Quotazione Moto & Scooter

Cerca

Seguici con

ADV
Motogp

Esclusivo - Rossi: 'Mica facile essere un mito'

il 06/07/2004 in Motogp

La sua vita è uno slalom a 300 all'ora tra la normalità e la follia. Improvvisazione e calcolo, sport e business, sole e luna. Sono le sue due anime: ce le racconta Valentino

Esclusivo - Rossi: 'Mica facile essere un mito'
- Tu hai il sole e la luna dipinti sul casco da sempre, non sono lì per caso, vero? Vogliono dire qualcosa, che sei fatto di due parti... 

Non è facile parlare con Valentino Rossi, capita qualche volta, magari durante un lungo viaggio in aereo, o in un bar australiano durante i test invernali. Ma non è perché "se la tira", è che Vale è diventato qualcosa di diverso da un pilota qualunque: è diventato un mito. Sì, perché quando uno vince quello che ha vinto lui, nella maniera in cui l'ha fatto è un mito.

Ma non basta: Rossi è un personaggio di dimensione planetaria. In tutto il mondo si vendono le "sue" magliette, i suoi tifosi sono sempre i più numerosi, anche in Spagna. Il che è tutto dire... Rossi piace agli sportivi, ma anche alle mamme e alle figlie, mettiamoci anche alle nonne e alle nipotine. Ma soprattutto alle aziende che fanno la fila per sponsorizzarlo, perché associare un marchio alla sua faccia è sempre un buon affare.
Non esagero quando dico che di gente come lui al mondo ce n'è poca: Mohammed Alì, Ronaldo. Nel passato ci metto Mozart e Nuvolari. Gli altri sono "solo" campioni. Ma Rossi è anche un ragazzo di 25 anni, molto simpatico e intelligente, con il quale, come è successo a noi, può capitare di scambiare due battute, o anche di più. Magari sui grandi temi della vita, senza freni, come in pista. E scoprirete perché lui è imbattibile, ve lo anticipo. I suoi rivali sono uno, lui è due! Sì perché, come lui porta sul casco il sole e la luna, nella sua testa ci sono due persone. Scopritele con noi in questa intervista esclusiva.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

- Vale, spiega a noi comuni mortali come ci si sente ad essere dei miti dello sport, delle leggende viventi del motociclismo.
"E' una sensazione strana, soprattutto per me che sono un appassionato di moto da sempre. E' il massimo, ma cerco di non pensarci troppo. Io sono un pilota e vorrei correre ancora qualche anno. Sono un pilota in attività, devo restare concentrato ed essere un mito non è facile. Essere così popolari può essere un problema, c'è chi pensa che io sia diventato un monumento, ma non mi conosce. Sono un pilota in attività, uno con un sacco di cazzi e di soddisfazioni. Bisogna saper vivere anche in queste situazioni, stando attenti alla troppa autostima, al troppo mito che ti circonda".

"Fa strano, ma io la vivo in maniera diversa. Io nelle foto di solito non mi piaccio, sono meglio dal vivo e in quelle maxi immagini potevo anche venire meglio. Ho un occhio mezzo chiuso...".
Già il perfezionismo di Rossi è proverbiale. Metodico, osservatore intelligente e spietato, è capace di vedere un adesivo storto sulla moto anche se di un milionesimo di millimetro, figuriamoci se c'è la sua faccia! Ma torniamo ai manifesti, alla faccia, anzi, alle due facce...
"Quando vedo quei manifesti ho due facce, una soddisfatta, perché sei tu e sei famoso e una incazzata, perché così tutti mi conoscono e non posso girare tranquillo da nessuna parte. Prederirei che fosse una mia foto in moto, forse emozionerebbe di più".

- Dai, sei come Pelè che ha smesso di giocare da 25 anni ed è ancora testimonial pagatissimo!
"Mettiamola così, in ogni caso è popolarità che deriva da meriti sportivi".

- Non hai paura di diventare uno spot pubblicitario vivente?
"Stiamo molto attenti a questo e cerchiamo di fare il meno possibile. Non farò mai la pubblicità ai mattoni o ai formaggini, dico due cose a caso, cerco di non esagerare".

- Sei re Mida: qual è il tuo rapporto con il denaro? Ti ricordo da ragazzo, non avevi mai un soldo in tasca. Adesso ne dovresti avere parecchi, sei ancora così "corto" di braccio?
"Negli ultimi tempi con il danaro sono migliorato, adesso i soldi li ho e pago io (clamoroso, l'ha detto!) e gli amici si riferiscono a me quando non hanno soldi. Nelle questioni economiche penso che sia meglio averne molti che averne pochi. Però penso che bisogna spenderli nel modo giusto e io sono uno che fa una vita normale e non sono schiavo dei soldi e nemmeno li butto via".
Aggiungo io, Valentino è uno che conosce il valore dei soldi, che da bambino non nuotava certo nell'oro e spende molto meno di tanti suoi coetanei che girano di notte dalle mie parti. Non per sentito dire...

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

"Si, da sempre. Una parte di me ha subito la risposta d'istinto. So subito cosa fare, come e dove, ho tutte le risposte della mia vita. Dall'altra c'è un Valentino calcolatore. Non è sempre possibile metterle d'accordo".

