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Rossi mitico! OK Pedrosa e Dovizioso

il 18/04/2004 in Motogp

Rossi nella leggenda: vince con la Yamaha il GP del Sudafrica dopo un duello appassionante con Biaggi. 3°  Gibernau. 250: l'esordiente Pedrosa brucia De Puniet. Rimonta di Porto, terzo. In 125 prima vittoria in carriera per Dovizioso

Welkom (Sudafrica) - Probabilmente una delle più belle gare della storia del motociclismo. Se l'avete vista, bene, altrimenti fatevi regalare una videocassetta dell'evento e sognate. Oggi hanno vinto in due e non sono Vale e la Yamaha. Hanno vinto lo sport e il fattore umano, attività e doti che solo un uomo può avere e praticare. E qui non parliamo solo di Valentino Rossi e Max Biaggi (grande, grandissimo anche lui) ma dello staff che ha cambiato la pelle alla M1 nello spazio di quattro mesi. Non c'entrano i computer, oppure hanno un'importanza minore, e nemmeno i soldi. Chi ha vinto oggi è chi passa sopra alle gomme che perdono efficacia, chi continua ad andare con tempi da qualifica anche con la gara agli sgoccioli, di chi non molla mai ad ogni curva, ad ogni staccata, ad ogni apertura di gas.
Hanno perso in molti, praticamente tutti quelli che non si chiamano Max e Valentino e, se vogliamo, anche Loris che ha trasformato una Ducati così così in una moto capace di infastidire le Honda, e non è poco. Quella delle seconde linee è un problema che non mancherà di lasciare il segno sulla stagione. Dopo quella di Rossi, la miglior Yamaha è quella di Abe, a 36 secondi, la miglior Honda ufficiale, quella di Alex Barros è a quasi 20, la seconda Ducati è a mezzo minuto da Capirex. Capito perché parliamo di fattore umano? Perché di ingegneri ce ne sono tanti, ma di piloti con la p maiuscola molti meno.
Forse l'ha capito anche Nakaijma, il boss della Honda, nel box con la faccia triste di chi ha perso a fine gara! Ovviamente la Honda continua sulla sua strada, con due piloti ufficiali che fanno quarto e quinto come fossero due clienti. Normale in una giornata dove, scusami dottor Costa per la citazione, si sono visti uomini, semidei e dei. Nell'Olimpo erano in due, Rossi e Biaggi, stesso numero per i semidei, Gibernau, ottimo terzo con una Honda che qualche problema ce l'ha (ad esempio nel curvone veloce saltellava in preda al chattering) e Capirossi che la sua gara l'ha vinta. Gli altri sono solo uomini, magari bravi in moto, ma gente normale.
La cosa più bella è la reciproca attestazione di stima che si sono fatti i due primi (uso questo termine volutamente), in pratica con le stesse parole. Quando si corre così (con una lealtà e una correttezza da prendere ad esempio anche nella vita) non ci può essere odio o antipatia, ma stima reciproca. Strana giornata quella di Welkom, con tre gare finite con duelli all'ultimo giro, con un crescendo mozzafiato. Volendo essere maliziosi al punto giusto si può dire che Rossi ha messo pressione a tutti, sgretolando le resistenze. Di tutti fuorché di Max, che ha combattuto, è partito male, si è tenuto il suo chattering e ci ha provato. Rossi è ufficialmente di un altro pianeta, forse il più grande di sempre. E gli altri si inchinano. Gibernau sincero nel dire che più di così non poteva fare, Barros e Hayden bravi ma non fenomeni, Capirossi solito leone, Edwards che si è complicato la vita correndo con la ciclistica 2003, Tamada così così. E poi Abe, Checa e Melandri in fila indiana davanti a Nakano e Hopkins. Bayliss che prende due punti, Byrne che debutta andando in classifica con l'Aprilia che proprio non incide.
Siamo già nel deserto, nel limbo di chi non va a punti: McWilliams, Aoki e la sua Proton Formula Uno che va pianissimo, il giovane e coraggioso Michel Fabrizio con la impresentabile WCM. I ritiri delle vecchie Ducati di Hodgson e Xaus, di Hofmann che cade due volte in due giorni e di Roberts. Capitolo chiuso. Aspettate le interviste e intanto pensate alla fortuna che abbiamo noi appassionati: seguire uno sport fatto con la tecnologia ma nel quale vincono gli uomini.

