Motogp
Donington: vincono Rossi, Pedrosa e Dovizioso
Tre gare in solitario al GP di Gran Bretagna. Nella MotoGP domina la Yamaha di Valentino, rincorso dai compagni di squadra Edwards e Gibernau. Nella 250 assolo di Pedrosa, primo al traguardo davanti a Porto e De Puniet. Nella 125 trionfo di Dovizioso,
di Marco Masetti
"Questa pista è magica!". Così Rossi ha commentato la sue sesta vittoria ufficiale sul tracciato inglese. Il pilota ora è primo in classifica con 164 punti e un vantaggio di 22 sugli inseguitori Biaggi e Gibernau
Donington (Gbr) - E così Vale, dopo i test di martedì nei quali saggerà le ultime novità sfornate da casa Yamaha (sospensione posteriore e qualcosa per il motore) potrà andare tranquillo in vacanza a Ibiza, staccando dagli stress del mondiale e dai mali della celebrità. Le vacanze, il ragazzo più veloce del mondo, se l'è guadagnate al cento per cento, con una vittoria limpida e una superiorità schiacciante su tutto e tutti. In testa dall'inizio, salvo una breve parentesi nel corso del primo giro che ha visto Capirossi davanti, la progressione di Rossi è stata a dir poco devastante e un controllo della situazione totale.
Contro di lui le due uniche armi efficaci, le Honda del team di Fausto Gresini che riportano sul podio Gibernau (arrivato alla fine e terzo) e Colin Edwards che invece ci sale per la prima volta in carriera, con un secondo posto che non ammette replica per la bravura con la quale ha guidato. Non peraltro, a fine gara, ha detto: "Sono tornato, sono di nuovo qui".
Una gara spietata e combattutissima, una di quelle nelle quali non si fanno prigionieri. Rossi è bravo, bravissimo e anche fortunato. "Avevo paura della pioggia perché sull'asciutto la mia moto andava bene e sul bagnato no. Quando ho visto che iniziava a piovere ho cercato di resistere il più possibile perché non volevo fermarmi. Per fortuna il tempo è migliorato". E il campione ha potuto mettere in campo la sua strategia, ovvero sfruttare il suo passo leggermente migliore e andarsene via, poco alla volta. Per fare questo bisognava dare in testa e Vale ha fatto questo subito, passando Gibernau e Bayliss, oggi splendido combattente.
E veniamo agli altri, cercando di capire e non di far polemica. Da qui la Honda esce ancora sconfitta e per un motivo semplice: ancora una volta le moto migliori sono quelle del team satellite di Gresini, probabilmente perché hanno avuto il coraggio di rivoluzionare le moto nel warm-up. Quelle ufficiali hanno vissuto degli sprazzi di Hayden, che però il podio non lo ha mai visto e di Barros, in crisi per tutto il weekend.
E passiamo a Max Biaggi. Qui la storia ha dell'incredibile ma vero... Il pilota fin dal warm-up si è trovato con un problema al cambio elettronico, quindi era costretto ad usare la frizione per salire o scalare il rapporto ("Ma come facevano una volta?", commentò Fogarty qualche anno fa, in un'occasione in cui gli successe lo stesso guasto sulla sua Ducati). La squadra ha provato a sistemare il guaio, ma il problema si è ripresentato anche in gara. Direte voi, ma perché non sono partiti con la seconda moto? Beh, intanto i telai e i setting delle due 211 di Max erano diversi e poi si sperava di metterla a posto. Certo che un cambio radicale di motore avrebbe sistemato la questione...
Altra polemichetta (madonna che morbosità che c'è in giro...) riguarda il cartello esposto a Edwards nel quale stava scritto "switch". In parecchi hanno interpretato la parola con un invito a Edwards a far passare Gibernau. Fausto Gresini nega deciso: "Non sarebbe stato giusto fare il gioco di squadra qui, qualcuno dirà che così Gibernau ha perso punti importanti, ma non si poteva. Colin ha fatto vedere il suo vero valore e l'indicazione riguardava il cambio di mappatura per avere un'erogazione più soft, ideale per non distruggere le gomme a fine gare". Del resto una cosa del genere si poteva fare ma solo alla gara finale e non a metà stagione e non a un pilota come “Tornado” Edwards. Forse chi ha insinuato questo non conosce bene il carattere e l'amor proprio di Colin.
