria possibile), ma tutto si è deciso nel rettilineo, e l'arrivo al fotofinish è la giusta conseguenza.
Beh, i ragazzi davanti hanno fatto il vuoto fin dalla partenza ( con loro c'era anche Stoner, poi costretto al ritiro da un problema tecnico), staccando Kallio e un gruppo che si è dato battaglia fino a quando un lai davvero combattivo ha chiuso quinto davanti a Nieto, Simon e Borsoi.
Buone prestazioni di Borsoi, Pasini e Giansanti. Resta una gara esaltante nella lotta per il primo posto, il resto... Beh, un velo pietoso, quando non si sorpassa, non c'è gara.
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1. DERBI Jorge LORENZO SPA 39'11.620
2. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 39'11.620
3. APRILIA Alvaro BAUTISTA SPA 39'15.638
4. KTM Mika KALLIO FIN 39'30.373
5. GILERA Fabrizio LAI ITA 39'47.078
6. APRILIA Pablo NIETO SPA 39'49.510
7. HONDA Julian SIMON SPA 39'50.643
8. APRILIA Gino BORSOI ITA 39'51.029
9. APRILIA Mattia PASINI ITA 39'54.521
10. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 39'54.538
11. APRILIA Steve JENKNER GER 39'59.045
12. APRILIA Hector BARBERA SPA 39'59.635
13. HONDA Thomas LUTHI SWI 40'04.272
14. APRILIA Andrea BALLERINI ITA 40'14.712
15. APRILIA Gioele PELLINO ITA 40'18.424
16. GILERA Stefano PERUGINI ITA 40'18.663
17. HONDA Lukas PESEK CZE 40'32.338
18. APRILIA Sergio GADEA SPA 40'35.428
19. HONDA Dario GIUSEPPETTI GER 40'38.489
20. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 40'40.102
21. APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 40'41.399
22. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 40'49.015
23. MALAGUTI Manuel MANNA ITA 40'49.160
24. HONDA Raymond SCHOUTEN NED 40'50.021
25. APRILIA Imre TOTH HUN 41'06.237
Non classificati
HONDA Simone CORSI ITA 33'09.601
MALAGUTI Gabor TALMACSI HUN 20'14.188
KTM Casey STONER AUS 17'32.802
HONDA Max SABBATANI ITA 4'49.113
Non partito
APRILIA Marco SIMONCELLI ITA Rauch Bravo
Non hanno terminato il primo giro
DERBI Angel RODRIGUEZ SPA
Vesa KALLIO
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