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Motogp

Giovedì al Sachsenring: facce da GP

il 15/07/2004 in Motogp

Non solo quelle di Rossi e Gibernau, Biaggi, Capirossi e Tamada contattati dal nostro inviato nel pomeriggio di preludio alle qualificazioni ma anche quelle di Rossano Brazzi, accampato in una tenda perché Poggiali non è più tra i primi…

Gibernau giudica temibile in Germania non solo per Rossi ma anche per la Ducati

Sachsenring (Ger) - Questo giovedì che precede il Gp di Germania, da domani le prove ufficiali, ha già tante facce, vediamole. Le due più attese, quelle che attirano i fan, sono quelle di Valentino e di Sete, i due grandi contendenti al titolo della MotoGp e usciti incredibilmente da Rio con due zero in classifica.
Poi c'è quella di Max Biaggi, che da Rio invece si è rilanciato nella lotta al mondiale della classe regina, quello che insegue con accanimento dal debutto in 500 contro Doohan.
Oppure quella di Loris Capirossi che dopo un inizio di stagione da paura, grazie al nuovo motore della sua Ducati, ha ritrovato sorriso e voglia di salire sul podio.
Ma la faccia più bella in assoluto è quella di Rossano Brazzi, tecnico di Manuel Poggiali, del campione del mondo in carica della 250. Bene la squadra ufficiale Aprilia ha il box, si fa per dire, sotto una tenda, noleggiata per l'occasione. Sembra di essere tornati indietro di trent'anni e cerchi Graziano Rossi invece di Valentino, il team Gallina, Mario Lega... La regola è spietata: solo la MotoGp ha sempre diritto ai box, per le altre classi vale la classifica alle due gare precedenti. Quindi Poggiali, che non era nei primi nove, sotto il tendone qui e a Donington.


Fa strano vedere il team Aprilia Germany che schiera il "titolatissimo" Davies, con il box, in base ad una bizzarra regola che premia il più vecchio iscritto all'associazione dei team e il campione del mondo in stile sport production.
Non male anche la faccia di Andrea Ballerini, licenziato dal team Fontana senza motivi e sostituito da Simone Sanna (a proposito, ben tornato).
Ma torniamo ai ragazzi del giovedì, ovvero ai protagonisti delle varie conferenze e incontri della vigilia. Valentino Rossi ricorda ancora che qui l'anno scorso perse all'ultima curva per un errore la gara con Gibernau (guarda caso...): "L’anno scorso ho sbagliato all'ultima curva ma il vero errore è stata la strategia. Ho aspettato tutta la gara per passarlo, potevo farlo prima. Però da quell'errore c'è stata la svolta di tutta la stagione e da lì ho iniziato a vincere senza sbagliare. Questa è una pista strana, che non amo molto, ma sulla quale ho vinto parecchio e la Yamaha dovrebbe trovarsi bene. Era a posto anche lo scorso anno, quando la moto non era proprio il massimo. Ricordo Melandri in prima fila e poi qui serve più agilità che potenza. Ci sono curve lente e poche accelerazioni, è una pista diversa da tutte le altre. C'è una prima parte nella quale si va pianissimo e si lotta quasi con l'equilibrio, visto che rischia di cadere per quanto si va piano. La seconda parte, invece, ha un carattere ancora diverso con tre curve a sinistra consecutive e questo dà problemi di gomme, come abbiamo avuto anche lo scorso anno. E' una pista unica dove non è facilissimo trovare un equilibrio tra le due metà. Secondo me chi l'ha disegnata poteva far di meglio".<br> - E' solo Sete l'avversario da battere?
"Sono convinto che sia lui l'uomo da battere, è un osso duro. Non si è abbattuto dopo le mie tre vittorie a fila e in prova è sempre davanti. Però c'è anche Biaggi che si è avvicinato parecchio. Comunque è presto per parlare di questo. Il campionato è lungo, ancora nove gare nelle quali bisognerà fare più ponti possibile. Mi consola il fatto che la prossima settimana andiamo a Donington, pista che mi piace moltissimo e poi, finalmente in ferie!".

Sete Gibernau è in gran forma, è vero è proprio un osso duro... "L’anno scorso è stata una battaglia tra me e Rossi di quelle che fa alzare la gente sulla sedia. Bella, soprattutto per me che ho vinto. Ma non c'è solo la sfida tra me e Rossi, ci sono anche gli altri che arrivano e che possono cambiare la situazione, penso alla Ducati, ad esempio. Questa è la mia stagione top, come lo è per la squadra. Sono uno dei favoriti del mondiale e cresciamo tutti, gara dopo gara, come lo ha fatto la Yamaha. Insomma gran campionato e da domani vedrò di confermare tutto questo. Io ci credo, come ci crede la squadra".

Tra i due litiganti, potrebbe essere il terzo a godere, Max Biaggi, ma il romano non si sbottona più di tanto: "Per me non è cambiato molto, sono sempre dietro, ad inseguire. Adesso il vero obiettivo, gara dopo gara è fare punti e tentare il sorpasso".
Biaggi c'è, senza dubbio, non sarà ancora smagliante ed aggressivo, ma in classifica è a 13 punti e gli altri lo sanno bene e lo tengono d'occhio.

E poi ci sono due belle mine vaganti, ad esempio Capirossi e Tamada. Il primo, con l'arrivo del nuovo motore, ha ritrovato il bandolo della matassa (e la riconferma da parte della Ducati per la prossima stagione), il giapponese invece può contare sulle stupefacenti prestazioni delle coperture Bridgestone.
Loris analizza la stagione, soprattutto la seconda parte. "La prima parte del campionato è stata durissima, ma da Assen in avanti vedo il mondo molto diversamente, grazie al potenziale della mia Ducati. Da questa gara mi aspetto di lottare per il podio e magari per la vittoria. Sarà dura perché il livello è alto, ma ci proverò sempre da qui alla fine. Certo, al titolo non ci penso, ma sarà bella andare a prendere i primi". E poi Capirossi ci offre una pillola di verità rispondendo a una domanda semplice: cosa cambia con il nuovo motore? "Con l'altra era difficile trovare il limite, con la Twin Pulse si guida con scioltezza e senza essere sempre impiccati. Con le MotoGp è meglio avere un motore facile e meno potenza".
Grazie Loris, lo dicevamo da tempo che i cavalli non si mettono con il rubinetto ed ecco perché la Yamaha non ha ancora portato i 10 cavalli in più che chiede Rossi da inizio stagione: c'è il rischio di stravolgere l'equilibrio, che è la dote fondamentale, specie su una pista come questa.

- E Tamada come vive il dopo vittoria di Rio, si è rilassato?
"No, non mi sono rilassato per niente, anzi, voglio continuare su questo passo".
- E le favolose Bridgestone continueranno a fare i miracoli?
"No, non lo so, ma ci spero, però c'è sempre molto da fare, dipende dalla pista, dalla temperatura, da tanti fattori".
E qui si ribadisce un concetto. Oggi in Motogp la parola "miracolo" non esiste.
E poi una domanda che non bisogna mai fare ad un giapponese, ovvero una diretta: ti piace questa pista?
"Mhhhhhh, uhhhhhhh, neeeeeeh - e un altro esilarante minuto di rumori labiali e sospiri. E poi la risposta: “Potrebbe piacermi". Mai fare domande dirette a un giapponesi.

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Giovedì al Sachsenring: facce da GP
Il capomeccanico Rossano Brazzi con Poggiali: il pilota non è tra i primi 9 e quindi la squadra ufficiale Aprilia non ha il diritto al box...

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