La Yamaha esce a testa alta da Donington. Rossi è un titano e lo ha ribadito, Checa è sesto dopo una buona prova e Abe, se non fosse caduto battendo di nuovo le due costole rotte al Sachsenring, sarebbe finito nella top ten. Melandri invece non ha corso. Insomma, la Yamaha è lì a combattere, nel mondiale piloti come nella classifica marche.
Chi si è ripresa alla grande è la Ducati che ha piazzato Bayliss quinto (e autore di un'uscita sull'erba a oltre 200 orari controllata da maestro e con una serie di numeri da paura) e Capirossi, settimo a causa anche di problemi al freno motore. La Twin Pulse ritorna ad essere la vera guastafeste della stagione e le gare della seconda parte saranno ancora più belle.
Il resto si inchina, come sempre. Ma segnaliamo a tutti i numeri da circo di Hodgson e Xaus, la bravura di Byrne che ha fatto volare l'Aprilia e il momento no della Kawasaki davvero mediocre.
Martedì 27 luglio il mondiale, con i test di Rossi, Checa, Hayden, Barros e Gibernau (Biaggi va a casa....) va in vacanza e a questo proposito ecco il saluto di Sete Gibernau: "Vamos todos a la playa". Obbedite!
1. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 45'30.473
2. HONDA Colin EDWARDS USA 45'33.418
3. HONDA Sete GIBERNAU SPA 45'34.899
4. HONDA Nicky HAYDEN USA 45'36.569
5. DUCATI Troy BAYLISS AUS 45'45.184
6. YAMAHA Carlos CHECA SPA 45'47.583
7. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 45'53.786
8. SUZUKI John HOPKINS USA 45'58.594
9. HONDA Alex BARROS BRA 46'05.853
10. DUCATI Neil HODGSON GBR 46'14.941
11. DUCATI Ruben XAUS SPA 46'17.963
12. HONDA Max BIAGGI ITA 46'24.477
13. APRILIA Shane BYRNE GBR 46'27.851
14. HONDA Makoto TAMADA JPN 46'37.631
15. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN 46'46.268
16. APRILIA Jeremy McWILLIAMS GBR 46'56.958
17. SUZUKI Kenny ROBERTS USA 45'39.070
18. PROTON KR Nobuatsu AOKI JPN 45'51.868
19. KAWASAKI Alex HOFMANN GER 45'55.289
20. HARRIS WCM Michel FABRIZIO ITA 45'56.509
Non classificati
YAMAHA Norick ABE JPN 42'51.113
PROTON KR Kurtis ROBERTS USA 17'24.589
HARRIS WCM Chris BURNS GBR 3'27.782
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di Marco Masetti
Quarta vittoria stagionale e seconda consecutiva per Pedrosa, debuttante in 250 e leader del campionato con 180 punti, 34 più dell'inseguitore De Puniet
Donington (Gbr) - E' la giornata delle gare solitarie e la 250 conferma due cose: che le Honda sono in gran forma e che Dani Pedrosa, come Andrea Dovizioso in 125 cuce sulla maglia, perdonate la citazione calcistica, un altro pezzo del numero uno. Potremmo anche chiudere qui la cronaca, visto che a parte qualche spunto "extra" è davvero poverissima.
Pronti via e Aoyama, lo scudiero di Pedrosa, se ne va lestissimo, ma alla fine della prima tornata le gerarchie sono ristabilite. Parte male De Angelis, che scattava dalla sua prima pole in 250; in compenso si dà subito una sveglia Porto che giustamente teme che Dani se ne vada. E dimostra di aver capito subito tutto, visto che lo spagnolo non si perde in convenevoli e inizia a scavare un distacco costante che a fine gara è sui sei secondi.
