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Le Mans: cosa è successo a Rossi?

il 14/05/2004 in Motogp

Il campione nelle prime prove ha problemi di staccata, la moto ondeggia. Usare il setting di Checa? ‘Non sono così disperato!’. La parola anche a Melandri, Biaggi e Capirex

Rossi nel primo giorno di prove si è qualificato solo settimo. Davanti a lui le Yamaha di Checa e Melandri

Le Mans - Tutti a chiedersi: cosa è successo a Valentino Rossi, perché non è davanti a tutti? Forse era il caso di chiedersi come mai fosse davanti a tutti ad inizio stagione, quando lui e tutta la Yamaha hanno dato il massimo e anche di più. Adesso si torna sul pianeta terra, quindi bisogna lottare e qualche volta c'è chi ti arriva davanti, ad esempio Colin Edwards. Il texano è andato molto forte, con quale segreto? "Nei due giorni di prove a Jerez abbiamo risolto buona parte dei nostri problemi di chattering e abbiamo scoperto i limiti. L'ho fatto nella maniera più concreta, provando le gomme da tempo e scivolando! Adesso conosco il limite...Per me la pista è nuova, visto che l'anno scorso in tre giorni ho girato poco con l'asciutto. Adesso mi è piaciuta e mi sono trovato bene. Comunque per me l'importante è poter andare al massimo e adesso mi sento nelle condizioni di farlo".

Per Rossi il problema numero uno è la staccata, punto importante su di una pista come Le Mans: "Non siamo a posto, la moto ondeggia in staccata, è un problema di ciclistica che non siamo ancora riusciti a risolvere". Ma ci sono altri problemi: "La pista non mi piace molto, non mi è mai piaciuta e poi sto collaudando l'iniezione Marelli e in pratica devo partire da zero. Uso uno moto con l'impianto tradizionale giapponese e una con la Marelli, quindi devo fare delle comparazioni. Penso che il sistema italiano abbia buone possibilità di sviluppo, ma per il futuro, diciamo tra Mugello e Barcellona, mi aspetto nuovo materiale per avere più potenza".
Naturalmente Vale non parla di elettronica, ma di testate, assi a camme: buona vera meccanica da corsa... Ma se domani le cose non migliorassero, non sarebbe il caso di copiare il setting di Checa?
"No, non siamo così disperati, prima abbiamo idee per sistemare la questione". Va bene, siamo sul pianeta terra e vedrete che sabato Rossi andrà più forte. Intanto una buona notizia: ha ripreso a parlare con la stampa, per fortuna quella di ieri sembra solo un episodio.

Ma alla Yamaha c'è anche gente che è a posto, Checa e Melandri, ad esempio. Lo spagnolo apprezza la nuova superficie che gli ha reso ancor più gradevole la sua pista favorita e segnala che con poche modifiche la sua moto è a posto, ma è Melandri che ha le cose più interessanti da dire.
- Macio che effetto ti fa essere davanti a Rossi?
"Non so che problemi abbia Valentino, ma sono sicuro che domenica ci sarà, eccome. Certo, fa piacere stare davanti al pilota numero uno ed essere il miglior italiano".
- Insomma, un bel crono: merito della moto, dell'elettronica Marelli o del feeling con la pista?
"Non saprei dirlo, visto che con l'elettronica Marelli bisogna cominciare da zero su ogni pista, visto che non abbiamo dati. La pista non so se piace o no e che la moto scivola molto nei curvoni e ha problemi di trazione . Eppure ha fatto un buon giro, forse perché quest'anno mi diverto a guidare e non lotto con la moto come lo scorso campionato. Spero in un bel risultato in gara, anche per dedicarlo alla mia squadra che è francese e che ci tiene a far bella figura qui".

E gli altri italiani cosa hanno fatto? Loris Capirossi e Max Biaggi, due storie completamente diverse...
Capirossi vive una giornata così così: quattordicesimo, ma lui, come sempre non drammatizza... "Anche se non abbiamo novità tecniche, la situazione mi sembra migliore rispetto alla Spagna. Ho un buon passo, uno e trentacinque alto che non è male. Il tempo invece non è venuto perché ho montato troppo presto la gomma da tempo e, quando sono uscito, c'era troppa gente che andava piano in pista. Diciamo che sono messo meglio in vista della gara, mentre il tempo domani può migliorare. Ho deciso di concentrarmi solo sulla 16 e 5, ma non ho ancora il feeling ottimale, quindi non posso sfruttare al meglio la mia moto, ma la situazione sta migliorando. Secondo me in gara si può arrivare nei primi sei".

Max Biaggi invece è più tranquillo e analizza la situazione a modo suo: "L'asfalto, non essendo più scivoloso come prima non fa più tanta selezione. Oggi ci hanno dato dentro un po’‚ tutti ma è domani che conta. Noi abbiamo lavorato moltissimo sul passo di gara e sulla messa a punto. Stiamo cercando di sistemare la tendenza della moto ad impennarsi in accelerazione. Dobbiamo cercare di tenere la ruota anterore più a terra possibile perché altrimenti quanto dosi l'acceleratore perdi un millesimo qui un millesimo là e, alla fine, sei dietro. Io credo di aver lavorato con profitto con la squadra e di essermi tolto dei dubbi che magari potevano farci sbagliare strada per domani, quando sarà invece fondamentale far bene. Le previsioni danno asciutto con una certa sicurezza quindi penso che domani abbiamo buone chance di migliorare, anche perché voglio partire più avanti, senza dubbio".

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