- Ti sei l'uomo copertina della MotoGp, in pratica sei stato quello che ha segnato un'epoca, quella che ha vinto e stravinto. Ma dove sta andando la MotoGp?
"E pensare che all'inizio ero contrario ai quattro tempi, amavo solo la mia 500, però allora tante cose non le capivo... Adesso è la classe più bella, ci sono tanti marchi, c'è una grande evoluzione tecnica, quindi più competizione. La 500 era diversa: non aveva nessuna parentela con le moto stradali, era dura da guidare e pochi riuscivano a farla andare forte. Però pativa la concorrenza della Superbike. La MotoGp è stata il grande passo avanti, la Formula Uno della moto, quella che ha quasi fatto chiudere la Superbike, ma anche la 125 e la 250. Una grande cosa, ma va gestita bene. Ad esempio non può diventare troppo forte e i costi vanno contenuti".

- Potresti avere un futuro nella gestione della MotoGp, magari il dopo Ezpeleta?
"Penso che potrei dare interessanti consigli, ma non riuscirei a restare nelle gare in moto una volta smesso di fare il pilota".



- Una cosa che sorprende chi ti osserva è questo meccanismo: sei tiratissimo per la gara, ti concentri e sputi sudore e sangue per 60 minuti correndo a trecento all'ora con una tensione che ammazzerebbe un cavallo. Eppure dopo la vittoria scendi dalla moto e, magari, fai il tuo show con gli amici. Ci spieghi cosa ti scatta in testa? Sei un freddo o solo un pazzo?
"Hai presente il sole e la luna?".

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Il FUTURO è un capitolo che è difficile toccare con Rossi. E' molto scaramantico e, come tutti i suoi coetanei non ama molto pianificare la propria vita. Ed eccoci pronti con la domanda "brutta".
- Tutti noi aspettiamo questo momento con terrore, ma la domanda bisogna pur fartela: cosa farai quando smetterai con la moto?
"L'idea di smettere di correre in moto mi terrorizza. Una parte di me vorrebbe continuare fino a quarant'anni, però l'altra mia parte dice che resterò in sella non più di due anni, poi smetterò. Dopo farò qualcosa d'altro. Una parte di me suggerisce di non fare più un cazzo, ma di sicuro l'altra troverà qualcosa da fare. Magari correre in auto, ma non voglio pensarci".

- In qualche caso grandi campioni vivono male il passaggio alla normalità perchè si trovano, da giovani, con un grande avvenire dietro alle spalle. E' successo a tante leggende: senza arrivare a eroi tragici come Maradona e Tyson, ci sono tanti calciatori o tennisti (come Becker) che sono personaggi un po' tristi. Non hai paura del tuo futuro?
"Ripeto, ho il terrore di quando mi ritroverò ad essere un ex pilota di moto, però continuo a fare progetti nel breve periodo, altrimenti mi perdo il presente (e qui segnalo a tutti che questa è una bella visione della vita: progettare troppo toglie il senso di quello che stai facendo). E poi ci sono sempre tante variabili, se poi cambia tutto cosa fai?

Un personaggio famoso come Rossi al giorno d'oggi ha degli obblighi. La solidarietà, ad esempio. E' lo spirito dei tempi. Sentiamo cosa risponde Valentino.
- Biaggi e Melandri si impegnano anche di persona per cause benefiche o umanitarie. Tu sei defilato su questo versante. I motivi? Sei disimpegnato, pigro o solo un po' sparagnino?
"Faccio delle cose per conto mio, ad esempio vado negli ospedali e do soldi ad organizzazioni benefiche. Però non dico niente a nessuno. Mi sentirei strumentalizzato, farei le cose perché le devo fare e non perché me lo sento. La penso così".
Posso darti un suggerimento, che giro anche ai lettori: facciamo qualcosa per i bambini che sono negli ospedali: se la passano male e soffrono nel momento più spensierato della vita.
"Ottima idea".


Passiamo a cosa altrettanto serie, ma decisamente più divertenti...
- Tu e le donne. Come siamo messi?
"La scelta ultimamente si è allargata, siamo messi molto bene! Ultimamente sono più famoso, ho fatto appassionare tutti alle moto, a 360°... Il successo con le donne è una grande cosa. Di rapporti stabili però non se ne parla ho poco tempo e non mi voglio nemmeno fare infinocchiare. Diciamo che ho molte buone amiche".

Segue una conversazione criptata nella quale parliamo delle cosiddette "cose da uomini". Cari amanti del gossip, ciccia, siamo gente riservata!
Torniamo alle cose serie...
- Sembri un tipo poco abituato ai compromessi. Non ti sei mai trovato in una situazione da: chi me lo ha fatto fare?
"I compromessi non piacciono a nessuno e non sono certo il massimo della vita, ma ci sono per tutti. Per l'operaio come per Rossi. Bisogna imparare a conviverci, è l'unica cosa che puoi fare. Anche se una parte di me non l'accetta".

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

Esclusivo - Rossi: 'Mica facile essere un mito'
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV
ADV

Correlate

ADV
ADV