Come sempre nelle prime battute si brucia la gara con i bei duelli tra Porto, Nieto, Elias e De Angelis per arrivare in zona podio; della partita è anche De Puniet al quale devono essere suonati alcuni campanelli d'allarme visti gli ultimi risultati.
Al quarto giro si consuma un piccolo grande dramma: in una curva stretta a sinistra Poggiali apre troppo presto, mentre era molto vicino al cordolo e cade. Lussazione della spalla (dopo quella di Rolfo venerdì, questa è la gara delle spalle) e il deprimente bilancio di cinque cadute su nove. Cade anche Debon poco dopo essere stato superato da De Angelis. Poi succede veramente poco. Cade Aoyama, che poi si rialza e conclude a punti nono dopo una fantastica rimonta; Elias si deve ritirare per problemi alla trasmissione. Poi la teoria dei piazzamenti con Fonsi Nieto (che in settimana si è lamentato non poco con Aprilia che a suo dire lo trascura a livello tecnico) quinto, davanti a West e Battaini, alla Yamaha di Matsudo e Aoyama.
Resta pesante come un macigno la classifica con Pedrosa a 180 che si dichiara veloce, ottimamente a posto ma non imbattibile, De Puniet a 146, felice di essere tornato sul podio dopo un periodo di appannamento.
Più interessante la dichiarazione di Porto, terzo nel mondiale a 128 che dice: "Il segreto di Pedrosa è nelle curve lente, lui è leggero e può curvare più veloce. Adesso però ci saranno piste come Brno, più adatte a me e all'Aprilia”.
A proposito di Aprilia, sfuma anche oggi il sogno della centesima vittoria in 250. Appuntamento rinviato, causa Pedrosa.
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1. HONDA Daniel PEDROSA SPA 42'17.705
2. APRILIA Sebastian PORTO ARG 42'23.708
3. APRILIA Randy DE PUNIET FRA 42'29.168
4. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 42'30.427
5. APRILIA Fonsi NIETO SPA 42'48.135
6. APRILIA Anthony WEST AUS 42'50.712
7. APRILIA Franco BATTAINI ITA 43'09.636
8. YAMAHA Naoki MATSUDO JPN 43'12.760
9. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN 43'15.127
10. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 43'17.161
11. APRILIA Joan OLIVE SPA 43'23.975
12. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 43'24.271
13. APRILIA Hugo MARCHAND FRA 43'38.730
14. APRILIA Johan STIGEFELT SWE 43'39.505
15. HONDA Jakub SMRZ CZE 43'46.825
16. HONDA David DE GEA SPA 43'50.438
17. APRILIA Dirk HEIDOLF GER 43'50.860
18. HONDA Klaus NÖHLES GER 42'27.973
19. YAMAHA Taro SEKIGUCHI JPN 43'01.102
20. HONDA Lee DICKINSON GBR 43'06.553
21. YAMAHA Radomil ROUS CZE 43'06.985
Non classificati
APRILIA Arnaud VINCENT FRA 39'14.290
HONDA Toni ELIAS SPA 21'06.096 148.706
HONDA Alex DEBON SPA 4'49.759
APRILIA Manuel POGGIALI RSM 3'16.368
APRILIA Chaz DAVIES GBR 3'20.549
Non sono partiti
APRILIA Hector FAUBEL SPA
YAMAHA Frederik WATZ SWE
Usciti al primo giro
APRILIA Erwan NIGON FRA
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di Marco Masetti
Solo verso il traguardo: con la vittoria di Donington Dovizioso è saldamente in testa al mondiale con 163 punti
Donington (Gbr) - Si sono divertiti solo i fan di Andrea Dovizioso che esce da Donington con una vittoria che consolida il suo posto in testa al mondiale della 125. Gli altri incassano la giornata splendida del leader del mondiale a stanno a guardare, da bordo pista.
La giornata di Dovizioso ha i contorni del trionfo fin dalle prime battute, quando Barbera e Nieto si sdraiano dopo pochi metri. Nessuno scontro tra i due, divisi da una notevole rivalità arrivata anche sulla stampa spagnola, con Pablo Nieto che si lamenta per il trattamento subito dall'Aprilia che lo trascura mentre Barbera lo accusa di essere un piagnone. L'energia messa nella polemica, non si vede in pista, con i due subito a terra e fuori dalla gara.