1.YAMAHA Valentino ROSSI ITA
2. HONDA Max BIAGGI ITA
3. HONDA Sete GIBERNAU SPA
4. HONDA Alex BARROS BRA
5. HONDA Nicky HAYDEN USA
6. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA
7. HONDA Colin EDWARDS USA
8 HONDA Makoto TAMADA JPN
9. YAMAHA Norick ABE JPN
10. YAMAHA Carlos CHECA SPA
11. YAMAHA Marco MELANDRI ITA
12. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN
13. SUZUKI John HOPKINS USA
14. DUCATI Troy BAYLISS AUS
15. APRILIA Shane BYRNE GBR
16. APRILIA Jeremy McWILLIAMS GBR
17.PROTON KR Nobuatsu AOKI
18. HARRIS WCM Michel FABRIZIO ITA

Non classificati
KAWASAKI Alex HOFMANN GER
DUCATI Neil HODGSON GBR
SUZUKI Kenny ROBERTS USA
DUCATI Ruben XAUS SPA

Daniel Pedrosa, 18 anni, vincitore del mondiale 125 nel 2003, ha subito a fine campionato un grave incidente ad entrambe le caviglie. Ma appena salito in sella ha eguagliato il record di Poggiali vincendo la prima gara 250 da esordiente

Welkom (Sudafrica)
- Gara bellissima ed emozionante e ancora una vittoria Honda, ancora una "prima" per un pilota che non aveva mai vinto nella classe, come non bastasse, anche di un debuttante. Dani Pedrosa fa una gara fotocopia di quella di Dovizioso e marca stretto e batte alla fine un pilota di Lucio Cecchinello! Incredibili ricorsi storici nella stessa giornata di gara.
Pedrosa ha piegato con un ultimo giro da attore consumato Randy De Puniet, sicuro favorito, bloccato da una scelta di gomme ultradure che gli hanno tolto grip e agilità, penalizzandolo oltre misura. Ma il francese, come ha sportivamente ammesso alla fine, ha fatto un errore che gli ha fatto perdere la gara. Si è voltato a cercare Pedrosa, ma lo spagnolo era dall'altra parte e lo ha infilato senza pietà.
Quella della 250 è ancora una vittoria della Honda, ma la lettura delle moto è diversa da quella dei piloti. Le Aprilia sono molto più veloci e potenti e il solo Pedrosa, peso piuma, riesce a stare con loro, mentre Roberto Rolfo e Toni Elias hanno fatto il possibile perdendo il confronto addirittura con la kit del bravo Alex Debon. A bocciare del tutto la Honda basta la prestazione di Aoyama, solo 11esimo, alle spalle di un grintoso Battaini, peraltro in crisi di moto, con la versione evoluzione della RSW 250.
San Marino piazza il campione del mondo Manuel Poggiali al quarto, rallentato anche lui dalle gomme e lucido nell'accontentarsi di un buon piazzamento. Al quinto un altro debuttante, Alex De Angelis, unico con un'Aprilia ufficiale versione 2003 in gara.
Terzo posto spettacolare per Sebastian Porto, partito a razzo e poi vittima di un dritto a velocità fotonica che lo ha portato a girare per un po' sull'anello Indy che fa parte dell'impianto sudafricano. Rientrato in gara dopo il ventesimo posto, ha fatto una rimonta folle fino alla terza piazza dando vita a duelli (compreso quello con Poggiali) degni di un film di kung fu. Poteva anche puntare al duo di testa, ma le sue gomme alla fine erano massacrate! In bagarre Fonsi Nieto ha toccato la leva del freno di Elias. Si guardano le immagini per eventuali sanzioni.
A proposito, al via c'è stato un incredibile incidente con Bataille, Baldolini e Davies a ruzzolare nella via di fuga. Momenti di paura, ma tutto va bene e i tre tornano con i propri mezzi ai box, salvo Baldolini che ha solo un lieve trauma cranico.

1.HONDA Daniel PEDROSA SPA
2.APRILIA Randy DE PUNIET FRA
3.APRILIA Sebastian PORTO ARG
4.APRILIA Manuel POGGIALI RSM
5. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM
6 HONDA Alex DEBON SPA
7.APRILIA Fonsi NIETO SPA 7
8. HONDA Toni ELIAS SPA
9.HONDA Roberto ROLFO ITA
10. APRILIA Franco BATTAINI ITA
11. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN
12.APRILIA Hector FAUBEL SPA
13. APRILIA Arnaud VINCENT FRA
14. APRILIA Dirk HEIDOLF GER
15.APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA
16. APRILIA Anthony WEST AUS
17. APRILIA Joan OLIVE SPA
18. YAMAHA Naoki MATSUDO JPN
19. APRILIA Hugo MARCHAND FRA
20. YAMAHA Erwan NIGON FRA
21. HONDA Jakub SMRZ CZE
22. YAMAHA Taro SEKIGUCHI
23. APRILIA Johan STIGEFELT SWE
24. YAMAHA Max SABBATANI ITA
25. APRILIA Gregory LEFORT FRA

