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Agostini conferma: vincerà Vale

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Il 15 volte campione del mondo non ha dubbi: il pilota conta più della moto e il più veloce di tutti oggi si chiama Rossi. La Honda vincente è in mano a troppi piloti che si danneggeranno a vicenda, a suo vantaggio

Agostini con due suoi fedelissimi tifosi di ieri e di oggi

di Luigi Rivola


La famiglia Agostini (da sinistra: Piergiacomo, Giacomo, Maria e Vittoria) in visita al Fans Club di Valentino Rossi a Tavullia

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Giacomo Agostini vede in Valentino Rossi il più probabile vincitore del titolo mondiale MotoGP 2004. Lo ha sostenuto a più riprese e lo ha ribadito a Motonline nel corso di una breve intervista telefonica.
- Perché questa fede così ferma nella possibilità di successo di Rossi, quasi a prescindere dalla competitività o meno della sua Yamaha?
“Io so bene che nel motociclismo, a differenza dell’automobilismo, il pilota conta ancora molto: più o meno il 60% rispetto alla moto, e non ho dubbi sul fatto che Valentino sia in questo momento il più forte del mondo; ha mezzo secondo di vantaggio nel polso destro e sa metterlo a frutto, quindi anche con una moto leggermente meno veloce e potente delle Honda la differenza può farla lui”.
Agostini non è un tifoso sfegatato di Rossi, lui si considera il più grande di tutti i tempi e i numeri gli danno ragione: 15 titoli mondiali, a prescindere da ogni altra considerazione, sono un attestato di continuità al vertice che non può essere ridotto a semplice merito della superiorità meccanica della sua MV. Anche perché, quando già correva e vinceva da tanti anni, si è dovuto scontrare ad armi pari (Yamaha) coi più forti avversari del momento e li ha battuti ancora. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Non è un tifoso di Rossi nell’accezione normale del termine, ma lo considera probabilmente il suo vero erede, il pilota che sognerebbe di avere nel suo team, visto che l’idea di tornare a fare il Team Manager non l’ha mai definitivamente abbandonata. In più è stato un uomo Yamaha, mai Honda, quindi è probabile che un po’ di tifo per la sua marca del cuore (dopo la MV, naturalmente) emerga almeno a livello subliminale. Alcuni mesi fa, da noi intervistato, aveva ribadito la sua stima per Rossi, ma aveva deprecato la sua scelta di lasciare la Honda.
La Honda rischia grosso – continua Agoha tanti piloti potenzialmente vincenti, e magari una volta vincerà Biaggi, un’altra Gibernau, un’altra ancora Hayden o Barros, o Edwards, e non dimentichiamo Capirossi e la Ducati. Un simile spargimento di punti in classifica può fare il gioco di Rossi: non vincerà come era abituato a fare, ma qualche corsa la porterà a casa di sicuro, e ogni volta farà punti, e non pochi. In queste condizioni sono convinto che possa farcela, che sia lui il favorito”.
- Hai detto che ha mezzo secondo di vantaggio nel polso destro; non ti sembra un po’ troppo?
“Ce l’ha, ce l’ha, credimi. In fondo sono quelli che servono per avere un vantaggio di una decina di secondi alla fine della corsa, e dieci secondi di differenza nell’ambito di una gara quando c’è il talento di un fuoriclasse riconosciuto, non sono neanche un distacco stratosferico. E già adesso questa differenza si vede bene: guarda chi ha fatto – a sorpresa – il miglior tempo in Spagna in queste ultime prove precampionato...”.
- Ma con la Honda aveva fatto meglio...
Lui, sempre e solo lui. Infatti gli altri, che oggi hanno la Honda, non sono riusciti a eguagliare i suoi tempi. Come mai?”.
Difficile controbattere Giacomo Agostini: ha vinto come pilota e come manager, quindi non c’è risvolto di questo sport che non conosca alla perfezione. Gli chiediamo un parere sulle doti di collaudatore di Valentino Rossi.
Abbiamo visto tutti come andava la Yamaha lo scorso anno e vediamo come sta andando oggi. Il progresso è notevole e indiscutibile, e buona parte del merito è sicuramente del pilota che ha dato ai tecnici le giuste indicazioni”.
- Non pensi che Valentino si trovi in condizioni diverse rispetto ai piloti ufficiali Yamaha del 2003? Se Checa, Barros o Melandri avessero chiesto modifiche radicali come il motore a quattro valvole anziché cinque, credi che gli ingegneri gliele avrebbero concesse senza discutere? Non è che adesso gli hanno dato retta perché sono loro che non sono più in grado di discutere davanti alla forza contrattuale del pilota e personaggio ValentinoRossi?”.
“Nel nostro mestiere le chiacchiere contano pochissimo. Se la Yamaha M1 sta andando come sta andando, Rossi ha certamente buona parte del merito. Non per niente è il campione più forte del moment;: un grande talento si stacca dalla media perché è assolutamente completo: sa guidare velocissimo e sa anche individuare i difetti della moto e dare le giuste indicazioni ai tecnici. Quando correvo, ho avuto a che fare con avversari molto difficili da battere, forse qualcuno era anche più veloce di me, ma guardando bene a ciascuno di loro mancava sempre qualcosa; io ero il più completo e alla fine i risultati erano dalla mia parte”.


Agostini e Chili

Il pronostico di Agostini per la MotoGP è chiarissimo e senza esitazioni: Valentino Rossi. Ma nelle altre classi?
“Nella 250 penso proprio che Poggiali sia il favorito anche nel 2004. Va molto forte anche De Puniet e merita la giusta considerazione. Quanto a Rolfo, potrà fare alcune belle gare, ma se la Honda non gli dà una moto più competitiva, per lui non ci sono speranze. Nella 125 è impossibile fare un pronostico, visto che i potenziali vincitori di ogni gara sono tantissimi, fra cui fortunatamente tanti Italiani. Vedo che Locatelli sta andando molto bene: può essere senz’altro un protagonista, lo ha già dimostrato”.
Ti interessi anche alla Superbike?
Onestamente no. So che è un bel campionato, che è molto seguito, ma a me piacciono i prototipi e penso che il Motomondiale sia ancora l’espressione più alta dello sport motociclistico. Comunque mi informo sempre sulle corse di Chili, che ammiro anche solo per il fatto che andare ancora così forte alla sua età non è normale nel nostro sport: in genere a 32-33 anni è ora di appendere il casco al chiodo”.
Agostini in sella alla MV in occasione di una rievocazione storica

Agostini con due suoi fedelissimi tifosi di ieri e di oggi

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