A questo punto, e non siamo nemmeno a metà del primo giro, Dovizioso se ne va solitario, con il solo obiettivo di vincere e conquistare altri 25 punti che lo sparano a quota 163.
Locatelli sente aria di podio, è terzo, sulle piste di Bautista. Ma non è aria per il Loca che al 23esimo passaggio cade e saluta probabilmente il mondiale.
Va sul podio per la prima volta in carriera Bautista, altro talento spagnolo dell'ultima generazione.
Un altro bel cavallino iberico, Lorenzo, con la Derbi dotata di valvola allo scarico, conquista il podio e conferma il suo valore (per lui si parla di un futuro in 250 con la Honda del team Fortuna) battendo in volata Kallio con la KTM che rischia grosso con un dritto alla fine.
Corsi è quinto e fa una splendida gara che lo ha visto davanti sin dalle prime battute (partiva in prima fila esattamente dopo un anno) davanti a Jenkner, Ui (in odor di taglio da parte del Team Abruzzo, si mormora) e a Simon, un altro spagnolo emergente che guida bene la Honda kit del team Angaia.
Dopo Simon, in fila troviamo Borsoi, Pellino e Perugini quasi positivo con la Gilera che si piazza davanti a Pesek (bella rimonta del ceco, bel pilota, nulla da dire) a Talmacsi e Lai.
Insomma si chiude con la marcia trionfale di Dovizioso che va in ferie con il titolo praticamente in tasca. Gli altri a rimuginare, in montagna o sotto l'ombrellone sugli errori commessi, mentre Andrea andrà in Sardegna, immaginiamo molto felice e rilassato. Anche perché la Honda, pare certo, lo ha già inserito nei programmi 250 della prossima stagione, probabilmente con i colori dello stesso team.
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1. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 41'14.592
2. APRILIA Alvaro BAUTISTA SPA 41'18.399
3. DERBI Jorge LORENZO SPA 41'22.842
4. KTM Mika KALLIO FIN 41'23.233
5. HONDA Simone CORSI ITA 41'31.298
6. APRILIA Steve JENKNER GER 41'31.585
7. APRILIA Youichi UI JPN 41'36.712
8. HONDA Julian SIMON SPA 41'37.662
9. APRILIA Gino BORSOI ITA 41'38.452
10. APRILIA Gioele PELLINO ITA 41'44.585
11. GILERA Stefano PERUGINI ITA 41'45.067
12. HONDA Lukas PESEK CZE 41'45.185
13. MALAGUTI Gabor TALMACSI HUN 41'55.094
14. GILERA Fabrizio LAI ITA 41'55.732
15. APRILIA Mike DI MEGLIO FRA 41'59.887
16. APRILIA Sergio GADEA SPA 42'00.762
17. HONDA Robbin HARMS DAN 42'03.917
18.HONDA Thomas LUTHI SWI 42'09.264
19. APRILIA Imre TOTH HUN 42'31.815
20. HONDA Georg FRÖHLICH GER 42'35.026
21. HONDA Christian ELKIN GBR 42'37.618
22. APRILIA Simone SANNA ITA 42'39.028
23. HONDA Vaclav BITTMAN CZE 42'43.525
24. HONDA Raffaele DE ROSA ITA 42'48.342
25. HONDA Eugene LAVERTY GBR 41'14.875
26.HONDA Kris WESTON GBR 41'23.822
27. HONDA Thomas BRIDEWELL GBR 41'25.261
Non classificati
DERBI Angel RODRIGUEZ SPA 40'05.065
APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 41'13.599
APRILIA Vesa KALLIO FIN 37'22.104
APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 28'36.267
MALAGUTI Manuel MANNA ITA 27'34.793
HONDA Raymond SCHOUTEN NED 16'31.491
APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 6'47.432
Usciti nel primo giro
APRILIA Pablo NIETO SPA
APRILIA Hector BARBERA SPA
APRILIA Mattia PASINI ITA
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