Non classificati
HONDA Christian GEMMEL GER

Caduti
APRILIA Alex BALDOLINI ITA Matteoni Racing
HONDA Eric BATAILLE FRA Wurth Honda BQR
APRILIA Chaz DAVIES GBR Aprilia Germany

Andrea Divizioso, 18enne di Forlì, corre con la Honda ufficiale del Team Scot

Welkom (Sudafrica)
- Nella lotta generazionale tra giovani e vecchi in 125, il primo round va ai ragazzi terribili con Andrea Dovizioso che a 18 anni mette a segno una vittoria maiuscola dopo una gara da incorniciare. Pole, bella partenza, sempre nel gruppo di testa, braccando sempre un Roberto Locatelli che ha impostato ritmi molto veloci e rispondendo agli attacchi un po' caotici ma pur sempre pericolosi di Casey Stoner. Dovizioso punta al titolo, lo dice lui, lo riconferma papà Antonio, uno che crede ad un solo risultato valido, il primo posto! E il figlio gli somiglia molto... Dovizioso ha braccato un Locatelli praticamente perfetto per tutta la gara infilandolo all'ultima curva senza pietà. "E' stato come prendere la scossa - afferma il pilota di Forlì - è stata una gara tiratissima con Roberto che ha fatto un ritmo incredibile".
Locatelli di più non poteva fare, sempre davanti, sempre autorevole, ha anche chiuso bene le traiettorie alla fine, ma non ha potuto rispondere sul traguardo alla stoccata di Dovizioso. "Terribili questi ragazzi, davvero tremendi. Se avessi scommesso su qualcuno lo avrei fatto su Andrea", ha dichiararto con impareggiabile fair-play.
Gara comunque splendida, con il gruppo di testa che si allontana velocemente e subisce solo il ritorno di Pablo Nieto, molto in forma e su di un'Aprilia veloce. Gli altri ad inseguire, staccati di oltre 10 secondi con il sorprendente francese Di Meglio (team Globet) che batte il caposquadra Borsoi sul traguardo. Nel gruppo anche Giansanti, Jenkner e Bautista.
Barbera chiude decimo dopo che un problema alla partenza lo costringe a partire dalla pit lane.
Tra le moto, conferma Aprilia, ma le KTM e le Honda sono più o meno allo stesso livello.
Chi fa bene, ma per poco è la Malaguti che aveva Talmacsi settimo nelle prime tornate prima di un ritiro causato da una rottura meccanica "di gioventù".
In crisi le Derbi Gilera, anche se il leader Perugini, fuori dalla zona punti, vede il progetto in crescita. Per questo motivo il team si fermerà lunedì dopo la gara per una sessione extra di prova.
Tra gli emergenti, molto bella la gara di Pasini, che sta davanti a Corsi, meno a suo agio di Dovizioso con la Honda.
Per ora il mondiale ha fatto vedere che la lotta generazionale continua. Poche le cadute, spettacolare quella di Simoncelli che stava facendo molto bene. Per fortuna nessun danno per il pilota.

1. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA
2. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA
3. KTM Casey STONER AUS
4. APRILIA Pablo NIETO SPA
5. APRILIA Mike DI MEGLIO FRA
6. APRILIA Gino BORSOI ITA
7. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA
8. APRILIA Steve JENKNER GER
9. APRILIA Alvaro BAUTISTA SPA
10. APRILIA Hector BARBERA SPA
11. HONDA Julian SIMON SPA
12. KTM Mika KALLIO FIN
13. APRILIA Mattia PASINI ITA
14. HONDA Simone CORSI ITA
15. APRILIA Youichi UI JPN
16. DERBI Jorge LORENZO SPA
17. GILERA Stefano PERUGINI ITA
18. HONDA Robbin HARMS DAN
19. HONDA Dario GIUSEPPETTI GER
20. HONDA Lukas PESEK CZE
21. GILERA Fabrizio LAI ITA
22. APRILIA Imre TOTH HUN
23. APRILIA Sergio GADEA SPA
24. APRILIA Vesa KALLIO FIN
25. HONDA Mattia ANGELONI ITA
26. MALAGUTI Manuel MANNA ITA
27. APRILIA Jordi CARCHANO SPA

Non classificati
HONDA Thomas LUTHI SWI
APRILIA Marco SIMONCELLI ITA
APRILIA Andrea BALLERINI ITA
DERBI Angel RODRIGUEZ SPA
APRILIA Gioele PELLINO ITA
HONDA Raymond SCHOUTEN NED
MALAGUTI Gabor TALMACSI HUN

Rossi mitico! OK Pedrosa e Dovizioso
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